Prima che artisti, siamo fans della Musica e lo saremo fino alla morte, presumo.
di Carlo Calza

L’Agglutination Metal Festival è ormai alle porte, l’appuntamento del 19 agosto a Chiaromonte si avvicina e fervono i preparativi.
I social si riempiono di annunci per macchine e autobus che partono da ogni regione d’Italia per arrivare ad assistere a quello che è considerato il più importante festival Heavy Metal del Sud Italia.
Fra le band in cartellone ci sono i Rome in Monochrome, gruppo italiano emergente che si è guadagnato il palco vincendo il Take Of Contest.
Li abbiamo intervistati in vista della loro esibizione avanti al pubblico dell’Agglutination. A rispondere alle nostra domande è stato Valerio, il cantante.

Rome in Monochrome

Rome in Monochrome

Rome in Monochrome è un progetto nato ben 5 anni fa, ma che ha avuto una notevole evoluzione fino ad arrivare alla formazione attuale, quanto è stato importante l’apporto di ognuno di voi per arrivare al risultato attuale, all’identità che avete?

L’apporto di tutti è fondamentale ed imprescindibile. La band è un’entità unica formata da sei personalità che si compenetrano, interagiscono e si compensano: era nata come un progetto solista di Gianluca, il nostro chitarrista, ma a partire dal mio coinvolgimento fino al progressivo ingresso degli altri si è subito trasformata in qualcosa di molto, molto più complesso in cui si riflette il lato più scuro e crepuscolare della personalità di ognuno di noi. RIM è un mostro a sei teste, la nostra benedizione e la nostra condanna.

Away From Light

Away From Light

Questi anni di lavoro vi hanno portato ad un risultato molto interessante, la produzione dell’album “Away From Light” con la label russa “Solitude Productions”, che riscontri state registrando a qualche mese dalla pubblicazione?

Sembrerò presuntuoso ma eravamo molto fiduciosi, sapevamo di avere tra la mani un disco profondo ed intimista ma al contempo potente e bilanciato. Onestamente però i riscontri positivi che stiamo ricevendo hanno superato e superano anche le previsioni più ottimistiche: abbiamo avuto tantissime recensioni e quasi tutte di ottimo livello, in Italia ed all’estero, sono arrivati e continuano ad arrivare riscontri da tante parti del mondo, anche le più impensabili, ci scrivono persone entusiaste, tanti ci intervistano e sono interessati a quello che facciamo e che siamo. Insomma, stiamo avendo grandi soddisfazioni ed in questo dobbiamo dire anche grazie ad un lavoro promozionale di grande qualità da parte dell’etichetta.

Indubbiamente un album si porta dietro un lavoro di promozione che per le band emergenti non è mai una passeggiata. Come vi sembra il movimento Metal in Italia rispetto ad altri generi musicali? C’è più collaborazione e solidarietà fra emergenti? Vantate collaborazioni illustri che giocano a vostro favore, questo trova riscontro anche nell’attività necessaria al post pubblicazione?

Capita spesso di essere “abbandonati a se stessi” subito dopo la pubblicazione di un album, spesso le etichette mettono sotto contratto troppi artisti e poi non riescono a garantire la giusta attenzione ad ognuno…fortunatamente, per ora, a noi non è successo e speriamo di continuare in questo modo.  Siamo molto, molto soddisfatti e non vogliamo fermarci.
Si tratta quasi sempre di sbattersi parecchio in prima persona, chiedere, proporsi…c’è talmente tanta musica in giro, disponibile senza nessuno sforzo, la comunicazione è ormai talmente invasiva che arrivano nuove proposte ogni minuto. È molto difficile farsi notare ed è ancora più difficile mantenere l’attenzione guadagnata su di sé e noi, fino ad oggi, ci siamo riusciti: speriamo di continuare. In questo hanno aiutato anche le collaborazioni con Carmelo Orlando e Fabio Fraschini dei Novembre, con Gianluca Divirgilio aka Arctic Plateau, il mastering affidato a Dan Swano…di questo siamo felici : anche se il loro contributo è stato principalmente musicale perché la musica è il centro di tutto e sono persone con cui c’è un rapporto di amicizia e stima, se ha funzionato anche a livello promozionale ben venga, ci fa senz’altro piacere. Quanto alla collaborazione, il discorso è sempre spinoso…tra emergenti c’è, abbiamo tanti amici che ci supportano e che noi supportiamo: ma per qualificarsi come “scena” ci vorrebbe che questo supporto continuasse anche quando qualcuno mette il naso fuori dall’anonimato e raccoglie qualche risultato ed ho la brutta sensazione che non sia così. Tutto il movimento metal e non solo (perché è un vizio tutto italiano che si applica a tanti altri generi musicali) viene penalizzato da questo modo di fare, nonostante nel nostro paese si produca molta musica di qualità. È molto triste, effettivamente, ed è la via più facile e breve per uccidere l’underground.

Agglutination Metal festival 2018

Agglutination Metal festival 2018

In questo scenario interviene la vostra partecipazione al Take Of Contest, l’evento attraverso il quale vi siete guadagnati un posto all’Agglutination Metal Festival del 2018. Come è stato per voi il primo approccio con il pubblico lucano? Avete trovato un bel clima?

Senz’altro, il clima è stato subito caldissimo e ci ha colpiti molto. È stata una bellissima esperienza, abbiamo ricevuto un sacco di complimenti (anche dalle altre band partecipanti e questo fa sempre molto piacere perché non è affatto scontato),  abbiamo avuto un ottimo feedback anche al “banchetto” del merch, abbiamo conosciuto tante persone e scambiato tante opinioni…attraverso alcuni di questi contatti e le “catene” che ne sono derivate abbiamo fatto delle interviste ed altre ne faremo, abbiamo avuto molta promozione dai “fans” che si sono approcciati a noi per la prima volta quella sera…devo dire che è stato molto bello.

Che effetto vi fa essere in cartellone con alcuni dei nomi più interessanti della scena metal odierna?

Non è la prima volta che dividiamo il palco con nomi importanti ma in un contesto “da festival” sarà senz’altro diverso…siamo pronti a portare la nostra proposta ed entusiasti di poterlo fare proprio perché consci che si differenzia dal resto: ci piace sempre metterci alla prova, non vogliamo essere relegati in nessun sottobosco. Quanto al calibro delle bands con cui divideremo il palco chiaramente siamo emozionati, sarà esaltante. A livello personale incontrerò “dietro le quinte” alcuni eroi della mia adolescenza e, come è capitato in altre occasioni, metterò da parte il “musicista” e mi ritaglierò senz’altro uno “spazio da fan”. Prima che artisti, siamo fans della Musica e lo saremo fino alla morte, presumo.

Cosa vi aspettate dal festival? Quali emozioni vivrete il 19 agosto a Chiaromonte? 

Arriveremo lì, faremo la nostra cosa e poi ci godremo il resto dello spettacolo. Come al solito, esorcizzeremo i nostri demoni interiori attraverso la musica: speriamo di indurre ci chi ascolta a fare altrettanto.