In atto un contenzioso fatto di solleciti a mezzo raccomandata da parte dell’Ater e rifiuto ad accettare i rinnovi contrattuali di affitto da parte di alcuni inquilini che abitano negli appartamenti di Piazza Bonaventura a Potenza.

 

Alcuni locatari assegnatari di alloggi in edilizia convenzionale di proprietà dell’Ater in Piazza Bonaventura a Potenza da qualche tempo hanno posto in essere un contenzioso con l’Ater relativamente al rinnovo dei contratti di locazione che non pare abbiano intenzine di sottoscrivere alle nuove condizioni. In parole povere, gli inquilini non sarebbero disposti ad accettare il rinnovo contrattuale proposto dall’Ente, che da circa due anni sta sollecitando la firma dei nuovi contratti. A fronte di alcune iniziative di protesta dei giorni scorsi, L’Ater in un post pubblico su Facebook ha chiarito i termini della questione. Ve lo proponiamo di seguito integralmente.

La sede dell’Ater a Potenza proprio sotto il palazzo con gli alloggi oggetto del contenzioso

“Questo Ente ritiene doveroso precisare alcuni aspetti della vicenda che di recente ha interessato alcune famiglie degli alloggi di proprietà dell’ATER di Potenza in Piazza Bonaventura. Tanto al solo fine di ripristinare la verità dei fatti così come rappresentati dagli interessati. L’Ente, già nella prima serata dello scorso 8 marzo, ha comunque provveduto a ristabilire l’erogazione relativa alle utenze momentaneamente sospese. In particolare si precisa che:

  1. a) il fabbricato, costituito da n. 36 alloggi, venne fatto oggetto di un intervento di riqualificazione funzionale di edilizia convenzionata, con spese a totale carico di questo Ente;
  2. b) gli alloggi vennero assegnati agli attuali detentori sulla base di una graduatoria approvata nel del mese di agosto 2013, all’esito di un regolare bando di concorso pubblicato dall’Azienda;
  3. c) i contratti originari, a canone calmierato, avevano una durata iniziale di 3 + 2 anni;
  4. d) il canone di locazione venne quantificato in virtù dei criteri fissati in apposita convenzione, stipulata con il Comune di Potenza in data 23.04.2011, ai sensi dell’art. 18 del D.P.R. n. 380/2001. In tale atto si legge che “Il canone annuo di locazione non può essere superiore al 4,5% del prezzo di prima cessione….”. Tale prezzo è determinato quale sommatoria tra il cosiddetto Costo Recupero Primario (C.T.P.) e Costo recupero Secondario (C.T.S);
  5. e) per originaria previsione contrattuale, l’ATER ha assunto la gestione diretta di alcuni servizi (fornitura acqua calda sanitaria, gas, pulizia, manutenzione ascensore e centrale termica) anticipando le spese relative;
  6. f) alla scadenza del periodo di validità dei contratti, l’ATER ha deciso di procedere al loro rinnovo, fissandone la durata in anni 4 + 4, fermo restando l’importo originario del canone;
  7. g) attualmente n.10 alloggi sono condotti in locazione dagli assegnatari che hanno provveduto alla sottoscrizione del nuovo contratto di locazione.

    La sede dell'Ater a Potenza proprio sotto il palazzo con gli alloggi oggetto del contenzioso

    La sede dell’Ater a Potenza proprio sotto il palazzo con gli alloggi oggetto del contenzioso

Si sottolinea inoltre, che:

  • non tutti gli inquilini sono in regola con il pagamento dei canoni di locazione;
  • l’azione dell’Ater non è da considerarsi inattesa in quanto era stato reiteratamente rappresentato agli interessati che l’assenza di un regolare contratto di locazione avrebbe comportato il distacco dall’impianto termico centralizzato dell’edificio, e che la data del distacco è stata comunicata con congruo anticipo;
  • le utenze distaccate sono unicamente quelle degli alloggi carenti di contratto di locazione, scaduti ormai da circa due anni;
  • l’Ater ha invitato più volte gli assegnatari alla sottoscrizione dei contratti mai avvenuta, per esclusiva responsabilità degli attuali detentori;
  • contrariamente a quanto affermato nel corso di questi anni, non solo si sono tenuti incontri con gli interessati durante i quali l’ATER ha ribadito le proprie ragioni, ma è sempre stato dato puntuale riscontro alle richieste pervenute da parte del legale degli inquilini;
  • la questione è stata già sollevata alle commissioni Consiliari regionali;
  • l’ATER, dopo aver aderito alla richiesta di momentanea sospensione di ogni iniziativa in materia formulata dalla Regione Basilicata, in data 10.02.2021 ha avuto modo di rappresentare, innanzi alle Commissioni Consiliari Permanenti II e III del Consiglio Regionale di Basilicata, le proprie ragioni, evidenziando, tra l’altro che la fattispecie riguarda l’edilizia convenzionata e non quella cosiddetta sovvenzionata per la quale sono previste particolari forme di tutela a vantaggio dei conduttori;
  • all’esito della intervenuta audizione le suddette Commissioni hanno concluso per la loro incompetenza per materia.
  • la richiesta di rinegoziazione del canone non ha alcun supporto giuridico e di tanto è stato ampiamente dato conto sia alle parti per il tramite il proprio legale che alle commissioni consiliari;
  • il canone di locazione applicato non è affatto fuori mercato, bensì ampiamente contenuto nei limiti di quanto previsto nella convenzione sottoscritta con il Comune di Potenza, ai sensi dell’art. 18 del D.P.R. n. 380/2001, che disciplina, tra l’altro le modalità di calcolo del canone (a fronte della percentuale max del 4,5% del costo di costruzione, la percentuale quantificata dall’Ente varia dal 3,12% al 3,60% del prezzo di prima cessione) ed in ogni caso in linea con i vigenti valori OMI per la città capoluogo, quantificati in un range da 4 a 6 €/mq. e non 3,5 €/mq. come indicato. Il canone applicato varia da € 4,63 ad € 5,38 mq/mese;
  • la mancata sottoscrizione dei contratti di locazione comporta che l’attuale detenzione degli alloggi sia da qualificarsi senza titolo;
  • l’assenza di un contratto di locazione, in uno a situazioni di morosità, comporta la obbligatorietà dell’attivazione delle più idonee procedure di legge;
  • non è comprensibile l’atteggiamento di coloro che da un lato ritengono di non dover firmare un regolare contratto di locazione, dall’altro affermano di pagare il canone relativo.

Da ultimo si evidenzia che l’ATER, a differenza degli altri Enti della Regione Basilicata non riceve finanziamenti per lo svolgimento della sua attività istituzionale. Le uniche entrate derivano dai canoni di locazione e delle spese tecniche per l’attività di progettazione e direzione dei lavori degli interventi costruttivi. Si sottolinea che tali entrate non sono destinate ad alcuna forma di investimento, ma sono istituzionalmente utilizzate per le spese di gestione e soprattutto per la esecuzione di interventi manutentivi sul patrimonio.

Si precisa infine che l’ATER, quale Ente Pubblico, è sottoposto a tutte le regole che riguardano la Pubblica Amministrazione e in particolare alla espressa divisione delle competenze tra Organo Politico ed apparato burocratico. Nel puntuale rispetto delle norme del vigente ordinamento l’attività gestionale è affidata ai dirigenti: sicché le iniziative di recente intraprese in merito alla vicenda di che trattasi, sono da attribuire all’ATER quale soggetto giuridico e non già alla iniziativa del singolo dirigente che in ogni caso ha agito nell’ambito delle proprie prerogative e delle direttive comunque fornite dall’organo politico”.