Le liste di attesa di cui ha parlato il Direttore Generale dell’Ospedale San Carlo si sono già in parte assottigliate naturalmente, con i pazienti che si sono rivolti altrove, anche a pagamento. Per conoscere l’entità del fenomeno importante interfacciarsi con i medici di famiglia

 

di Angelomauro Calza

Ha scelto la vetrina regionale più prestigiosa, quella della TGR, per lanciare proclami entusiasmanti e avvisi prudenziali. Massimo Barresi ha tentato così l’altro giorno, entrato nelle case dei lucani attraverso il piccolo schermo, di placare il clamore popolare che aumenta ogni giorno di più intorno al protrarsi della chiusura dell’Ospedale San Carlo, che di fatto intralcia i cittadini nella possibilità di fruire di analisi, visite, assistenza, cure e interventi propri dei compiti della più grande Azienda sanitaria regionale in tempi sopportabili e ragionevoli.

Massimo Barresi _ DG Azienda Ospedaliera San Carlo

Massimo Barresi _ DG Azienda Ospedaliera San Carlo

Nell’intervista televisiva alla Tgr, il direttore ha detto che “se prima di visite se ne facevano 5 oggi, coi nuovo protocollo anti-covid, se ne fa una”, e che “da lunedì apriranno le prenotazioni ma andranno smaltite prima quelle già prenotate”. Ora, caro Direttore generale, le ultime prestazioni “regolari”, intendendo con questo termine quelle effettuate e ricevute in regime di normalità pre-Covid si sono verificate intorno al 28 febbraio, poi la sospensione per Covid, quindi la Task Force che ha dato il via libera alle riaperture di centri pubblici e privati a far data dall’11 maggio (più o meno due mesi di arretrato), con il solo San Carlo che è ancora titubante, quindi le chiedo: ma – secondo lei – chi ha bisogno di prestazioni sanitarie ha atteso e ancora aspetta con comodo, tranquillo o non si è già attivato per poter effettuare le prestazioni di cui era bisognosa in altro modo e altrove? Anche a pagamento? E magari fuori regione? Tutto questo per dirle che la gente non è fessa, e potrebbe non bersele le sue dichiarazioni, anche perché se lo facesse, come una cartina di tornasole, lei risulterebbe Dirigente non completamente informato, cosa che invece non è: lei queste cose le sa certamente. O forse ha voluto solo cautelarsi a fronte di possibili inefficienze future? O forse non gliele hanno dette?

L'Ospedale San Carlo di Potenza

L’Ospedale San Carlo di Potenza

Lo sa (lo so io che non sono nè medico nè Dirigente Generale del San Carlo: incontro la gente che me lo dice che si è rvlta altrove perchè stanca di aspettare, sfiduciata) che una grossa fetta di prenotazioni fatte illo tempore si sono già smaltite di fatto? “Naturalmente”? Non tutte, certo, ci mancherebbe, per questo lei dirà: “quante sono”? Beh, questo dato dovrebbe conoscerlo lei: basta chiederlo a chi lo sa: per esempio basterebbe interfacciarsi con i medici di famiglia, che sanno i loro assistiti cosa, dove, come e quando hanno effettuato le prestazioni stesse, quanti di questi sono stati visitati almeno nelle ultime settimane dagli stessi medici del San Carlo in intramoenia ed extramoenia. Tutto lavoro già fatto, prenotazioni di cui si può tranquillamente e doverosamente non tener più conto: questi pazienti – è certo – non verranno, e i numeri si ridimensionano drasticamente, infondendo in lei e in noi ottimismo sui tempi di smaltimento delle liste. I medici di famiglia hanno le conoscenze che servono per poter dare risposte precise ed esaurienti ad una ricognizione che lei avrebbe potuto e dovuto disporre in accordo con loro, che di sicuro non si sarebbero rifiutati (salvo lei non lo abbia fatto e noi non ne siamo a conoscenza,nel qual caso mea culpa e pubbliche scuse: la questione finisce qua e perdoni le critiche con annessi suggeirmenti). La situazione è che le prenotazioni in attesa che – come lei ha detto in tv – sembrano essere tali da minare l’efficienza, l’efficacia e la tempistica delle attività del San Carlo in realtà sono di sicuro molte di meno di quelle di cui lei è evidentemente a conoscenza. Attendiamo di ricevere eventuale sua smentita o precisazione che pubblicheremo molto volentieri e con la stessa evidenza di questo articolo. In alternativa, faccia ricalcolare almeno il numero reale delle prenotazioni in attesa. Intanto un sincero buon lavoro.

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