Maggioranza e opposizione si sono sempre proclamati in favore dei cittadini, ora il Presidente chiederà di dimostrare la veridicità degli impegni propagandati?
di Angelomauro Calza
Al termine della riunione di maggioranza di ieri Bardi ha annunciato: “incontrerò tutti”. Bene. Tutti chi? Nel senso: Fratelli d’Italia, Idea, Lega e Forza Italia li ha già incontrati, chi resta? Italia Viva, Partito Democratico, Prospettive Lucane. E poi ci sono Zullino e Vizziello.

Il Governatore lucano Vito Bardi (ph. Luisa Calza)
Questi non erano presenti alla riunione di maggioranza, e stavolta non per loro diserzione, ma per il mancato invito: Bardi evidentemente li considera ormai fuori dal perimetro delle intese elettorali e di governo. Cosa faranno? Attendono un possibile “soccorso rosso” delle opposizioni? O che venga – in caso di fallimento – richiesto il loro aiuto? Boh? Per ora stanno là, in attesa degli aventi. Verosimilmente Bardi non chiederà alle opposizioni aiuto, ma collaborazione nell’interesse non tanto di una legislatura da salvare, ma di una cittadinanza stanca di sopravvivere che non può perdere occasioni di rilancio.

Luca Braia e Mario Polese
Cosa gli risponderanno, se questo dovesse essere, i suoi interlocutori? Sono mesi che dai banchi della maggioranza e da quelli della minoranza si proclama di svolgere ciascuno il proprio mandato nell’interesse dei lucani, chi, a questo punto, potrebbe mostrarsi ostile ad una apertura di Bardi richiesta tra l’altro proprio con questa motivazione? La sensazione è che Polese e Braia potrebbero essere già parte del progetto se volgiamo lo sguardo a quanto accaduto in occasione della elezione di La Russa. Fratelli d’Italia in qualche modo dovrà sdebitarsi, magari rimuovendo quel veto che sino a qualche giorno fa ha impedito un ipotizzato da molti addetti ai lavori coinvolgimento di Italia Viva nella maggioranza regionale. Si deve poi considerare una questione molto delicata e particolare: il subentro in Consiglio di chi dovrà sostituire Piro e Cupparo. Nell’ordine, in uno con la conferma definitiva di Bellettieri, Spetterebbe a Gabriella Megale sedere nel Parlamentino, ma non si è ancora certi che accetti di lasciare Sviluppo Basilicata. Quindi, scorrendo l’elenco dei non eletti, toccherebbe ad Antonio Capuano, ma anche per lui stesso discorso: accetterà di lasciare Farbas? Come pure Rosanna Gruosso, che è all’Ardsu. Intendiamoci, con altri chiari di luna la questione non si porrebbe, ma essendo entrambi persone posate e ragionevoli, sanno fin troppo bene che il loro potrebbe essere un mandato a brevissimo termine, quindi meglio restare ad occupare postazioni che avrebbero comunque una durata più lunga. E’ ancora più vero però che si sono candidati a rappreentare i cittadini e non per occupare posti di sottogoverno (sia pur più convenienti…).

Il Consigliere regionale Carlo Trerotola
Ecco che allora sarebbe il turno di Nicola Riviello, che però nel frattempo si è dimesso da tutti gli incarichi di partito. Bardi avrebbe ancora bisogno di allargare al terzo polo? E Trerotola e Pittella?

Nicola Riviello con Moles e Bardi (ph. Luisa Calza)
Cosa farebbero? Trerotola non ha mai nascosto il suo pensiero: non essere pregiudizialmente contro il Presidente, ma comportarsi coerentemente con il suo impegno assunto con i cittadini, sempre e solo nel loro interesse. In questo senso perché non ritenere che possa dare il suo assenso in presenza di un preciso cronoprogramma di cose da fare? Magari sottoscritto alla presenza anche di giornalisti e sindacati? Un impegno diffuso da cui nessuno dovrà tirarsi fuori? Cose che siano concrete, e anche ragionevoli nel loro numero: poche, ma buone e davvero realizzabili. Trerotola gode di tanta stima e credibilità, perché non pensare anche che di fronte a una ipotesi di questo genere non possa farsi mediatore con i Cinquestelle? Ma il farmacista prestato alla politica accetterebbe di svolgere questo ruolo nel caso in cui si rendesse conto che il suo coinvolgimento e il cronoprogramma fossero solo strumentali al progetto di non far cadere Bardi anzitempo? E magari se tutto mirasse a “galleggiare” in acque sicure fino ad un eventuale appuntamento elettorale anticipato?

Vincenzo Acito
Difficile pensarlo. Così come difficile è pensare che alla nuova Giunta cui Bardi dovrà necessariamente mettere mano dopo le dimissioni di Cupparo, non partecipi un suo fedelissimo come Baldassarre (che consentirebbe l’ingresso in Consiglio di Di Ioia) o come Acito, ma queste sono cose che al momento assumono importanza secondaria rispetto alla necessità di illustrare e far passare un progetto politico condiviso quantomeno da Italia Viva e Prospettive Lucane. L’idea di un governo di scopo, con un cronoprogramma serio, agile e largamente condiviso con al centro Acqua e Gas resta sempre la più accreditata prospettiva, anche se resterebbe da stabilire se sarà fino alla scadenza naturale o solo fino a primavera.