In conferenza stampa chiarito ancora una volta il loro pensiero: il bilancio atto fondamentale per non dire addio ai  Fondi europei. Pronti a sostenere la sfiducia se Bardi non vara una Giunta credibile in tempi rapidi. Intanto Di Ioia potrebbe essere il Consigliere che – incolpevolmente – farà segnare il record di minor permanenza nel Parlamentino

di Angelomauro Calza

 

Italia Viva questa mattina in conferenza stampa per parlare della crisi alla Regione Basilicata e di come il partito di Renzi si pone rispetto alla questione.

Luca Braia

Luca Braia e Mario Polese hanno sostanzialmente rimarcato quel che da giorni stanno sostenendo in comunicati stampa e prese di posizione: prima i cittadini, le famiglie, l’importanza di non creare ulteriori problemi alle imprese, ai lavoratori. In soldoni: importantissima è l’approvazione di un bilancio che non mandi a carte quarantotto non tanto e non solo i fondi del Pnrr, che sono sostanzialmente dei prestiti, ma che eviti la perdita di quei fondi europei di vitale importanza per la sopravvivenza e il rilancio dell’economia regionale.

Mario Polese

Ok, e con la mozione di sfiducia come la mettiamo? Quella è un aspetto particolare. Ovvio che quantomeno per coerenza, Braia e Polese non l’hanno firmata, ma è stato per una sorta di ultima possibilità che si è voluto concedere a Bardi: se rimuoverà ostacoli e ritrosie che lo impediscono e concretizza la nascita di una nuova Giunta regionale costruttiva e convincente in queste ore che separano dal voto in Consiglio, Italia Viva potrebbe anche decidere di non appoggiare l’iniziativa dell’opposizione di centrosinistrorsa stellata (meglio distinguere, che ad oggi registriamo pure una opposizione di centrodestra). In caso contrario, nell’interesse dei lucani, meglio il ritorno alle urne che tirare a campare alla giornata. Intanto abbiamo chiesto come mai la conferenza stampa che doveva in un primo momento tenersi ieri è stata posticipata a oggi. Noi prendiamo per buona la risposta di Mario Polese: “Esclusivamente per motivi logistici”. Sarà sicuramente così, a smentire le voci che sparlano di un ipotetico incontro romano (da tenersi ieri) auspicato dal Presidente Bardi nel tentativo di addivenire a un accordo tra Matteo Salvini e Matteo Renzi in chiave “salvataggio”, incontro non avvenuto in quanto il leader di Italia Viva sarebbe partito per l’estero: era evidentemente una delle solite dicerie fantasiose. O forse no? Vabbè, se Polese dice che ci stavano problemi logisitici questo è. Intanto si rincorrono voci di una soluzione della crisi sempre più vicina, con Bardi che alla fine avrebbe accettato (o potrebbe accettare) le condizioni di Fratelli d’Italia. E si parla anche che a essere sacrificato potrebbe essere oltre a uno tra Acito e Bellettieri proprio quel Vincenzo Baldassarre che tanto il Presidente ha voluto al suo fianco nell’Esecutivo. Non sappiamo ancora come finirà (se finirà) la vicenda, certo che se dovesse accadere il povero Daniele Di Ioia lo immaginiamo come Gianfranco Zola, quel 5 luglio del 1994 quando esordì ai Mondiali di calcio contro la Nigeria nel giorno del suo compleanno: un minuto dopo essere entrato in campo al posto di Beppe Signori venne espulso incolpevolmente. Ecco, il capro espiatorio potrebbe essere lui: Di Ioia, subentrato da pochissimo in Consiglio regionale, che si ritroverebbe estromesso dal campo senza avere colpa alcuna.

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