Voci di piazza: la tifoseria materana non ha visto in lui il personaggio politico, ma l’antagonista sportivo e soprattutto un potentino. Determinante per la sconfitta del centrodestra anche la mancanza di un gruppo dirigente autorevole della Lega e secondo alcuni lo stesso Sassone.

 

di Angelomauro Calza

Vabbè, come la dice la gente la riportiamo: l’on. Salvatore Caiata potrebbe essere una concausa della sconfitta del centrodestra a Matera. Non determinante, certo, visto il risultato di Fratelli d’Italia nella Città dei Sassi, ma in tanti, tifosi di calcio, non avrebbero gradito il suo sostegno a Rocco Luigi Sassone.O, meglio, che Rocco Luigi Sassone abbia accettato di avvalersi del suo appoggio.

L’on. Caiata e Rocco Luigi Sassone (ph.www.sassilive.it)

E’ nota la lotta di campanili tra i tifosi del Potenza e quelli del Matera, un antagonismo che si perde nella notte dei tempi, e che è prepotentemente tornato alla ribalta in occasione del sostegno a Sassone, quando in tanti hanno visto in Caiata non tanto l’onorevole e segretario regionale di Fratelli d’Italia, quanto il Salvatore Caiata potentino e per di più Presidente del Potenza Calcio, facendo venir meno più di qualche centinaio di voti all’ingegnere. Ma è stranoto anche l’antagonismo tra Matera e Potenza più in generale. E’ stato questo fattore che durante la campagna elettorale ha determinato quasi certamente la prudenza nel non far intervenire in pubblico il massimo esponente regionale di Fratelli d’Italia, insieme ad altri rappresentanti politici potentini, e quelli che invece si sono presentati in pubblico hanno sortito effetti contrastanti: è fin troppo chiaro che è tutto ciò che rappresenta il capoluogo lucano a non essere gradito, a prescindere, a una buona fetta di cittadini materani (che poi sono l’elettorato, non dimentichiamolo). Duole doverlo scrivere, ma è così e non si può non tenerne conto, anche perchè lo stesso accade “a campi invertiti”: non corre buon sangue, ci sta poco da fare, e questo fattore – pur non condiviso da molti a parole o nei fatti – non può essere ignorato nemmeno e soprattutto in occasione dei grandi appuntamenti elettorali, e il commento all’articolo di questa mattina su fb pubblicato di fianco è rappresentativo di questo elemento. Di sicuro però anche Bardi è stato visto da questi stessi elettori come il fumo negli occhi per lo stesso motivo, e anche la sua presenza ha in qualche modo nuociuto al risultato del centrodestra. Gente quindi che ha votato contro Sassone di riflesso.

Altre voci addossano responsabilità alla Lega, colpevole – a loro dire – di non aver saputo darsi un gruppo dirigente territoriale autorevole a più di un anno dal successo delle elezioni regionali, fattore questo che avrebbe contribuito non poco ad una perdita di consensi importante e notevole a danno di tutta la coalizione. A ciò alcuni attenti osservatori abbinano il fatto che dopo il successo alle Regionali, in buona parte dei paesi dove rappresentanti territoriali della Lega si siano presentati in pompa magna a sostenere un candidato sindaco o una lista in provincia di Matera, questi ha clamorosamente perso, e a sostegno di questa tesi citano il caso prima di Nova Siri, poi, in questa tornata, Tursi, Montalbano Jonico, e ovviamente Matera.

C’è poi la voce che circola che a far male a Sassone sia stato lo stesso Sassone: sarebbe caduto vittima del suo aver accettato di presentarsi “in nome e per conto di”, e non in quanto “Rocco Luigi Sassone sostenuto da”, che nel contesto sopra descritto altro effetto non poteva avere che l’epilogo della bocciatura delle urne: “Se si fosse presentato in piazza solo come Rocco Luigi Sassone, pur appoggiato dal centrodestra avrebbe ottenuto sicuramente un altro risultato, forse anche un appoggio esterno di parte del centrosinistra” è il pensare di molti. Infine la battuta satirica che circola in Piazza Vittorio veneto: “se non si chiamava Rocco Luigi poteva vincere”: ma questa forse non l’abbiamo capita.

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