Apertura del Presidente alla parte più moderata dell’opposizione. A sinistra l’ex assessore alle attività produttive ha tutte le carte in regola per rappresentare il centro-sinistra

di Angelomauro Calza

 

Di quel che sta accadendo a destra, nella maggioranza che ci governa, si sta abbondantemente parlando, l’evoluzione delle dinamiche combinate tra strategie, opportunità e opportunismi, ambizioni, revisioni delle convinzioni personali e vantate ragion di stato si arricchiscono di continuo di nuovi elementi: pane per i denti dei giornalisti!

Il Governatore lucano Vito Bardi (ph. Luisa Calza)

Il Governatore lucano Vito Bardi (ph. Luisa Calza)

Occhi sulla destra, quindi, ma… intanto cosa accade dall’altro lato del mondo, a sinistra? Ragioniamo per gradi. In primis è necessario registrare una importante dichiarazione del Presidente Bardi alla Gazzetta del Mezzogiorno oggi in edicola: alla domanda di Massimo Brancati “Il consigliere Trerotola e Italia Viva si stanno caratterizzando per una critica costruttiva. Ci dobbiamo aspettare una maggioranza allargata?” il Presidente risponde: “Se c’è una forza politica dialogante e non arroccata su preconcetti è giusto che contribuisca con le proprie proposte. Ho sempre sostenuto che anche le idee dell’opposizione possono far parte del processo di costruzione per il bene della nostra terra”.

Zingaretti a Potenza per Carlo Trerotola - Foto di Giacomo Silvano

Carlo Trerotola – Foto di Giacomo Silvano

Una apertura verso taluni banchi dell’attuale opposizione che non può essere sottaciuta, e che conferma quanto già il 10 aprile 2020 avevamo scritto (vedi qua), ma su questo torneremo nei prossimi giorni. Ora il ragionamento va focalizzato su un altro punto: nella stessa intervista Bardi dichiara che “la coalizione resta forte e coesa anche in vista delle prossime amministrative in Basilicata e all’interno di un percorso che non è escluso mi accompagni a una ricandidatura al termine della legislatura”. Prendiamo per buona l’intenzione: Bardi ri-candidato Presidente per il centrodestra, e a sinistra? Cosa accade? Chi sarà candidato alla Presidenza? Ci si sta attrezzando o si aspetta di nuovo l’ultimo momento? Scontata la non ricandidatura di Marcello Pittella che ha altre aspirazioni anche legittime di impegno istituzionalmente più elevato. E già pure smentite da ragionamenti e comportamenti concreti le voci di un suo possibile esodo politico-geografico in chiave Parlamento: non andrà via, né dal PD, né dalla Basilicata, altro che Berlusconi! In altre situazioni magari con le malevoli voci in tal senso si poteva pure scherzare, ma la sua è una questione di storia politica, e giammai lascerà il solco di quella che è stata la sua vita nella sinistra lucana, dapprima socialista, e poi di pari passo con tutte le evoluzioni che la sinistra e il centrosinistra hanno vissuto. No, Marcello Pittella resterà in Basilicata, continuerà a lavorare all’interno del PD a prescindere dalle candidature (che poi se uno ci pensa, con la nuova legge che ha dimezzato i posti, ci sta folla dappertutto, i collegi blindati non esistono più a prescindere: del doman non c’è certezza nel vero senso della parola, altro che Lorenzo il Magnifico, Bacco e il Carnevale!).

Luca Braia mentre conta non si sa cosa... e Mario Polese

Luca Braia mentre conta non si sa cosa… e Mario Polese

Fuori gioco Braia e Polese: Italia Viva è moribonda (per tentato suicidio, visto che lo stesso Renzi ha annunciato incertezze sulla sua sopravvivenza) a livello nazionale e dopo la dichiarazione di Bardi (di sicuro non pensava al centrosinistra, ma a loro) di sicuro non potrebbero nè vantare crediti nè indicare anche solo a livello di proposta un nome per la Presidenza: L’Opa sostanzialmente già lanciata da Renzi non può che essere interpretata anche in Basilicata come un aiuto a Bardi e al centrodestra, quindi o si sposta verso Forza Italia o, naturalmente destinati a sostenere il centrosinistra, Polese e Braia non avrebbero comunque la forza di sostenere l’impegno di una candidatura pesantissima. Carlo Trerotola ha rappresentato l’elemento a sorpresa, il collante di una coalizione pittelladipendente che di Marcello però non voleva sapere più nulla, e ricevuto almeno l’onore delle armi lo scelse tra lo stupore di tutti, senza però riuscire a farlo eleggere: difficile che possa riprovarci.

Roberto Cifarelli e Marcello Pittella: stretta di mano beneaugurante?

E quindi resterebbe in corsa solo Roberto Cifarelli, che ha dalla sua una serie di fattori che portano non solo a ipotizzare, ma a rendere credibilissima la stessa ipotesi. L’esperienza in primis, e sempre nel centrosinistra e nel PD, da Consigliere, da Assessore e da punto di riferimento anche all’interno del partito Democratico e dell’intero centrosinistra. La serietà con cui svolge ed ha sempre svolto i diversi ruoli ricoperti, frutto di fiducia e apprezzamenti nei suoi confronti, mai al centro di chiacchiericci, aplomb perfetto per l’indentikit di un Presidente super partes competente e autorevole, aggregante dell’intera area di centro-sinistra (col trattino… è importante). Ultimo, ma non ultimo, il fattore geografico: è di Matera. E’ dal 2005, anno in cui terminò il suo mandato presidenziale Filippo Bubbico, che Matera non esprime un Presidente della Regione. Dopo Bubbico, infatti, venne De Filippo prima, Marcello Pittella poi ed ora Bardi, sempre del Potentino anche se della coalizione di centrodestra. Ma c’è anche che Matera nelle ultime tornate non ha mai espresso manco il candidato della coalizione che ha perso! Tutto fattori che non possono, soprattutto in questo particolare momento politico, con rovente clima anche campanilistico, non portare a Cifarelli come ideale candidato Presidente del centrosinistra alle prossime elezioni regionali, nel 2024 (ma forse anche prima…).

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