Dopo il “ciao” di Cupparo, Bardi ha due possibili soluzioni: una semplice sostituzione dell’assessore forzista con uno di Fd’I, oppure azzeramento e deleghe a soli esterni. Quarto è in pole position, mentre si ritorna papabile Megale se va via Leone.

 

di Angelomauro Calza

 

Sbaglia di grosso chi pensa di poter riportare le dimissioni dell’assessore Franco Cupparo a vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto: l’assessore non ha ricevuto notifica di alcun provvedimento restrittivo, quindi perché avrebbe dovuto rimettere la delega alle attività produttive?

L'Assessore regionale Franco Cupparo

L’Assessore regionale Franco Cupparo

Di sicuro quindi non c’entrano le vicende familiari. Non c’entrano però neanche quelle personali, a meno che – e qui sì, che iniziano le verità – per “personali” non si intendano le vicende politiche che lo riguardano. Politiche, strettamente politiche, non altro. Filtrano voci che sussurrano di vertici di Forza Italia che avrebbero alla fine deciso di accogliere la richiesta di Fratelli d’Italia concedendo al partito della Meloni un secondo assessorato a discapito di uno dei due attualmente in quota azzurra. Evvabbè, ma chi sacrificare tra Leone e Cupparo? Ecco, è a questo punto che l’assessore alle attività produttive, constatata una non decisione da parte del Segretario regionale del partito… ha deciso lui: si è praticamente autoescluso non sentendosi garantito. In realtà il partito pare stesse invece decidendo di escludere dalla giunta entrambi, risolvendo nel contempo anche il problema della Lega legato alla quota rosa. Spiego. Sino ad ora uno degli ostacoli maggiori ad un rimpasto era legato alla presenza in giunta di una donna: come e con chi sostituire la leghista Donatella Merra?

Gabriella Megale con Anna Maria Bernini

Gabriella Megale con Anna Maria Bernini di Forza Italia

Ecco allora che si riaffaccia il nome di Gabriella Megale come assessore in quota Forza Italia (lascerebbe Sviluppo Basilicata alla Lega?), e grazie a lei il partito di Salvini sarebbe libero di indicare due assessori senza vincoli di sesso. Come dire che le dimissioni di Cupparo toglierebbero castagne dal fuoco alla Lega, più libera di scegliere. Ma procediamo con ordine ora: a fronte di questa situazione il Presidente Bardi pensa, riflette, rimugina e alla fine ha due sole opzioni: se vuole risolvere subito la crisi, già lunedì potrebbe in teoria provvedere solo ad una sostituzione e, nel nome della continuità, chiedere un nome a Fratelli d’Italia e attribuirgli la delega di Cupparo senza colpo ferire. In questo caso il nome, per tutta una serie di motivi e di opportunità, porta a Piergiorgio Quarto.

I Consiglieri Quarto e Baldassarre posano dopo l’ingresso in Fd’I

Questo però altro non farebbe che rappresentare un continuum delle politiche sino ad ora poste in essere: poco incisive, spesso deludenti non solo per i cittadini, ma anche per i partiti all’interno della maggioranza. Ecco allora la seconda opzione: Bardi assume pieni poteri, azzera completamente l’Esecutivo, prende un po’ di tempo per varare una Giunta del Presidente e chiede ai partiti di maggioranza di indicare i nomi degli assessori: due a Fratelli d’Italia, due alla Lega e uno a Forza Italia. In questo gioco, nel caso della semplice sostituzione di Cupparo, per tutta una serie di equilibri, la palla è nelle mandi di Fratelli d’Italia, che deve trovare il nome dell’assessore da dare al Presidente Bardi. Tutto lascerebbe pensare a Vizziello e a Quarto (così anche il problema di maggiore rappresentanza del Materano sarebbe risolto). Ma, a prescindere dal nome, non è escluso che in questo caso si provveda ad un rimescolamento in Giunta: quale assessorato assegnare? Quello lasciato da Cupparo? E’ sicuramente il più importante, visti anche i flussi finanziari ed economici che si troverà a gestire. Oppure si prenderà in considerazione un cambio? E, se così fosse, non è illogico pensare che alle Attività Produttive vada Francesco Fanelli, con Quarto che prenderebbe le redini dell’Agricoltura lucana, con grande soddisfazione soprattutto di Coldiretti che con la Meloni ha favorito l’ingresso in Fratelli d’Italia dello stesso Quarto. Nella seconda ipotesi, invece, si potrebbe assistere ad un azzeramento della Giunta: nessuna riconferma e tutti interni o tutti esterni.

Il Vice Presidente della Giunta regionale di Basilicata, Assessore all’Agricoltura Franesco Fanelli

Eggià, perché sarebbe una situazione in un certo senso anche garantista per Bardi, che non offenderebbe né Cupparo né Leone. Ragioniamo anche su questo: se Bardi dovesse, dopo le dimissioni di Cupparo, privare della delega anche Leone, in molti potrebbero leggere la cosa come se i due assessori fossero stati già giudicati da Bardi, prima e invece che dalla Magistratura: cosa sconvenientissima, perché alimenterebbe le voci che in tal senso (e a senso unico…) giudicano gli ultimi accadimenti, e soprattutto pericolosissima, perché operata ancora in fase di indagini a garanzia. La soluzione ideale, quella che salverebbe capre e cavoli, è che i Consiglieri, tutti, continuino nei prossimi due anni a fare i consiglieri, mentre sarebbe varata una Giunta a immagine del Presidente che potrebbe dare una accelerata alle azioni di politica regionale: c’è ancora il tempo per recuperare il tempo perso e una generosa dose di decisionismo sarebbe quanto mai salvifica.  Ma il Consiglio voterebbe una Giunta del Presidente? Beh, dopotutto i partiti sarebbero investiti della scelta degli assessori, quindi non dovrebbero dare controindicazioni di voto, il fatto che nella Giunta non sia presente alcun Consigliere sarebbe dimostrazione di non disparità di trattamento tra gli occupanti i banchi di via Anzio, e a questo punto solo motivi di risentimento personale potrebbero indurre qualche consigliere a votare contro, minando così il progetto. Intanto bisognerà vedere se al prossimo voto di fiducia sulla nuova Giunta Franco Cupparo siederà ancora tra i banchi di Forza Italia e della maggioranza: Toti potrebbe suggerire i futuri comportamenti.

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