di Angelomauro Calza

Praticando onestà intellettuale non posso non ritornare sull’articolo di ieri per chiarire, più che precisare, alcuni passaggi e la filosofia che ha generato le mie riflessioni.

Alla base di tutto la volontà di mettere in luce alcuni comportamenti inspiegabili da parte della politica (passata e presente) che ancora oggi non ha nominato il Direttore Generale del Crob di Rionero, e del fatto che lo stesso Crob nella bozza di riforma che circola viene solo nominato  al punto 2 dell’art.3 dello stesso Disegno di Legge quando recita Il Servizio sanitario regionale di Basilicata è composto, oltre che dalle aziende di cui al comma 1, anche dall’IRCCS CROB di Rionero in Vulture, costituito ai sensi del Decreto Legislativo 16 ottobre 2003, n. 288”.

Non si è mai voluto mettere in discussione la gestione post-Bochicchio dell’Istituto di Ricerca, né esaltare l’operato dell’Ospedale San Carlo di Potenza in contrapposizione a quello del Crob. Del resto avevamo scritto: “Specifichiamo che tutto il ragionamento che segue non va a minare la professionalità e la dedizione di medici e operatori del Crob, che vanno solo elogiati per come svolgono la loro missione e nelle condizioni in cui la svolgono, ma è un rimprovero alle politiche sanitarie degli ultimi anni”. Non si ha motivo di dubitare del valore aggiunto rappresentato dalla nomina lo scorso gennaio a Direttore Scientifico del professor Alessandro Sgambato della facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Tutto quanto riportato nell’articolo serviva a dimostrare quanti danni abbia prodotto e sta producendo nel sistema sanitario regionale nel suo complesso la politica. Il Crob continua ad essere struttura al servizio anche di utenza sanitaria extraregionale e attualmente, dopo aver in corso il terzo ciclo di tamponi anti-Covid per il suo personale, risulta continuare (unico) a erogare prestazioni tramite CUP. Chiariamo anche che il “tirare a campare” è espressione usata in riferimento sempre alla politica, come a dire: “vabbè, ci sta un facente funzioni, che ci importa”? Del resto, se ancora la struttura di Rionero è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, lo è perché certificato dal Ministero che compie periodicamente verifiche in tal senso, perchè la politica sembra ignorarlo? Tanto premeva chiarire, per evitare fraintendimenti, posto che il fine è che l’auspicio di vivere in Basilicata una situazione di sistema sanitaria efficiente possa quanto prima trovare riscontro nel vivere quotidiano. Se l’articolo si presta a interpretazioni, o è stata scritta una qualche imprecisione ce ne scusiamo, pronti a rimediare. Come sempre.