Esempio di quanto sia importante che le piccole realtà ospedaliere continuino ad esistere e quanto sia importante potenziarle in favore della salute pubblica e del diritto alla vita dei cittadini

di Angelomauro Calza

Riforma sanitaria? Basterebbe mantenere in vita e potenziare per lo stretto necessario i piccoli ospedali che insistono sul territorio. Tutto il resto sono chiacchiere e boutade elettorali fin quando non scantonano anche nell’affarismo, negli interessi di bottega, nel disinteresse verso le popolazioni per accrescere il proprio potere. Questo sta accadendo da anni alla sanità in Basilicata.

L'ospedale di Chiaromonte

L’ospedale di Chiaromonte

E proprio sul ruolo fondamentale dei piccoli ospedali e della presenza di specialistiche salvavita in loco che raccontiamo due storie, che in pochissime ore hanno interessato entrambe l’Ospedale San Giovanni di Chiaromonte, che voci insistenti dicono che da settembre non avrà più (speriamo non sia vero) la possibilità di fornire quei servizi di oculistica attualmente somministrati periodicamente con la presenza in sede di specialisti provenienti da altre strutture. La prima. Un settantenne del posto non si sente bene, si reca al pronot Soccorso dell’Ospedale. Fanno i primi accertamenti e ci si rende conto che si tratta di un problema cardiaco. Per fortuna quel giorno era presente un cardiologo. Sì, per fortuna: da qualche gionro all’Ospedale di Chiaromonte è presente un cardiologo tre giorni a settimana (fino a qualche tempo fa era prevista la presenza di un cardiologo per un solo giorno a settimana) per attività e visite ambulatoriali. E’ stato così che, resosi subito conto che il paziente aveva un infarto in atto, subito dopo aver effettuato un’eco-cardio, è stato allertato il 118 che, grazie all’elisoccorso, lo ha trasferito immediatamente al San Carlo di Potenza, dove è stato immediatamente sottoposto alle cure del caso: ora sta bene.(Con la bozza di riforma allo studio non si sa se la presenza del cardiologo continuerà o no e, se sì, come)

La seconda la riportiamo così come raccontata sui social da Mary Lofiego, madre della paziente protagonista della storia.

foto aerea di Marcello Bisaccia

“Ci sono situazioni che è nostro dovere portare alla luce. Poco più di un mese fa, il 5 giugno, mia madre ha rischiato di morire per una terapia farmacologica sbagliata, prescritta da un “medico cardiologo” di un centro convenzionato Asl. Provvidenziale è stato l’ intervento del responsabile dell’ ambulatorio di Cardiologia dell’ Ospedale di Chiaromonte, che ha individuato esattamente il problema e vi ha posto rimedio.Oggi, dopo un mese e mezzo, alla visita di controllo, con grande gioia, sono testimone di due belle notizie: la situazione, in evidente recupero, di mia madre, e la notizia dell’ APERTURA TRISETTIMANALE, DA OGGI, dell’ ambulatorio di Cardiologia dell’ Ospedale di Chiaromonte.

Lo stralcio del referto della madre di MAry Lofiego

In una regione dove i tagli alla Sanità condannano intere generazioni a viaggi della speranza verso il nord per essere curate, in una terra dove da decenni i vari governi regionali hanno prodotto infrastrutture fatiscenti e permesso a sciacalli succhiapetrolio di vampirizzarla ed inquinarla, seminando morte e tumori, questa notizia fa bene all’ anima. Tutta la parte sud della Basilicata ha bisogno più che mai di questo polo ospedaliero: ringrazio dunque chi ha permesso questo piccolo miracolo, e mi auguro con forza che coloro che hanno responsabilità amministrative e politiche continuino ad andare in questa direzione”.

Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi

Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi

Presidente Bardi, Assessore Leone, politici, luminari, economisti e chi più ne ha più ne metta, avete ben compreso il senso di queste due storie? Avete compreso quanto sia importante che i piccoli ospedali continuino a vivere e non a sopravvivere? La manteniamo la presenza degli specialisti di oculistica? O non è vero e quindi magari viste le voci che circolano, sarebbe bene smentire questa amputazione inconsulta e inspiegabile? Sapete che se sino ad oggi siete stati bene tutti noi vi auguriamo di continuare a godere di buona salute, ma l’imprevisto è dietro l’angolo e anche voi – che per fortuna di tutti non siete immortali – potreste un giorno, nel futuro, trovarvi dalle parti di Chiaromonte e non sentirvi bene e magari maledire quel giorno in cui avete depotenziato l’ospedale? io non ve lo auguro. Ma non perchè siete voi, i potenti, ed ho timore di augurarvelo: no! Non ve lo auguro perchè se dovesse davvero accadere significherebbe che l’Ospedale di Chiaromonte e gli altri piccoli ospedali lucani sono stati ammazzati dalle vostre politiche sanitarie, e quindi tanta gente prima di voi, gente innocente, umile, dignitosa, innocente si sarà trovata a vivere – subendola – una situazione analoga. Allora, carissimi, auguriamoci ogni bene, in pace e serenità, e lasciamoli vivere questi piccoli, ma preziosi ospedali. La gente lucana ve ne sarà grata e così…diverrete pure immortali!