Dubbi sulla possibilità di presenza in collegamento telematico. Intanto il Presidente deol Consiglio non ha ancora annunciato il suo passaggio con la Meloni: c’è chi pensa che non accadrà
di Angelomauro Calza
Ma Franco Piro domani ci sarà in Consiglio regionale? O non ci sarà? Oppure qualcuno dirà “c’è, ma non c’è”? Sì, sembrerebbe tutto nelle mani dei giudici, da loro dipenderanno le sorti di Piro e dei numeri in Consiglio. Tutto lascerebbe pensare a un “no” al permesso di partecipare alla seduta del Parlamentino, ma fino a un pronunciamento ufficiale il dubbio persiste. Ma è importante la presenza di Piro?
Il Consigliere Giovanni Vizziello
Sì, importantissima ai fini dei numeri a sostegno di Bardi e della maggioranza, soprattutto dopo che qualche uccellino ha cinguettato che Giovanni Vizziello e Massimo Zullino continuano a sostenere con gli amici che “in mancanza di quei chiarimenti che sinora non ci sono stati” (e che tardano ad arrivare e sempre se arriveranno), “manterremo la posizione”. Ma potrebbe essere possibile che Piro partecipi comunque alla seduta? Secondo la Severino sì.
Bardi e Piro
Dopotutto lui le dimissioni le ha ritirate, il Consiglio non ha trovato nulla da ridire, quindi a tutti gli effetti è un Consigliere regionale in carica e con tutte le prerogative che questo ruolo contempla. Tutte, tranne la possibilità di essere fisicamente in Consiglio senza un permesso del giudice. Evvabbè, dirà qualcuno, fisicamente… ma virtualmente? Vale a dire: è possibile che partecipi all’Assise in collegamento telematico? In videocall? Dopotutto durante l’emergenza Covid è accaduto, i Consigli così si tenevano. Non si sa. Non parrebbe comunque possibile perché c’è chi sostiene l’eccezionalità del momento dell’emergenza, quando la Basilicata fu la prima Regione ad adottare la soluzione telematica per le riunioni. Fu necessario però all’epoca modificare il Regolamento e pare che fu anche precisato che la modalità di riunirsi in videocall fosse limitata al periodo emergenziale, quindi non ripetibile ora che l’emergenza è finita. Il pericolo secondo talune valutazioni è l’uso che si potrebbe fare (non per Piro, sia chiaro, ma in senso generale) per esempio, del non perfetto collegamento, e magari durante una votazione un segnale video scompare (davvero o strumentalmente) rendendo falsata la votazione stessa, o cose simili.
L’aula del Consiglio regionale di Basilicata
In ‘poche parole, vige e domina tutto il principio che essendo il Consiglio un Organo legislativo, le decisioni, quali che siano, vanno assunte in presenza e non con un collegamento telematico a distanza. Ma Piro? Potrebbe lamentarsi e ribattere sostenendo la tesi che se la tecnologia può servire a rendere effettivo e produttivo lo svolgimento di un mandato elettorale ricevuto da migliaia di cittadini questa soluzione va adottata? Che altrimenti si potrebbe contemplare una limitazione imposta al mandato ricevuto’? Che potrebbe essere privato delle sue prerogative partecipative pur in presenza di una soluzione tecnologica risolutiva? Non sappiamo a questo punto se e come si possa agire, fatto salvo l’adempimento indispensabile di richiedere alla Presidenza dell’Assemblea che tale soluzione venga adottata e attendere le determinazioni conseguenti. Intanto ancora oggi, a quasi due mesi dall’annuncio di Amedeo Cicala, sindaco di Viggiano, di volersi schierare a sostegno del partito della Meloni, il fratello Carmine, Presidente del Consiglio regionale lucano, non ha ancora annunciato un analogo passo, così come ci si aspettava già nell’immediatezza dei risultati elettorali.
Il Presidente Carmine Cicala
Voci amiche fanno sapere che Cicala, in ossequio al ruolo ricoperto, stante la complicata situazione politica attuale non vorrebbe accentuare ulteriormente le criticità, per cui attenderebbe tempi più sereni, dando priorità alle questioni sul tappeto che riguardano i lucani piuttosto che ad annunci personali. Ma poi, diciamocelo chiaramente, siamo certi che Carmine Cicala voglia davvero farlo questo annuncio?
