Cicala non vuole lasciare? E i suoi Vice, invece? Rinvio dell’elezione anche per il troppo lavoro arretrato da concludere nei termini per pensare alla composizione del nuovo Ufficio di Presidenza.

di Angelomauro Calza

Il Presidente del Consiglio, Carmine Cicala, ha riunito per domani l’assise regionale per la discussione di un lungo ordine del giorno. Talmente lungo che quasi certamente la riunione continuerà anche il giorno dopo, così come già precauzionalmente annunciato nella convocazione. Sì, è previsto anche il rinnovo della Presidenza, ma all’ottavo punto: non se ne farà niente neanche stavolta. Ma dopo tutto… con un mare di scadenze impellenti, tutte legate ad adempimenti essenziali e improrogabili, chi vuoi che vada a impelagarsi in quantomeno complicate trattative per eleggere il nuovo Presidente? C’è chi dice, come riporta un quotidiano, che la realtà è che Cicala accampa scuse e le tenta tutte perché non vuole lasciare la Presidenza: “il re non abdicherà mai!” si afferma. Oh, va bene, ma gli altri quattro? Sì, gli altri quattro che compongono l’Ufficio di Presidenza? Che pensano quattro (continuando nella metafora) dei cavalieri della Tavola rotonda? Loro la vogliono lasciare la postazione? Io penso che Baldassarre, Leggieri, Vizziello e Polese siano quantomeno titubanti, altrimenti un’azione decisa la si potrebbe concordare: dimettersi per costringere Cicala a lasciare. In realtà le quattro postazioni non fanno altro che aggiungersi alle sei già oggetto di trattativa (cinque assessorati, la Presidenza… e le vice presidenze e segretari). Però, come si diceva, questo non pare essere tecnicamente il momento più adatto per procedere: c’è il collegato da approvare, le spese da consolidare, l’assestamento di bilancio 2021 da portare con urgenza in approvazione (scade il 30 novembre!)… e poi – non dimentichiamolo – il bilancio da concludere entro dicembre. Insomma tutto questo (che per buona parte è lavoro non fatto che si è accumulato nei mesi) indurrebbe a capire che non c’è spazio per nient’altro: se lasciano Cicala e i suoi Vice, senza un accordo preventivo e consolidato che accorci i tempi del cambio al vertice rendendoli rapidissimi, con quale Consiglio si potrebbero portare a termine tutti questi adempimenti? Detto questo, c’è da dire che a volte neanche il nostro buon meteorologo Germano Di Leo, infallibile nelle sue previsioni, può riuscire nell’intento di annunciare una tempesta improvvisa: i cambiamenti climatici sono quelli che sono e tendono sempre più frequentemente a stravolgere i modelli matematici che guidano le previsioni. Un po’ come dire che tempeste, nubifragi e cataclismi spesso non si preannunciano, soprattutto in politica, e quindi…manco si possono annunciare: un evento improvviso non può essere escluso. Di sicuro c’è chi sta lavorando dietro le quinte per dare un nuovo assetto al Governo e al Consiglio regionale e poiché trattasi di trattative “carbonare”, segrete, nessuno può escludere che la situazione e il momento siano maturi per un colpo di mano. Essì, magari con gli attori interessati avvertiti, contattati e contrattati singolarmente, all’insegna del “segreto d’ufficio” che all’improvviso poi si appalesano: “è per un ordine arrivato dall’alto” potrebbero giustificare. Evvabbè, dall’alto, ma da chi?

 

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