Troppo complicato il gioco degli incastri per mettere mano alla Giunta. Più probabile un rinvio in autunno, quando scadrà il mandato del Presidente del Consiglio regionale che potrebbe essere Quarto.

di Angelomauro Calza

La riunione della maggioranza prevista alle 12 più che per “risolvere i problemi del mezzogiorno” potrebbe essere intesa come una puntata di “Mezzogiorno in famiglia”.

Piergiorgio Quarto

Piergiorgio Quarto

Non per buttare acqua sul fuoco, ma l’incontro dei partiti della maggioranza non è stata convocata in seguito all’annuncio di un Consigliere che da un partito passa ad un altro creando (questo sì) qualche problema: no, rientra nel percorso di chiarimento che è iniziato giusto otto giorni fa a Roma, con un incontro analogo, al termine del quale, così come reso pubblico in alcuni comunicati, i Coordinatori regionali dei partiti interessati si davano un nuovo appuntamento dopo riunioni interne che ciascuno ha svolto autonomamente. La riunione di oggi, quindi, nelle intenzioni di molti, dovrebbe tendere a fare sintesi delle singole determinazioni. Una sola cosa traspare chiara e viene detta da giorni da tutti: collaborazione incondizionata a Bardi, non intaccata da alcun episodio: “I want you back” direbbero i Jackson Five, “Ti rivoglio”, cioè… stiamo bene così, “nun da retta a suonn'”.

Vincenzo Baldassarre

La questione Quarto viene quindi ad essere un elemento aggiuntivo, in gergo tecnico potrebbe essere ascritta tra le Varie ed eventuali dell’ordine del giorno, se non fosse una cosa però estremamente seria. Alcune voci che danno per acquisita da Fratelli d’Italia anche l’adesione di Vincenzo Baldassare, eletto con Idea, vengono smentite da altre che negano tale passaggio, e da altre ancora che invece parlano di momento di riflessione: di certo ci sta il comunicato stampa della dirigenza di Idea che annuncia come “il consigliere regionale Vincenzo Baldassarre, eletto dalla lista “Idea” in regione Basilicata, è sospeso da ogni ruolo di partito e non potrà utilizzare il nome dello stesso fin quando non ci sarà un pubblico chiarimento politico sulla sua estraneità alle trame in corso” (vedi nota integrale clicca qui il documento di Idea_Cambiamo). Nella stessa nota viene tra l’altro specificato che: “Quando ci siamo presentati agli elettori lucani lo abbiamo fatto promettendo novità nella gestione della cosa pubblica, cambiamento, ma soprattutto amministrazione trasparente denunciando, durante la campagna elettorale, le politiche opache e di palazzo dei nostri avversari. Questi concetti chiari ma fondanti, questi principi di lealtà e trasparenza, sono stati ribaditi, su richiesta del presidente Bardi, nell’ultima riunione tra i responsabili regionali svoltasi pochi giorni fa a Roma. Quell’accordo, però, sembra essere durato poche ore. Poi si è evidenziata la fragilità di alcuni rappresentanti della coalizione e il loro personalismo. Restiamo convinti che il Presidente Bardi saprà mantenere alto il livello del confronto politico in queste ore impedendo azioni che potrebbero pesare come macigni sul futuro del centrodestra lucano. E ci auguriamo che i principi di lealtà e rispetto reciproco siano tenuti da tutti i partiti che compongono la maggioranza del governo regionale”.

GIORGIA MELONI

Quindi, ricapitolando, Quarto è in Fratelli d’Italia (per forte volontà della dirigenza nazionale di Coldiretti, dicono i bene informati, e di Giorgia Meloni in persona che lo avrebbe definitivamente convinto al passo), mentre Baldassarre sarebbe in una sorta di limbo. Ma le voci parlano anche di una anticipazione dei tempi. Già, perchè l’operazione avrebbe dovuto avere tempi più lunghi, ma l’attuale momento di crisi, con l’assessorato di Rosa in bilico, avrebbe strategicamente reso più produttivo esercitare pressioni a Bardi sin da subito: il Presidente avrebbe potuto risolvere la crisi assegnando ad un leghista la delega all’Ambiente e continuare con un bicolore, meglio scongiurare tale pericolo. La possibilità c’era, e anche la voglia di farlo era molto elevata, salvo verificare poi gli sviluppi delle mediazioni. Di sicuro la situazione adesso non è che sia cambiata di molto: il gioco degli incastri resta complicato, come costruisci da una parte demolisci dall’altra.

il tavolo del centrodestra, durante la campagna elettorale, con il Presidente Vito Bardi (ph. Luisa Calza)

Ci sono troppe anime, troppe voglie, troppi condizionamenti. Quando il primato dei partiti non esiste più, si va a ruota libera e ciascuno non si sente legato ad altro che alle sue aspirazioni. Ecco che allora, quando accade questo, la soluzione ideale, che potrebbe andare bene a tutti, e lasciare tutto com’è. Poi, in autunno, scaduti i 30 mesi del Presidente del Consiglio regionale, se ne riparla, magari con Quarto Presidente dell’Assise. Quando cominci a muovere le pedine, in una situazione come quella attuale, tutto diventa molto pericoloso. Eggià, perché con questo nuovo sistema, rimuovere un assessore significa anche rimuovere un Consigliere, che equivale a dire che accontenti uno e te ne fai nemici due: cui prodest?