Così Carmine Vaccaro ai pensionati lucani riuniti al Park Hotel di Potenza. Relazione ad ampio raggio: ha parlato quasi da candidato Presidente. In sala altre indiscrezioni sulle possibili candidature.

di Angelomauro Calza

 

Oh, i pensionati ci sono, sono io 38 per cento della popolazione lucana e vogliono contare, perché hanno voce in capitolo. Su tutto.

l’Assemblea di venerdì 26 maggio

Non sono persone da emarginare solo perché sono usciti dal mondo del lavoro. E quando serve alzano pure la voce, perché è giusto che avvenga, che si facciano sentire e che vengano ascoltati. Purtroppo non pare essere così da qualche tempo, e non per colpa loro, secondo il segretario dei pensionati della Uil di Basilicata, Carmine Vaccaro. Nel suo intervento alla convention di venerdì a Potenza lo ha detto chiaro all’assemblea: siamo un sindacato che da tempo ha invertito la rotta e che parla “con” la gente, non “alla gente”. Traccia un quadro completo della situazione socio economica lucana che “se perde Stellantis rischia il fallimento”.

Il Segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli

E il pericolo ci sta davvero, visto che a ben guardare le cose non è la Fiat ad aver acquistato la Peugeot, no: è la Peugeot che ha comprato la Fiat. Con tutti i possibili rischi conseguenti. E per Vaccaro non è manco giusto che il sindaco di Cersosimo faccia anche da impiegato, vigile urbano e poco ci manca anche da netturbino, e il medico lì ci va uno o due giorni a settimana. E però se un cittadino da Cersosimo deve arrivare a Potenza con un pullman richiede un costo che è incompatibile con quelli prospettati laddove dovesse diventare realtà l’autonomia differenziata: i trasporti in Basilicata hanno costi pari o addirittura superiori a quelli della Lombardia, perché le condizioni orografiche e delle strade sono quelle che sono.

Bochicchio, Lettieri, Senzatela e Prestera. in Piedi Adduce

E critiche anche alle politiche sanitarie degli ultimi tempi, con liste d’attesa lunghissime, giusto per voler circoscrivere a questi due aspetti la questione. Ma il parterre? Le curiosità? A parte la presenza di Vincenzo Tortorelli al tavolo della Presidenza (oh, se non ci sta la presenza del Segretario regionale a certificarla, quanto valore può avere una manifestazione sindacale?) Il forfait di Barbagallo, convocato per le 14 al tavolo ministeriale alla Presidenza del Consiglio, primo incontro del Governo Meloni con i pensionati.

Salvatore Adduce

La simpatica gag di Mario Polese che chiede con cortesia di potersi sedere sulla sedia dove stazionava il foglio bianco con la scritta Riservato S. Adduce in carattere Arial (oh, non pensate a maligne metafore, era solo perché il posto era più defilato e così quando ha dovuto andare via lo ha fatto senza far alzare nessuno. Invece Adduce è arrivato poco dopo e, all’oscuro di tutto, si è ritrovato seduto al centro della prima fila, in bella vista), dei convenuti dalle zone del Pollino arrivati in pullman e guidati in sala da un bravo e caratteristico fisarmonicista che li ha accompagnati al ritmo di Rosamunda. C’era l’ex assessore regionale Donato Salvatore, l’ex Direttore Generale dell’Asp, Lorenzo Bochicchio, seduto (strategicamente?) accanto al Segretario del Pd, Lettieri. Ecco, questo ha alimentato sospetti su quanto scritto da noi giorni fa su un possibile coinvolgimento di Bochicchio a livello di candidatura alla Regione, ma smentiamo di nuovo immediatamente: Bochicchio Direttore Generale al fianco del futuro Presidente se sarà eletto un rappresentante non di centrodestra può anche essere, ma candidato presidente no.

Carmine Vaccaro durante il suo intervento

Per due ordini di motivi. Il primo perché se proprio vogliamo essere sinceri nell’impressione che abbiamo avuto durante l’intervento introduttivo di Carmine Vaccaro che ha parlato a braccia, senza una sola esitazione, senza un solo errore, una pausa d’incertezza, è che abbia quasi voluto lanciare la volata a un candidato moderato, di centrosinistra, capace, sì, ma questo candidato era lui stesso! E come si fa a disconoscergli, se dovesse davvero essere così, il sacrosanto diritto a mettere in piedi una bozza di autopromozione della sua candidatura in un centrosinistra in overdose di autoprotagonismo sostanzialmente scarno, senza substrato di consenso diffuso? Dopotutto Vaccaro è stato già negli anni passati in predicato di ottenere una delega nella Giunta Pittella senza esito, dopo che cani e porci sapevano che doveva essere così.

Il segretario della UILA, Gerardo Nardiello

E non dimentichiamo nemmeno che il suo nome, nella scorsa tornata, era già là bello e pronto sul post-it di chi doveva declamarlo nella Sala del Park Hotel e invece per un paio di veti incrociati dell’ultimo momento fu sbarrato e sostituito con quello di Carlo Trerotola. E dalla sua – lo si è visto al Park Hotel – Vaccaro ha davvero grande consenso non solo di quella parte di popolazione fuoriuscita dal mondo del lavoro, ma anche del mondo sindacale e del lavoro in generale che in lui sembrerebbe aver trovato un leader. Oh, ammettiamolo: l’impressione è che venerdì ha parlato davvero da candidato Presidente, senza tralasciare nulla. Vedremo gli sviluppi nei prossimi mesi. Il secondo motivo? Beh, tra indiscrezioni che riguarderebbero Bardi a Finmeccanica o a un Ministero in cambio della cessione della candidatura a un suo compagno di partito (la Meloni ormai è proiettata sull’ottenimento della Presidenza del Piemonte, che se ne importa della Basilicata? Che resti pure a Forza Italia, ma qualcuno del suo partito però a Bardi lo sgambetto vorrebbe farlo lo stesso) ecco che nella Sala Fortunato si diffonde una voce: spunta per il centrosinistra un candidato Presidente super partes, di grande esperienza di grande prestigio capace di mettere d’accordo tutti.

Il minuto di raccoglimento per le vittime dell’alluvione in Emilia Romagna

Un candidato lucano che nella sua lunga e prestigiosa carriera al servizio dello Stato ha girato l’Italia per poi fermarsi a Roma, gradito anche al mondo del sindacato. Insomma un candidato davanti al quale nessuno può trovare picci. Uomo o donna? Boh? Non si sa o non si dice, ma c’è, si sta facendo avanti con prepotenza, forte dei ruoli ricoperti e dell’indiscussa autorevolezza. Ma chi potrà mai essere? Una volta davano in Rai alla TV dei ragazzi una trasmissione condotta da Febo Conti che si chiamava “Chissà chi lo sa?”. Insomma il centrosinistra deve ora fare di tutto per evitare di continuare a trovarsi “a cavallo d’u puorc’”, come era solito dire il compianto socialista Gabriele Di Mauro.

 

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