Il Governatore uscente potrebbe ritirare la sua lettera di rinuncia a correre per il secondo mandato. Intanto l’asse con i socialisti di Valvano tiene, si rafforza e si presta a ipotesi di strategie di riserva per evitare la vittoria dei Cinquestelle e salvare il salvabile

di Angelomauro Calza

Orecchie “regionali” che contano confermano al telefono dopo pochi minuti dalla pubblicazione dell’articolo di ieri: “’ngiulì hai ragionato bene. E’ verosimile e realistico. Marcello Pittella può essere ancora in corsa per la candidatura a Presidente, perché no? Lui è un combattente, uno che non rinuncia facilmente”.

Marcello Pittella

Marcello Pittella

Ma come? L’ultima delle ipotesi, quella che sembrava la meno probabile e che serviva solo a dare un tocco di “colore” al pezzo si dimostra la più verosimile?… Allora proviamo a ragionare ancora, e ci rendiamo conto che sì… può essere. E ragionando ragionando vengono fuori altri possibili scenari che sino ad oggi, se non ignorati, sicuramente sono stati sottovalutati o non contemplati nella lettura dei fatti. Partiamo dai lunghi tempi di attesa che sta vivendo il PD e, per osmosi, il centrosinistra. Tutti aspettano dal Partito Democratico l’indicazione del nome del candidato alla Presidenza. Sembrava che tutto dovesse procedere come strategicamente stabilito a giugno, ma il 6 luglio è accaduto l’imponderabile e da allora il PD sembra essersi fermato. Col motore sempre in moto, ma fermo, come ai tempi dei lavori sulla Salerno-Reggio Calabria: si producono rumori e fumi che si propagano incontrollati, danno la sensazione del movimento, ma non si avanza di un metro.

il sen. Gianni Pittella

il sen. Gianni Pittella

Si aspettava il pronunciamento dei vari livelli di giustizia sui provvedimenti restrittivi che hanno colpito il Presidente della Regione. Il 24 settembre la magistratura revoca i domiciliari trasformandoli in obbligo di dimora, e così Marcello Pittella può tornare ad occuparsi di politica, pur non potendo esercitare ruolo e funzioni di Presidente per effetto della Legge Severino. Il 9 ottobre pubblica la sua lettera di rinuncia alla candidatura per un secondo mandato da Presidente. Da allora, nonostante tutto, ancora silenzio, rotto solo giovedì 25 ottobre dagli spifferi che si sono insinuati dalle fessure della porta di una stanza romana, da cui è trapelato che nella riunione molto ristretta sul da farsi tra

Il sen. Salvatore Margiotta

Marcello Pittella, il fratello Gianni, Salvatore Margiotta e Vito De Filippo, con il consenso del segretario regionale Mario Polese si è deciso di convocare un’assemblea regionale per il 16 novembre (il dubbio è che se avessero deciso qualcosa… non avrebbero esitato a farlo sapere, invece le teorie e le congetture della stampa e dei cosiddetti bene informati sono state varie e svariate, ma mai univoche). E, detto fatto, il giorno dopo il Presidente dell’Assemblea, Vito Giuzio, invia la lettera di convocazione a tutti i componenti, con un ordine del giorno ecumenico, ma che proprio per questa

L'on. Vito De Filippo

L’on. Vito De Filippo

sua essenza si presta a poter in quella sede intraprendere tutta una serie di ragionamenti oppure no.

Basta volerlo o meno. Sin qui la necessaria cronistoria, l’antefatto. Nelle more dei tempi sopra indicati (è essenziale evidenziarlo) accade anche che il segretario regionale del Partito Socialista, Livio Valvano, con comunicati e prese di posizione ufficiali lancia segnali di simpatia al centrodestra. Ma anche questo fa parte dell’antefatto, e giova dirlo ora per riprendere più avanti il discorso.

Il Presidente dell'Assemblea PD, Vito Giuzio

Il Presidente dell’Assemblea PD, Vito Giuzio

Ritorniamo all’assemblea del 16: l’impressione è che sia stata convocata per decidere. Sì. E anche collegialmente, dopo una discussione democratica, franca e aperta, che alla fine dovrebbe e potrebbe portare ad una decisione, ma molto probabilmente si deciderà solo sulla data di una convocazione successiva, verosimilmente dopo il 26 o 27 novembre, quando la Cassazione dovrebbe pronunciarsi nel merito dei provvedimenti restrittivi che hanno colpito Marcello Pittella.

Il 16 è una data entro cui dovrebbero e potrebbero sciogliersi dei nodi, ma legati per lo più alle regole di ingaggio nell’ambito delle trattative con i partiti della coalizione. Se questo è, stante la ufficiale non ritrattazione della rinuncia a candidarsi di Pittella, perché continuare ad attendere? E perché, verosimilmente, rimandare a subito dopo il pronunciamento della Cassazione? Come non pensare che alla fine, qualora il verdetto dovesse essere favorevole alle tesi opposte dagli avvocati difensori del Presidente, i giochi potrebbero riaprirsi con lo stesso Pittella che, riabilitato, potrebbe rivendicare quella candidatura già ottenuta sin dal mese di giugno? E quali potrebbero essere gli argomenti per negargliela? Le alleanze? Ma se i pochi passi sono stati sino ad ora fatti riportano tutti all’intervento personale dello stesso Pittella, i segnali semmai andrebbero in senso contrario!

L'on. Roberto Speranza

L’on. Roberto Speranza

In questo contesto strategica e politicamente intelligente, astuta e produttiva la mossa di Roberto Speranza che, facendo quel che avrebbe potuto e dovuto da tempo fare il Partito Democratico, sta mettendo insieme su un progetto di centrosinistra alcuni soggetti che possono portare acqua al mulino della coalizione con dentro anche il PD in caso di non candidatura di Pittella, ma che, al cospetto di un dietrofront, potrebbero dar vita ad un quarto polo della sinistra, che potrebbe fruttare a LeU & C. ben più di quell’8 per cento necessario ad avere presenza in Consiglio. Evvabbè, dirà qualcuno, ma con questa seconda ipotesi il centrosinistra potrebbe non essere più in gioco per la vittoria finale, mentre nella prima ipotesi, con una formazione coesa, tenuto conto delle diverse anime e dei loro risultati conseguiti alle Politiche, la forza stimata attuale sarebbe intorno al 30-33 per cento, che non è poco, ma potrebbe essere insufficiente a battere il centrodestra, cioè la coalizione che – salvo insanabili incomprensioni interne – dovrebbe essere l’antagonista principale. La partita sarebbe tutta da giocare. E nel caso , invece, di una candidatura di Pittella che comporterebbe la pressochè certa e automatica fuoriuscita dalla coalizione di Speranza e dei suoi?

Livio Valvano

Livio Valvano

Ecco che entra in gioco il Partito Socialista che avevamo per un momento lasciato da parte. Parliamoci chiaro: allo stato l’unico asse certo, forte, duraturo, intaccabile e intoccabile a destra e sinistra è quello Valvano-Pittella. Il Presidente sa che in caso di rottura della coalizione il rischio forte è che i Cinquestelle vengano premiati dall’elettorato, e questa sarebbe cosa politicamente nefasta per lui e per il centrosinistra. Ecco che allora gli ammiccamenti di Valvano verso il Centrodestra potrebbero far parte di una strategia che vedrebbe una intesa che si tradurrebbe all’atto pratico nella presentazione di una lista Psi all’interno della coalizione di centrodestra, e, in aggiunta, probabilmente anche di una seconda lista degli amministratori più fedeli. L’operazione, oltre a salvare il salvabile, avrebbe più effetti. Il primo, contribuire alla vittoria del centrodestra nei confronti del Movimento Cinquestelle. All’interno della coalizione, quindi, contribuirebbe al ridimensionamento della Lega. All’interno del Consiglio regionale che ne verrebbe fuori, complice il meccanismo della nuova Legge elettorale, potrebbe favorire la presenza in Giunta quantomeno di un componente socialista con conseguente ingresso in Consiglio del primo dei non eletti. Mò, finito il ragionamento fantasioso, fantastico, campato in aria, inattuale, inverosimile, chiamiamolo come vogliamo, resta un sola considerazione, l’ultima, da fare: tutto quanto sopra detto non sarebbe cosa da poco. Non è cosa da poco. Ma è talmente fuori dal mondo… che potrebbe essere vero. O forse è più vera l’ipotesi che tutto il centrosinistra, in caso di non ricandidatura di Pittella, si ricompatti proprio intorno a Livio Valvano, che irromperebbe sulla scena del gioco dei quattro cantoni vincendolo e ritrovandosi candidato Presidente?…Mah?