La Polizia Militare americana non c’entra: è Marcello Pittella che ad oggi sembra essere il vero ago della bilancia, capace di determinare la vittoria della destra o della sinistra

di Angelomauro Calza

 

Sì, la politica è fatta di presente e soprattutto di futuro: purtroppo il passato già da tempo è stato abbandonato da molti di quelli che oggi si nominano politici, senza rendersi conto che l’esperienza dei tempi che furono va presa ad esempio, nel bene e nel male, e che senza passato non c’è futuro. E perciò oggi, in Basilicata, non possiamo non credere che nessuno degli attori impegnati nella location di via Anzio che ospita la fiction sul governo regionale non stia già pensando alle puntate a venire. Proprio come nella migliore tradizione della telenovelas sudamericane il copione si scrive giorno per giorno, e quel che viene scritto oggi verrà trasmesso tra qualche tempo. E allora obiettivo sulle prossime elezioni regionali e diamo uno sguardo alla possibile trama basata sulla situazione del momento. Inutile nascondersi dietro un dito: né il centrodestra né il centrosinistra hanno oggi certezza di vittoria. I numeri sono quelli che sono e sono determinati dalle azioni compiute. O, meglio, da quel che il centrodestra non ha fatto pur essendo al governo, e quello che il centrosinistra non ha fatto come opposizione. Nel mezzo Italia Viva che ha fatto e non fatto a seconda delle situazioni. Stando così le cose appare inevitabile che la partita delle Regionali si giocherà tutta sulle alleanze che vedranno al centro delle attenzioni il cosiddetto “terzo Polo”. Già, ma a ben vedere, da dopo le Politiche i “poli” sono quattro, perché in Basilicata Azione si è nei fatti sganciata da Italia Viva sin da subito dopo i risultati elettorali del 30 settembre. Appare peraltro difficile pensare che possa essere Italia Viva il vero ago della bilancia, il fattore chiave e determinante per la vittoria.

Marcello Pittella

Più verosimilmente il vero elemento destinato a fare la differenza è il “fattore MP”, che non sta per Militar Police, bensì per Marcello Pittella, leader indiscusso nei discorsi e nei numeri, di chi si posiziona in maniera equidistante da destra e sinistra. Insomma, se di terzo polo si deve parlare in Basilicata appare più solida Azione. Quando il PD ha deciso di non candidare Marcello Pittella, ha sostanzialmente sancito la messa in atto di uno schema che mirava a dare il benservito sia a Marcello che a Gianni: era una sorta di decreto-pensione emanato ad hoc per la famiglia Pittella. Marcello compie allora un atto coraggioso e di forza perché un patrimonio di pensiero, esperienze, relazioni e consensi non venisse pensionato in maniera impropria dal PD. Si è messo al centro di una interlocuzione proprio per diventare ago della bilancia e in questo momento, al di là di giochi e giochetti, oggettivamente Azione “è” ago della bilancia. E del resto il movimentismo continuo che l’ex Presidente della Regione sta esprimendo già da settembre con continui e quotidiani contatti sia nel Materano che in provincia di Potenza è perché vuole evidentemente rafforzare la centralità di Azione. Ci riuscirà? intanto che sia il centrodestra o il PD qualcuno a Marcello Pittella dovrà chiedere quantomeno di incontrarsi, parlare, dialogare, tentare le possibili vie di una intesa che ovviamente non potrà non passare da offerte e richieste. Escludiamo che moneta di scambio possa essere la sua candidatura a Presidente, ma non che l’eventuale candidato Presidente debba ricevere il gradimento di Pittella. Ci possono essere più schemi, e negli equilibri complessivi programmatici, territoriali, di assetti relativi a visibilità e governo sicuramente Pittella vorrà farsi valere e dire la sua. Staremo a vedere.

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