Dopo l’Assemblea di lunedì nel PD sta covando una guerra a botta di documenti: quello di Locantore si conosce, ma non è stato presentato ufficialmente, un altro – di risposta – pare sia in fase di ultimazione. Twitter e Facebook sempre più protagonisti.

di Angelomauro Calza

“Hai cominciato tu”! “No! Sei stata prima tu”! “E allora io lo dico a papà”! “E io invece lo dico a Nicola!” “E allora tu sei brutta”! “E io mò ti metto una mano sulla testa e non la tolgo mai, così non cresci più”! “No! La mano sulla testa nooo”! “Invece sì. E non ti faccio manco più giocare con le tessere”! “Gnèèè…. Nguèèè….”. “E’ inutile che piangi, tanto il gelato non te lo faccio assaggiare”! Essì… Pare proprio una disputa tra “criaturi”. Sempre più.

L'ex Segretario regionale del PD, Mario Polese

L’ex Segretario regionale del PD, Mario Polese (ph. Luisa Calza)

No, non parlo di un centro estivo, ma del PD di Basilicata. Si inizia, all’indomani delle dimissioni del segretario regionale Mario Polese, con la prima convocazione di una Assemblea regionale per il 28 giugno: c’è chi la reputa opportuna, chi invece vorrebbe direttamente un commissariamento, ma alla fine si tiene. Preso atto delle dimissioni del segretario, ci si riconvoca per l’8 luglio con la speranza di molti di riuscire ad aggregarsi intorno ad un nome che venga unanimemente eletto segretario: utopia che puntualmente resta tale, per cui non resta che attendere che da Roma Zingaretti nomini un commissario.

I segretari provinciali di Potenza e Matera, Locantore e Scarnato

I segretari provinciali di Potenza e Matera, Locantore e Scarnato

Intanto, in vista della riunione dell’8 luglio la segretaria provinciale di Potenza, Maura Locantore, riunisce i segretari dei Circoli PD della provincia di Potenza, ma alla presenza anche del segretario provinciale di Matera, Claudio Scarnato: preludio di dissenso dalla soluzione unanime e voglia di commissariamento, come avevamo scritto? Parrebbe proprio di sì, visto il documento finale, firmato in calce con i 52 nomi dei paesi dei circoli aderenti. Un documento che avrebbe dovuto essere presentato in Assemblea? E perché non è stato presentato? E perché è apparso poi sui social? Un documento che inizia in maniera propositiva proclamando che “sia questo il momento di impegnarci ancora più a fondo nella costruzione di un Partito portatore di cambiamento, di riforme e di proposte concrete per una Regione piegati dalla crisi economica e istituzionale”.

Maura Locantore con Mario Polese

Maura Locantore con Mario Polese

E poi continua con i buoni propositi: “Noi segretari e commissari siamo disposti a metterci la faccia, a patto che il PD si rinnovi nelle persone, nelle idee e nelle modalità di partecipazione e dibattito. Per questo – continua il documento – chiediamo che il destino del partito non sia più affidato a chi ha finora condizionato le scelte politiche in base a vecchie dinamiche correntizie e logiche di conservazione e che ci venga riconosciuto il contributo fattivo delle nostre esperienze territoriali e dei tanti amministratori locali”. Infine la richiesta: “noi sottoscritti – recita il documento – chiediamo al Segretario Nazionale Nicola Zingaretti di incaricare un dirigente che ci aiuti e sostenga in questa costruzione di una nuova identità alla quale vogliamo essere partecipi, e ai membri dell’Assemblea regionale di far proprio questo documento affinchè sia esplicito che questa ripartenza del PD lucano diventi il nostro patrimonio comune. Non ci interessano – concludono i firmatari – nomi o correnti: ambiamo ad un Commissario indipendente e capace che sappia discernere tra l’autorevolezza e l’autorità”. Un documento quindi esplicito, duro nei confronti di chi contava che l’Assemblea regionale si concludesse con una soluzione lucana che scongiurasse il commissariamento. Però questo documento in Assemblea non è stato presentato. Formalmente ne è stato invece approvato un altro a firma di Erminio Restaino, che sostanzialmente invita alle non ricandidature di parlamentari e consiglieri regionali, che ha ricevuto dal pulpito la risposta di Marcello Pittella che ha sbandierato il numero delle sue preferenze a sostegno di una tesi contraria.

Marcello Pittella - Foto di Giacomo Silvano

Marcello Pittella – Foto di Giacomo Silvano

Di sicuro però il documento-Locantore ha suscitato e sta suscitando reazioni, se è vero che da un momento all’altro dovrebbe essere reso pubblico un altro documento, di parte avversa, in cui tra l’altro sarebbe evidenziata l’esigenza di comportamenti in linea con quelli assunti da Mario Polese con le sue dimissioni da Segretario regionale. Sempre stando alle indiscrezioni raccolte, nello stesso documento sarebbe stigmatizzato l’atteggiamento dei segretari provinciali che invece di uniformarsi al comportamento di Polese si sarebbero riuniti con l’intento di salvaguardare le proprie posizioni.

il Senatore Salvatore Margiotta

Senatore Salvatore Margiotta

Gli autori del documento inviterebbero tutti ad uno sforzo per rigenerare i quadri dirigenti partendo dall’azzeramento di tutte le cariche e gli incarichi senza però far ricorso a soggetti esterni, a commissari imposti da Roma, ma a risorse endogene. Pare che il documento in fase di preparazione critichi fortemente l’iniziativa dei segretari provinciali di Potenza e Matera tacciandola anche di essere dimostrazione di ipocrisia.

Il primo botta e risposta su Twitter

Il primo botta e risposta su Twitter

E veniamo allo “scazzo social” tra il senatore Salvatore Margiotta e il Consigliere regionale Mario Polese che va ad essere inquadrato in questo contesto. L’8 luglio di prima mattina il senatore Margiotta twitta: “La sindrome del beneficiato rancoroso è molto diffusa in politica. Anche nel @PdBasilicata” Mario Polese risponde: “E’ così… dal 4 marzo in poi…!” Margiotta: “No. Dalle elezioni regionali. Presto lo spiegherò in ogni dettaglio”. Mario Polese: “Tutti saremo ansiosi di raccontare le “nostre” verità”. E Margiotta: “Infatti la tua – versione, non verità – hai iniziato a dirla stamattina. Inopinatamente e inopportunamente. Io non ho ancora iniziato. “Oportet ut scandala eveniant” E’ il caso di dirlo. Passo e chiudo. Ci vediamo in Assemblea”.

botta e risposta su Twitter

botta e risposta su Twitter

E Polese: “”E’ molto più facile essere un eroe che un galantuomo. Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini si dev’essere sempre”. Tanto per stare a Pirandello ed alla molteplicità delle verità. In Assemblea… magari ci confrontiamo pure sull’opportunità di salire in cattedra. O no”.

uno dei tweet

uno dei tweet

La chiosa di Margiotta: “Ci sono quelli che non lo sono mai. Né l’uno, né l’altro. Ciao”. Ciacuno pensi ciò che vuole di questa conversazione, noi non ci sbilanciamo in favore di alcuno, ma… che dire? Se proprio ci saranno scandali, che nella citazione Margiotta definisce inevitabili, aspettiamo di conoscerli. Di certo è una bruttissima, antipaticissima e indigesta situazione quella interna al PD. Intanto la domanda che bisogna porsi è: ma Zingaretti si è accorto di come la regione fino a qualche tempo fa esprimeva il meglio della classe dirigente del centrosinistra? Cosa è accaduto? Si riuscirà ad evitare che ora…ora ne esprima il peggio e non certo per capacità, ma per strategie e comportamenti? Prenderà Zingaretti atto della gravità della situazione? E Marcello Pittella? Ancora insiste?