I Consiglieri di minoranza in Consiglio regionale accorrono in soccorso di Bardi fingendo di attaccarlo: oscurato Tomasi di Lampedusa. Sempre più intriganti le voci su un processo di avvicinamento a un accordo Centrosinistra-Forza Italia in chiave Anti Lega alla Regione Basilicata: potrebbe essere un esperimento sul campo di Renzi?

 

di Angelomauro Calza

Era nell’aria sin dal novembre 2018, quando Marcello Pittella aveva da pochi giorni scritto una lettera ai maggiorenti del Partito Democratico lucano in cui metteva a disposizione la candidatura a Presidente della Regione nel tentativo di smuovere lo stato di empasse venutosi a creare dopo il suo coinvolgimento in una inchiesta giudiziaria. Cosa accadde? Beh, accadde che si sparse voce di contatti informali tra il centrosinistra, Forza Italia e Fratelli d’Italia, subito smentiti dal Partito Socialista che per il tramite del suo segretario regionale parlò di una giornalista che aveva travisato il contenuto di un comunicato stampa. Assumendosi la responsabilità dell’equivoco, sostenne in una intervista ad Angelomà che “il Partito Socialista, vista l’inattività del centrosinistra attuale sta incontrando soggetti rappresentativi della società per vedere il da farsi. Un viaggio per capire cosa vuole la regione”.

Un Convegno PD a Potenza

E in questo viaggio incontrò praticamente tutti tranne la Lega. I pettegolezzi degli ambienti politici dell’epoca, preso atto delle precisazioni di Valvano, tacquero. Il chiacchiericcio però riprese al momento dell’annuncio da parte di Marcello Pittella della candidatura a Presidente di Carlo Trerotola. Persona benvoluta, conosciuta, onesta: un biglietto da visita di tutto riguardo. Un solo dubbio si insinuava nel giudizio sull’operazione: l’estrazione destrorsa della sua famiglia. Ecco. La destra, dopo i pettegolezzi di qualche mese prima, ritorna nelle vicende del centrosinistra. Accade poi che Marcello Pittella non si candida con la lista del PD, ma presenta una sua lista, mentre come da prassi, il PD ha il suo segretario regionale come capolista. Inutile girarci intorno: questa soluzione salvava capre e cavoli di tutti: Marcello Pittella, dopo aver invano insistito sulla sua ricandidatura a capo della coalizione del centrosinistra con diffuse resistenze interne, ha avuto almeno il privilegio di scegliere il candidato Presidente, e lo ha scelto al di fuori di tutto il centrosinistra, spiazzando anche i vari Margiotta, De Filippo, Valvano, Speranza e tutti gli altri. Questi vedevano comunque soddisfatta la loro tesi che non fosse il caso che Pittella si ricandidasse. In effetti, di fronte a una sconfitta quasi preannunciata il ragionamento è stato da una parte “”perso per perso”, almeno riacquistiamo una credibilità non ricandidando Pittella che la gente ha dimostrato in questi mesi di non gradire”, dall’altra, quella di Marcello Pittella, “Non mi volete? Allora, “perso per perso”, almeno mi tolgo la soddisfazione di scegliere un nome dirompente, ma amato dalla gente comune. Non si potrà mai dire che sono sceso a compromessi con le componenti del PD”.

Marcello Pittella - Foto di Giacomo Silvano

Marcello Pittella – Foto di Giacomo Silvano

E’ andata come è andata, ma all’indomani degli scrutini l’altra sorpresa: eletti per il centrosinistra oltre a Trerotola soltanto candidati del PD e di Avanti Basilicata, Ecco che oltre il candidato Presidente (poco propenso a ricevere ordini), anche Pittella decide di fare gruppo a sé, abbandonando (?) a se stesso il segretario regionale Mario Polese, suo delfino da sempre. La mossa è strategica, e assolutamente non legata ai pettegolezzi populisti che parlano di “un modo per beneficiare di tre diversi finanziamenti ai Gruppi”. No. La questione è politica e strategica insieme, e di più largo respiro. A parte gli ammiccamenti prima timidi poi sempre più evidenti nei confronti del Presidente Bardi, che pure potrebbero apparire prodromo necessario per l’assegnazione di incarichi più o meno importanti, resta la questione delle vicende nazionali, con Renzi che da qualche mese sta tentando di instaurare rapporti politici con il partito di Berlusconi. Ma può funzionare? C’è bisogno di un terreno di prova. E quale migliore humus della Basilicata, dove la Lega scalpita e incalza un Presidente forzista, volenteroso di fare, ma che sta rivelando ogni giorno di più le sue debolezze legate a una sostanziale e incolpevole mancanza di esperienza politica? Accade che Braia e Polese, uno del PD, l’altro di Avanti Basilicata, approdino alla corte di Renzi. Sembra strano che ciò sia avvenuto senza la benedizione di Marcello Pittella che, volenti o nolenti, resta il dominus delle politiche del centrosinistra alla Regione e forse non solo. E sembra ancor più strano che Polese e Braia abbiano abbandonato all’improvviso il loro leader di riferimento, lasciandosi andare a quello che voleva sembrare un atto di ribellione e abbandono nei confronti di Marcello Pittella: negli ambienti politici non ci ha creduto infatti nessuno. E arriviamo a oggi, dopo una serie di azioni dei consiglieri dell’opposizione che proprio opposizione non sembrerebbe, l’ennesima esca. Tomasi de Lampedusa sarebbe stato orgoglioso di vedere che anche in questa occasione, in questo momento di emergenza, in cui tante sono le cose che potrebbero essere fatte meglio, grazie alla collaborazione di tutti, anche l’opposizione non sfugge alla regola del proporre di cambiare tutto per non cambiare niente. La proposta del centrosinistra di indicare “con forza” a Bardi ben 100 punti imprescindibili per la gestione dell’emergenza: mancas solo che gli consegnino una scheda e facciamo la raccolta per le pentole di Iperfutura! …100 punti! …Sa tanto di Gattopardo e di puntello ad un traballante Presidente che però se traballa… traballa più per le critiche di suoi alleati che non per l’azione di contrasto dell’opposizione. L’esperimento alleanza Forza Italia-renziani in chiave anti-Lega è già iniziato? Sembrerebbe di sì. Cosa dice Forza Italia? Prudentemente e strategicamente tace…e raccoglie i punti (vuoi vedè che alla fine veramente gli danno il regalo?). Il centrosinistra o qualcuno del centrosinistra dice che non è così? Lo dimostri. Mai su più di 3 o 4 punti urgenti va incalzato chi governa. Mai. E uno solo è ancora meglio!

Bardi e Berlusconi

Bardi e Berlusconi

Con tutto il rispetto, ma possiamo in questo momento dire a Bardi che deve assolutamente e in maniera imprescindibile “riattivare le misure di sostegno al turismo scolastico”, “finanziare per quattro anni la Fondazione Matera 2019” e” riaprire il taglio dei boschi per 9 giorni”? Francamente queste sono azioni necessarie, importanti, ma non urgenti, aderenti all’oggi, all’emergenza contingente. E bene fa il Presidente a non rispondere, né per bocca sua né di altri. Mi sembra, molto più onestamente, un modo per incoraggiare Bardi ad andare avanti come sta facendo, con la Lega che gli morde i polpacci e una parte del centrosinistra che glieli medica per non fargli sentire dolore. In una sola parola: Polese sta ribadendo a Bardi che se li accetta loro sono là. Prova ne siano i “100 punti 100” destinati a restare nella storia delle proposte inattuabili dell’opposizione. Il palliativo buono per tutti i tempi, la pentola magica che tutti vorrebbero avere.