Nel centrosinistra i pettegolezzi ora si concentrano su altri nomi, da Carrano a Lacorazza e Pappalardo, ma nessuno sembra essere coagulante in un unico soggetto anti-Bardi

di Angelomauro Calza

Nell’immediatezza del post pubblicazione dell’articolo del 10 maggio (Leggi qua l’articolo in questione) in cui si favoleggiava, discettando sui primi pettegolezzi riguardo possibili candidature alla Regione Basilicata in occasione del voto del 2024, sulla bacheca Facebook l’onorevole senatore Cinquestelle Arnaldo Lomuti scriveva: “Regionali 2024, qualcuno si fa i film senza i protagonisti”. Riteniamo essere solo una coincidenza, non pensiamo che il post sia stato lanciato dopo averci letto, sarebbe da presuntuosi. Anche perché siamo perfettamente in sintonia con quanto ha scritto. E siamo ancor più convinti che non sono pochi quelli che pensano di fare i protagonisti senza aver dimostrato di saper essere attori. Parliamoci chiaro, dai, quanti sono quelli che dicono che vorrebbero essere innamorati, ma in realtà vorrebbero solo esserlo in un film? In quel contesto? In quella storia spesso fantastica? Ma se di film vogliamo parlare utilizzandoli come metafora, beh… parliamone, diamogli un altro po’ di brio a questo film, quello delle possibili candidature, evitando che sia talmente noioso da addormentarsi già davanti alla sua locandina, come diceva Giorgio Panariello, facendo sì che invece possa essere come un sassolino in una scarpa, come diceva un qualche personaggio di cui non ricordo il nome. E quindi, dopo aver parlato di chi nel centrosinistra vedrebbe come elemento di coagulo delle diverse anime una candidatura a Presidente di Angelo Chiorazzo in uno con la nomina a Direttore Generale di Lorenzo Bochicchio, che l’altro giorno era a Policoro a parlare di assistenza sanitaria seduto al tavolo con Monsignor Orofino (nella foto), diamo notizia di altri pettegolezzi. Ribadiamo, “pettegolezzi”, possibili candidati a protagonisti: siamo ancora ai provini, onorevole senatore, sparga voce che dureranno un po’.

l’incontro di Policoro con Mons. Orofino e Lorenzo Bochicchio

E dunque pare che l’ala meno moderata del Partito Democratico, quella ex LeU, che fa capo a Roberto Speranza, Antonello Molinari e Carlo Rutigliano (ma pare che anche l’ex Segretario regionale della Uil, Carmine Vaccaro, la pensi uguale) vedrebbe bene come candidato alla Presidenza della Regione l’imprenditore Pasquale Carrano. Altri pezzi del PD, in uno con il M5S invece, starebbero pensando a Piero Lacorazza e/o al Vice Presidente della Provincia di Potenza, Rocco Pappalardo (potrebbero decidere le primarie? Boh?). Riguardo questi due la domanda da porsi è se Piero Lacorazza ritenterà la carta dopo essere stato in lizza alla scorsa tornata con il suo progetto Basilicataprima o no. Ma poiché sono in molti a considerare i film horror un genere politico, diamo un senso all’affermazione. E’ da film horror pensare che Chiorazzo lasci tutte le sue attività imprenditoriali per dedicarsi alla Regione Basilicata? Le incompatibilità sono assai e fin troppo evidenti. E farebbe lo stesso Pasquale Carrano? Magari all’insegna della celebre frase di Walt Disney “Non faccio film per guadagnare soldi: guadagno soldi per fare film”? E potrebbero Pappalardo o Lacorazza essere elemento di coagulo del centrosinistra? O potrebbe non essere peregrino pensare a una alleanza tra i due? E inoltre: possibile che tra tanti nomi, ad oggi, non sia emerso nessun materano? La territorialità e la sua alternanza rappresentativa non sono elementi di poco conto. Insomma, giusto per concludere questo spettegoloso (e fantasioso) ragionamento, se sei in un film d’azione tu reciti nell’azione, se è un film drammatico tu reciti nel dramma, ma non dimentichiamo mai che i grandi film cominciano quando usciamo dal cinema. Intanto un unico soggetto “anti-Bardi” non è ancora entrato in scena.

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