Le ipotesi di un possibile accordo che aiuterebbe Bardi a poter contare su una maggioranza risicata, ma solida. Il papabile è Filippo Sinisgalli, sindaco di Missanello? Intanto le trattative di IV sarebbero anche con il Partito Democratico (foto in copertina d tratta da La Siritide)

 

di Angelomauro Calza

La situazione alla Regione Basilicata è quella che è: una maggioranza frantumata, litigiosa, dispettosa, dove l’occasione per ficcare un dito in un occhio a qualcuno non se la lascia scappare nessuno. Non è dolce naufragare in questo mare. Per nessuno. Men che meno per il Presidente Bardi. Riviello, Bardi, Gasparri ph. Luidsa CalzaDi riffa o di raffa, conta e riconta, ci sta poco da fare: la maggioranza, sulla carta forte di tredici Consiglieri, nei fatti è drasticamente ridotta a nove. E, conta e riconta, fattore da non sottovalutare è che la minoranza che sulla stessa carta ha otto Consiglieri, nei fatti… è rimasta a otto. Ma allora la differenza consiste nella opposizione? Sarà passata da otto a dodici sicuramente… E invece no: non si sa quanti siano realmente, nei fatti, i Consiglieri di opposizione (non di minoranza). Essì, perché laddove nei momenti cruciali, nelle votazioni importanti, che dovevano decidere e sancire atti importanti e vitali, spesso la “maggioranza monca” ha ricevuto i voti che mancavano dalla “minoranza responsabile”, a volte le assenze della maggioranza sono state compensate dalle presenze della stessa minoranza, con una evidente inversione dei ruoli, e così le riunioni di Consiglio si sono potute tenere. Una situazione, ci si rende conto, davvero insostenibile, che non può continuare ad essere vissuta fino alle prossime Regionali. Ma manco fino alle prossime Politiche. Bardi, sottoposto a un fuoco di fila all’interno e all’esterno del suo partito, non sembra affatto intenzionato a mollare, e continua ad ignorare le richieste che in tal senso gli vengono esternate anche dai “suoi” Piro, Baldassarre, Vizziello e Zullino.

Luca Braia e Mario Polese

Luca Braia e Mario Polese

Solo che tredici meno quattro fa nove, e non sempre in tre o quattro potranno continuare a venirgli in soccorso dai banchi della minoranza (almeno due?). Ha bisogno di più concrete e solide manifestazioni di sostegno. in soldoni: deve cercare nuove alleanze. Ma chi? Nei tempi recenti si è parlato di Carlo Trerotola, ma l’interessato ha gentilmente declinato la proposta, e poi da solo non basterebbe: Bardi ha bisogno di undici voti sicuri, solidi, di gente che sia sempre presente, non incline all’assenteismo strumentale. Ecco che si è parlato allora di Italia Viva. Sì, l’ipotesi regge. Reggerebbe. Potrebbe. Ma come? E’ ovvio che se la proposta fosse stata avanzata in maniera ufficiale un anno fa Braia e Polese non avrebbero tentennato un solo attimo, indugiando semmai giusto il tempo necessario a trovare l’accordo sulle postazioni, ma ora?

Filippo Sinisgalli, sindaco di Missanello

Ci sono tempi ristretti sia per le politiche che per le Regionali: Italia Viva non accetterebbe mai, come pare non abbia accettato, perché anche una Presidenza del Consiglio, come ipotizzato da voci di corridoio, sarebbe riconoscimento effimero, una meteora, che non servirebbe molto, visto il tempo a disposizione, per accrescere consensi tra i cittadini. Vale a dire: io se devo uscire allo scoperto dando un appoggio al centrodestra in maniera ufficiale ne deve valere la pena, non corro il rischio di bruciare il lavoro che sto svolgendo e che inizia a dare i suoi frutti per un annetto da Presidente del Consiglio regionale o per la Presidenza di un qualunque Ente regionale, sarebbe solo deleterio e darebbe una immagine distorta di quel che Italia Viva sta predicando tra la gente. Evvabbè, ma allora? Possibile non ci sia una soluzione che consenta di concludere con tranquillità questo mandato, senza patemi d’animo e con lo sguardo sempre all’orologio, ad ogni Consiglio, per vedere se arriva o meno chi potrà rendere valida la seduta o votare a favore di un provvedimento? Certo che potrebbe esserci. Ci sta. Si chiama intesa politica solida, seria e di largo respiro. Si tratterebbe mettere all’opera i pontieri nel tentativo di far conciliare le necessità di Bardi e del centrodestra con i bisogni di Italia Viva.

Sindaco - Mario Di Nitto

Mario Di Nitto, sindaco di Rionero in Vulture

Una intesa che porterebbe il Presidente ad avere in Consiglio l’appoggio dei renziani, ai quali in cambio non dovrebbe però essere concessa una postazione regionale, interna o esterna al Consiglio. No. Bisognerebbe individuare qualcosa che vada oltre. E questo qualcosa sta in due momenti: uno politico e l’altro amministrativo, che si fondono in un unicum che potrebbe convincere le due parti a parlarsi e magari… iniziare una relazione duratura. La prima è l’intesa politica in vista delle Elezioni Politiche, visto che i sondaggi danno ancora margine di supremazia del centrodestra in Basilicata. Italia Viva cerca sponde, perché non a destra? Sa di essere in crescita, ma sa anche che è ancora troppo presto per poter tentare affermazioni solitarie: la presunzione di poter fare da soli potrebbe essere deleteria per il futuro, e Braia e Polese questa cosa la sanno bene, per cui è fondamentale cercare alleanze, e una con forze moderate del Centrodestra non sarebbe affatto male. In aggiunta bisogna però trovare anche una postazione di potere, e quale soluzione migliore della Presidenza della Provincia di Potenza? Il fatto è che a questo ruolo Italia Viva aspira davvero, e pare non essere un mistero che abbia anche già designato come suo candidato il sindaco di Missanello, Filippo Sinisgalli. Il partito di Renzi infatti sta intrattenendo da qualche tempo interlocuzioni con il PD, partito che fino a ieri (con la nuova nomina di un assessore del suo partito) avrebbe anche potuto contare sul rappresentante al Comune di Potenza di Idea, Stella Brienza, che avrebbe portato in dote i suoi 2.000 voti certamente non trawscurabili ai fini di un possibile finale al fotofinish (visto il sistema di voto, che vede il centrosinistra in vantaggio per numero di Consiglieri, ma ai fini del voto del Presidente il rapporto si ribalta in virtù del numero di cittadini rappresentati, in quanto il centrodestra ha in Consiglio sindaci di Comuni con maggior numero di abitanti). Ora però la situazione sembrerebbe essere stata normalizzata da Guarente, per cui Idea dovrebbe schierarsi per il candidato Presidente della provincia indicato dal centrodestra.

Francesco Genzano, sindaco di Cancellara

Certo è che, laddove non dovesse raggiungersi un accordo PD-IV, il Partito Democratico avrebbe già pronto il suo candidato: il sindaco di Rionero in Vulture Mario De Nitto. Invece la destra, che al momento pare far registrare un leggero margine di vantaggio, l’accordo con Italia Viva potrebbe pure realizzarlo, anche se l’area meno moderata starebbe spingendo per il sindaco di Cancellara, Francesco Genzano: i pontieri – non Bardi – potrebbero alla fine riuscire con un meticoloso lavorìo a far convergere su Sinisgalli proprio in chiave “stabilità alla Regione” anche i loro più estremisti rappresentanti. A Italia Viva va però proposto qualcosa in aggiunta alla Provincia, almeno un accordo politico che vada oltre le Politiche, spingendosi fino alle Regionali, e, sul piano più pratico-amministrativo, garanzie per ipotizzabili future postazioni che contano in caso di riconferma dell’attuale maggioranza. un accordo di sostanza, quindi, solido e blindato. Intanto però i numeri alla Provincia, come detto, sono quelli che sono e potrebbero aprire altri scenari a smentita delle ipotesi sopra avanzate. Alla fine, sarà Italia Viva a dover scegliere con chi accordarsi.

 

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