Politica nazionale, Governo, territorio: l’ex Governatore lucano Filippo Bubbico, Vice Ministro dell’Interno nei Governi Letta, Renzi e Gentiloni, ne parla con Angelomà e dà una bella botta a chi gli è succeduto e non ha fatto applicare gli accordi sul petrolio

 

 

di Angelomauro Calza

 

La situazione politica nazionale è in continuo fermento. Quanto influirà sulle vicende lucane?

 

Sicuramente una influenza ce l’avrà, ma va fatta una riflessione. La differenza che c’è tra situazione di grave difficoltà in cui viviamo, in cui si trova il nostro Paese, gli scenari nuovi che si stanno definendo a livello europeo per le straordinarie opportunità anche in relazione alla priorità che viene data sul tema ambiente e cambiamento climatico, e che dovrebbe imporre di aprire una stagione di rilancio dell’economia all’insegna della sostenibilità, e le vicende politiche che riguardano esclusivamente i destini individuali, neanche i destini collettivi, di alcuni soggetti.

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Ed è veramente una divaricazione che ci dà una traccia anche per comprendere la diffidenza che i cittadini hanno nei confronti della politica, l’allontanamento o il giudizio positivo che viene espresso sulla politica e sui gruppi dirigenti. In Basilicata questa nuova situazione, che ha dei chiaroscuri, che presenta delle opportunità, ma indica anche dei vincoli, potrebbe ritornate utile per ricostituire il senso di una visione collettiva, di ricostruire una comunità di destino che nel corso degli ultimi anni è stata lacerata e dissolta. Saremo in grado di cogliere questa opportunità? Saremo in grado di comprendere che la priorità va data alla rigenerazione della politica nel senso di riproposizione della priorità sugli interessi generali, sui beni pubblici, sulla condivisione di opportunità e anche di sforzi da parte di ciascuno? Questo francamente non lo so.

 

Per la prima volta nel Governo ci sono 2 ministri e 2 sottosegretari lucani, ma se teniamo conto che il ministro Lamorgese è potentina solo di nascita ed ha sempre vissuto fuori, che Roberto Speranza è stato eletto in Toscana e che Salvatore Margiotta è espressione di interlocuzioni romane, resterebbe la sola Mirella Liuzzi come lucana certificata. Cosa ne pensa?

i senatori Salvatore Margiotta e Teresa Bellanova

i senatori Salvatore Margiotta e Teresa Bellanova in una convention PD a Potenza, ora sottosegretario ai trasporti e ministro dell’agricoltura

 

Non vorrei caricare di grandi responsabilità l’onorevole Liuzzi. Sono convinto di una cosa: non c’è mai una soluzione utile per una parte del territorio a danno di un’altra parte del territorio. Se il Governo lavorerà bene, farà cose utili per la Basilicata e cose utili per il Trentino Alto Adige. Anzi, proprio i Governi che orientano le proprie scelte in relazione ad interessi particolari di territori o di gruppi sociali o economici sono i peggiori governi che un paese possa avere. Quindi io sono convinto che queste personalità che fanno parte del governo faranno bene l’interesse della Basilicata se sapranno fare bene l’interesse del Paese. Non c’è possibilità di agire positivamente per la Basilicata se non in un quadro di impegno e di capacità di soluzione delle grandi questioni che questo paese ha. La Basilicata è riuscita a tutelare i propri interessi e a farsi considerare per la propria forza, per la qualità dei propri progetti anche quando aveva dall’altra parte del tavolo un governo nazionale di diverso orientamento politico.

Roberto Speranza (ph. Luisa Calza)

Roberto Speranza (ph. Luisa Calza)

Sfido chiunque a dimostrare che durante la gestione Berlusconi, con un governo regionale di centrosinistra, la Basilicata sia stata maltrattata o non abbia ottenuto tutto quello che in quel momento era possibile ottenere. Sfido chiunque a dimostrare che le regioni di centrodestra in quel periodo, con Berlusconi presidente di un Governo di centrodestra, abbiano ottenuto di più rispetto alla Basilicata. Questo per dire che al di là delle facili demagogie e dei luoghi comuni che ci insidiano in ogni momento, la capacità di difendere il proprio territorio risiede nella qualità dei gruppi dirigenti, nella loro capacità di presentare progetti credibili realizzabili e abbiano la virtù di collegare l’interesse particolare della Basilicata con gli interessi collettivi del paese.

 

Ricontrattazione accordi petrolio. Cosa rivedrebbe?

 

Il Centro Eni in Val d'Agri

Il Centro Eni in Val d’Agri

Io intanto farei piazza pulita di tutti i luoghi comuni, tutta la demagogia e tutte le strumentalizzazioni che sono state fatte nel corso di questi anni. Intanto li conoscono i contenuti degli accordi degli anni passati? Io temo che non siano conosciuti neanche da chi avrebbe il dovere di conoscerli. Detto questo, mi chiedo se e quanto di quegli accordi è stato rispettato, realizzato, quanto lavoro sia necessario fare per applicare quegli accordi nell’interesse della Basilicata, perché la mia preoccupazione è che l’abbaiare alla Luna serve semplicemente ad alzare un polverone, e mette le compagnie petrolifere nella migliore condizione per tutelare i loro interessi, perché quando una classe dirigente non è credibile può accadere di tutto. Invece sarebbe necessario partire con serietà e con rigore dalla conoscenza e dalla pretesa di applicazione di quegli accordi per poter risultare credibili nel modificare gli stessi. Perché tutto può essere cambiato e migliorato, ma devi risultare credibile. Se non sei in gradi di portare a casa i risultati già previsti in un accordo e alzi inutilmente il tiro, abbai alla Luna, perdi tempo, perché sei appunto un interlocutore poco credibile. Purtroppo in questi anni la Basilicata è risultata poco credibile, poco attendibile nel rapporto con Istituzioni pubbliche e private di livello nazionale. Questo non riguarda solo l’Eni, ma riguarda un po’ tutto.

 

Sembrava che sul nome di Carlo Trerotola candidato governatore il centrosinistra si fosse ricompattato in qualche modo. A distanza di sei mesi invece scopriamo altre realtà. Quante e quali possibilità intravede per una ricomposizione reale della sinistra?

 

Io penso che le coalizione tra soggetti diversi, ma convergenti su valori, obiettivi e finalità generali siano da preferirsi ai partiti unici. Da cosa dipende la possibilità di ricompattare?

Carlo Trerotola - foto di Luisa Calza

Carlo Trerotola – foto di Luisa Calza

Dalla credibilità e dalla volontà dei soggetti contraenti. Se tutto viene vissuto nella logica di far passare la nottata per tornare ai fasti che abbiamo purtroppo visto determinare questa caduta di ruolo, di funzione e l’aggravamento anche di una crisi economica e sociale per la Basilicata, evidentemente non è questo un obiettivo utile da perseguire. Io penso che sarebbe necessario partire dalla considerazione degli errori fatti, delle occasioni mancate. Ma non per esercitare una sorta di giudizio o di funzione accusatoria nei confronti di chicchessia, perché vale il principio evangelico “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. No. Bisogna dimostrare concretamente di voler cambiare, di voler correggere gli errori piuttosto che far finta di niente per ritornare a dominare la scena usando le risorse pubbliche per acquisire consenso. E’ la maniera peggiore per amministrare e per guardare al futuro di un territorio.