La segretaria provinciale dei Dem di Potenza convoca i segretari dei Circoli PD per il 5 luglio in vista dell’Assemblea regionale del lunedì successivo: “ho scelto di non votare per l’aggiornamento dei lavori al prossimo 8 luglio, ma questo non deve indurvi a pensare che abbia deciso di assecondare le scelte consumate da quelli della politique politicienne”

 

di Angelomauro Calza

Questo inizio di un afoso luglio sembrerebbe aver svegliato il PD dal torpore che ne ha caratterizzato la non-azione politica dei mesi invernali. Il letargo è finito? Abbiamo anticipato poche ore fa il nome di Marino Contaldo, segretario del Circolo PD di Ferrandina che una parte del PD vorrebbe proporre di votare all’Assemblea l’8 luglio come Segretario regionale, ora ci troviamo a scrivere, del Segretario provinciale di Poitenza, Maura Locantore, che con uno scatto di orgoglio e la presa di coscienza che qualcosa bisogna farla per dare una svolta alla “non-essenza” del PD degli ultimi tempi, e c’è bisogno di qualcuno che la faccia chiama a raccolta i segretari dei Circoli PD di Potenza. “Con molta umiltà e altrettanta semplicità, sento il bisogno di valutare appieno con voi la portata dei cambiamenti intervenuti negli ultimi mesi nella politica lucana e nel nostro partito” scrive nell’incipit della lettera di convocazione (v. a lato).

La lettera di convocazione dei Coordinatori dei Circoli PD della provincia di Potenza

La lettera di convocazione dei Coordinatori dei Circoli PD della provincia di Potenza

“Ho partecipato ai lavori dell’assemblea regionale di venerdì scorso senza intervenire,da spettatore passivo – continua Locantore – e ho scelto di non votare per l’aggiornamento dei lavori al prossimo 8 luglio, ma questo non deve indurvi a pensare che abbia deciso di assecondare le scelte consumate da quelli della politique politicienne. Su questo potrei già intuire le vostre obiezioni, peraltro legittime, nonché le vostre critiche e le vostre accuse nel dirmi che sono buoni i miei intenti, ma che le scelte dell’ultimo periodo a cui avete assistito senza essere stati chiamati a decidere, smentiscono quanto da me sostenuto in queste poche righe. Ed è proprio perché riconosco di aver sbagliato, di non essere riuscita nei mesi del mio mandato da segretaria provinciale, a garantire completamente la vostra partecipazione, di non aver saputo dare priorità alle vostre istanze di cambiamento degli obiettivi, della mentalità e della classe dirigente, mortificando così il lavoro e la fatica di coloro che, nelle proprie comunità, vivono nel presente del futuro, ancor più difronte alla crisi di fiducia dei partiti e alla poca credibilità del nostro partito, che vi chiedo di partecipare all’incontro -riservato solo a voi segretari e commissari- fissato per venerdì 5 luglio alle ore 17 presso Go Desk. Non ho la presunzione di poter indicare quale potrà essere il governo migliore del nostro partito nei prossimi mesi, ma mi piacerebbe ascoltare il vostro pensiero e provare ad affrontare con voi una discussione sui tanti interrogativi: riflettere sulla pluralità all’interno del nostro partito, sul modo in cui si coniugano le esperienze del passato con le richieste e i bisogni di oggi. Io credo, altresì, che la sola indignazione non basti e che serva l’ingegno e l’impegno. Il vostro ingegno e il vostro impegno”. Chiude con un “Vi abbraccio e vi saluto tutti caramente con un pensiero di Martin Luther King: «La vigliaccheria chiede: è sicuro? L’opportunità chiede: è conveniente? La vanagloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto? Arriva il momento in cui si deve prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare ma la si deve prendere perché la propria coscienza ci dice che è giusta”. Basta leggere e riflettere su questa comunicazione per poter dedurre senza tema di smentite che l’unità del PD lucano è molto probabilmente ancora lontana dal potersi realizzare già l’8 luglio. Vuoi vedere che questa convocazione è la risposta  di esigenza di discussione, di ripartenza dai territori, di rigetto di soluzioni verticistiche? Di merito e metodo politico, di ribattere, al di là dei nomi possibili, all’estremo tentativo di far convergere su un nome individuato ed imposto da pochi se non da singoli, tutte le anime del partito?

Marino Contaldo (ph. Sassilive)

Marino Contaldo (ph. Sassilive)

Marino Contaldo sicuramente rappresenta una soluzione che agli occhi di chi scrive appare come quella che in un altro momento sarebbe stata di certo interessante e di maggior gradimento, ma che sembra essere destinata per come stanno le cose e in questa fase, ad essere tenuta da conto per tempi migliori, a meno che non si voglia un “segretario di pochi”. Niente sulla persona, ma sul metodo, che ricalca per grandi linee quello utilizzato per la scelta del candidato Presidente della Regione e del candidato sindaco di Potenza: “cavallo che perde non si cambia” sembrerebbe ormai essere il motto del gotha del PD lucano stravolgendo un proverbio classico e famoso. Resta così ancora e sempre più probabile la “soluzione-commissario”, ma anche a Roma non è che si stiano vivendo momenti tranquilli e sereni. Certo, in Basilicata (in controtendenza nazionale in termini di consensi) la cosa che desta stupore più di ogni altra è che un partito, il PD, ridotto ormai da pochi, malaccorti dirigenti maggiorenti in brevissimo tempo ad una consistenza elettorale paragonabile a quella del PLI o del PRI della Prima Repubblica, continui a ricevere attenzione come fosse ancora il partito della classe dirigente che conta e che decide, senza che ci si renda conto della pericolosissima parabola discendente che lo sta caratterizzando dopo anni di malegestione e che se continua l’emorragia di iscritti e simpatizzanti il segretario verrà fuori naturalmente sino a che alla fine ne resterà uno solo, alla fine qualcuno ne sarà contento, alla fine la soluzione…sarà la fine. E allora, parafrasando il pensiero di Luther King: è conveniente? E’ popolare? E’ giusto? Beh, non lo so, ma… è sicuro! Resta solo da verificare l’esito dell’incontro che Maura Locantore ha convocato per tentare di dare almeno in parte e in positivo una svolta al corso degli eventi.

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