Girandola di numeri intorno ai possibili consensi per la riconferma di Carmine Cicala a Presidente dl Consiglio regionale di Basilicata. Incertezza estrema sul voto di domani in Assemblea

 

di Angelomauro Calza

Altro che spauracchio Bardi-quater, come ipotizzato due giorni fa! A questo punto sarebbe davvero una salvezza per la legislatura in corso! Potrebbe esserci di peggio (o di meglio?)! Essì, che qua già ci sta chi si appresta a tirare fuori dal cellophane le trombe da installare sulle auto, chi sta iniziando a preparare il nuovo listino prezzi del materiale elettorale da stampare e chi si sta scervellando a trovare il nome della lista!

Il Presidente del Consiglio regionale di Basilicata, Carmine Cicala

E perché? Beh, perché l’aria che tira non è certo quella che possa lasciare troppo spazio all’ottimismo sul futuro di questa legislatura regionale. Spieghiamo. Avevamo ipotizzato (leggi qua) che potessero sorgere problemi riguardo la votazione per la concordata riconferma di Carmine Cicala alla Presidenza del Consiglio regionale della Basilicata. Avevamo ipotizzato che se fossero venuti meno già alla prima votazione un paio di voti di elettori appartenenti alla maggioranza ci si sarebbe ritrovati di fronte ad un grave sgarbo politico. E avevamo anche ipotizzato che un voto certamente contrario sarebbe stato quello di Vincenzo Baldassarre, l’altro – seppur in dubbio – quello di Franco Piro. Il resto del ragionamento lo leggete nel link pubblicato sopra, ora interessa di più l’evoluzione della situazione. Evoluzione che vede ampliato il numero dei voti contrari: all’incerto Piro e al certo Baldassarre, alla seconda votazione potrebbero aggiungersi tra i contrari anche Giovanni Vizziello e Massimo Zullino.

Il Consigliere Massimo Zullino

Il consigliere Vincenzo Baldassarre

La motivazione sarebbe politica o fatta passare per tale, ed è quella che avevamo anticipato: se Cicala non raccoglie alla prima votazione i 13 voti coincidenti con il numero dei Consiglieri di maggioranza, significa che non c’è coesione e quindi il candidato non è il candidato di tutti, per cui bisognerà trovarne un altro. Un altro, sì, ma chi? L’ipotesi di scambio delle postazioni tra l’assessore Francesco Fanelli e Carmine Cicala non sembra reggere più di tanto. Si tratterebbe quindi di individuare una persona terza, garante di terzietà, che potrebbe essere convincente anche per le opposizioni da candidare in alternativa a Cicala (8 voti dell’opposizione, più Baldassarre e forse Piro, Vizziello e Zullino fanno 12 contro gli eventuali 9 di Cicala). Di certo ora le opposizioni stanno alla finestra e attendono le mosse degli avversari, si tratterebbe solo di individuare chi potrebbe incarnare allora le sembianze dell’alternativa ideale, e ammettiamo per un attimo che tutto si evolva in favore della sua elezione. Cosa accadrebbe?

Il consigliere Giovanni Vizziello

Il consigliere Giovanni Vizziello

Di sicuro che la Lega non accetterebbe supinamente questo risultato, e di sicuro prima ancora che chiedere conto a Vizziello e Zullino di un loro eventuale comportamento ribelle rispetto alle indicazioni di partito, ritirerebbero i loro assessori e all’insegna del famoso detto “muoia Sansone con tutti i filistei” darebbero vita ad una crisi che troverebbe a questo punto sbocco solo nel ritorno al voto. Vabbè, ma ci sarà un modo per far desistere i dissidenti da questo possibile tentativo? Beh, se si tiene conto che Baldassarre, Vizziello e Zullino insieme conterebbero quanto Fratelli d’Italia, ecco che la proposta di un posto in Giunta a uno dei tre, a danno a questo punto di uno dei due rappresentanti di Fratelli d’Italia, potrebbe placare le rabbie e riportare almeno tre voti a Carmine Cicala. Ed ecco che ritornerebbe d’attualità il Bardi Quater. Evvabbè, ma chi dei tre? …O quattro?

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