Spazio autogestito

L’autointervista-redazionale: un candidato si racconta
Angelo Salinardi
Candidato al Consiglio regionale della Basilicata per
Lista del Presidente Trerotola

 

 

 

 

 

 

Laureato in scienze geologiche. Sindaco di Ruoti per 21 anni complessivi, Consigliere provinciale di Potenza dal 75 all’85, Presidente associazione industriali dal 1985 al 1994, Presidente della Banca Santa Maria Assunta.

Angelo Salinardi

Angelo Salinardi

Angelo Salinardi. Che sia uno che l’attività amministrativa la conosce bene lo si evince già solo a guardare il suo curriculum, ma oggi, nel 2019, a quasi quarant’anni dalle sue prime esperienze, che tipo di professionalità ritiene di poter mettere a disposizione dei lucani?

La mia competenza è soprattutto nel campo industriale ed economico. Mi sono formato la convinzione negli anni che sia più che mai necessario che gli enti pubblici si dotino di tempi certi per gli appalti, magari anche provvedendo ad istituire un ente o un commissario regionale per garantirli, i tempi certi.

Stiamo parlando tutto sommato di semplificazione e di rapidità nella liquidazione delle fatture da parte del Pubblico alle imprese, mi pare di capire…

Sì. I soldi devono girare, somme congelate non devono essercene più.

Ma quale è la situazione attuale?

Io so che ci sono ancora milioni di euro ancora giacenti. In alcuni comuni ancora oggi non sono stati spesi i contributi erogati dallo Stato per la 219: stiamo parlando di una legge emanata all’indomani del terremoto del 1980, sono praticamente 40 anni e ancora i soldi stanno là, fermi, con tante imprese invece che vivono momenti di grosse difficoltà. Indipendentemente da questo anche nel settore delle infrastrutture la Regione fa i bandi e poi passano anni, per fare una graduatoria altri anni e infine per erogare altri anni. Quindi per quel che riguarda le opere pubbliche la Regione deve garantire tempi certi, non a babbo morto.

Abbiamo esempi di imprese che hanno chiuso i battenti perchè creditrici nei confronti di enti pubblici che tardavano nei pagamenti.

Certo. L’erogazione arriva in ritardo, il sistema regionale è pessimo e non funziona. Anche nei bandi privati per artigiani e commercianti, ad esempio, passano anni prima di ricevere i contributi.
Fra pubblicazione, istruttoria ed erogazione passano 4 o 5 anni e non è giusto. Come fanno questi privati a investire senza avere tempi certi su cui contare?

Quindi questa è la priorità della tua azione politica amministrativa una volta eletto?

Certo. Per far ripartire l’economia gli enti pubblici non devono dormire: Regione in primis, ma anche gli enti sub-regionali. Devono mettere i soldi sul mercato, devono far lavorare gli operai e gli artigiani, i muratori, tutta la manodopera e la filiera dell’attività produttiva legata all’edilizia e ai contributi ai privati.  Ci vuole uno snellimento e velocizzazione della burocrazia per mettere in movimento un’economia solida e virtuosa che la nostra regione conserva come potenziale da sempre.

Basterà questo?

Da solo no, perché poi ci vogliono incentivi per l’occupazione, la detassazione degli artigiani, le royalties non consumate… il discorso di sicuro non è semplice né limitativo a quanto detto, c’è bisogno di un sistema virtuoso da mettere in campo stravolgendo l’attuale asset, ma bisogna iniziare dal sistema dei pagamenti e degli appalti. E’ da lì che può partire una vera e propria rivoluzione economica della nostra regione.