Forza Italia pensa a una proposta da avanzare all’interno della coalizione: “vi va bene il 2-1-1”? Moles indosserà il paracadute? E Leone, primo alle Regionali per numero di preferenze e percentuale, a chi destinerà il suo pacchetto di voti? Quarto innocente, ma indagato non si dimette: Caiata lo fece

 

di Angelomauro Calza

 

“Maurì, lascia stà, nunn’è cosa, famm’ fa’ l’assessore ca teng’ tanta ‘mbruogli da sistemà!”. Ecco, pur non conoscendolo bene, me lo sono immaginato così Franco Cupparo quando i bene informati (più verosimilmente capere politiche) mi hanno raccontato sottovoce che ha risposto picche all’invito di Maurizio Gasparri a candidarsi al Parlamento: “c’è ancora tanto da fare per l’agricoltura e il lavoro è appena iniziato”.

Franco Cupparo con Maurizio Gasparri, Franco Piro e Dino Bellettieri

Insomma, Cupparo vuole continuare senza le distrazioni delle Sirene parlamentari il tentativo di lasciare il segno. Insomma, le comari di palazzo parlano di un pressing sull’assessore all’Agricoltura nel tentativo di recuperare parte dei voti che secondo i sondaggisti Forza Italia avrebbe perso in Basilicata e parte di quelli che potrebbe perdere ancora. Solo qualche giorno fa si parlava persino della possibilità che Berlusconi in persona decidesse di candidare tutti i Consiglieri regionali per raggiungere lo scopo. Alcuni attribuiscono il previsto calo di consensi alla troppo poca attenzione che il senatore Sottosegretario all’Editoria, Giuseppe Moles, avrebbe dedicato al suo Collegio, tanto da essere persino attaccato nei giorni scorsi da un quotidiano locale che pure di sinistra non è, e che nel passato gli è sempre stato vicino. Non meno esposto a critiche anche il Deputato materano, Michele Casino. Nonostante tutto entrambi restano i due candidati di punta del partito, anche perché verrebbe difficile da spiegare agli elettori perché Moles, che oltre a tutto il resto è anche il Coordinatore regionale di Forza Italia, non si candiderebbe nel Collegio che lo ha eletto: una questione di presa di coscienza che se davvero gli azzurri sono in caduta di consensi le responsabilità primarie sono da attribuire a chi il partito lo ha gestito e gestisce ancora. Che fa? Fugge? Non sarà certo così.

Casino, Berlusconi, Moles

Casino, Berlusconi, Moles

Si tratta di una questione anche di onestà intellettuale l’assumersi l’onere di ricandidarsi quantomeno per visitare il territorio e dare spiegazioni e motivazioni valide per chiedere di riconfermare la fiducia che tre anni fa è stata concessa e riposta in un partito e in chi oggi – a detta sempre di allegre comari – tenta di ottenere un Collegio fuori regione pur di riuscire a essere riconfermato a Palazzo Madama. Di fatto c’è tanto movimento in Forza Italia, con voci che danno Franco Piro che non disdegnerebbe una candidatura non necessariamente nell’attuale partito (e nemmeno con Palamara… chi resta?) e non è detto, viste le piccole ripicche incrociate di alcuni big locali, che un posto possa ottenerlo non solo da candidato, ma anche in Parlamento, per il gioco dei resti che potrebbero premiare una formazione a sorpresa, una lista che tutti danno di semplice appoggio alla coalizione, ma che alla fine si giovi di voti che le vengono riversati come segnale di protesta e di vendetta. Intanto, sempre riguardo Forza Italia, consci del calo di consensi, il progetto dominante di alcuni pensatori azzurri sarebbe sostanzialmente questo: riuscire a convincere gli alleati ad accordarsi sulle due candidature proporzionali a Fratelli d’Italia e concedere a Forza Italia e Lega, uno a testa, i due posti per l’uninominale.

Piergiorgio Quarto

Piergiorgio Quarto

Rinuncerebbe cioè a priori ad un seggio, verosimilmente, tra l’altro, proprio a quello di Moles, al Senato, dove la postazione resterebbe appannaggio della Lega e quindi dell’uscente Vice Presidente dell’Antimafia, Pasquale Pepe. Ci starebbe pure come soluzione, anche perchè Moles di sicuro si starà muovendo – al di là dei pettegolezzi – per ottenere una candidatura anche in un secondo Collegio, ovunque sia, purchè sicuro chè il paracadutismo di questi tempi è molto di moda tra i politici, e Berlusconi in persona potrebbe sostenerlo in questo. In Fratelli d’Italia, al di là dei rumors, in molti stanno constatando che a qualche settimana dalla notizia di Piergiorgio Quarto indagato, il Segretario regionale ancora non si è dimesso, un comportamento che stride con quello che all’epoca adottò Salvatore Caiata, poi scagionato, e che di sicuro non fa onore a chi rappresenta il partito del rigore e del rispetto delle regole. In più lo stesso Quarto è tra i nomi dei papabili a una candidatura: quale che sia, presentarsi nelle piazze a chiedere voti e non rispettare per primi se non le regole, almeno il bon ton interno non è un buon biglietto da visita. E crea imbarazzo. Può essere che non se ne renda conto?

l'on. Salvatore Caiata

l’on. Salvatore Caiata

Sia chiaro: la presunzione di innocenza prevale su tutto e un avviso di garanzia non è una condanna definitiva dopo tre gradi di giudizio, ci mancherebbe, ma lo stesso valeva anche per l’onorevole Caiata. Si parla poi, sempre riguardo Fratelli d’Italia, di scaramucce legate a questioni personali e territoriali. Se il partito dovesse scegliere di candidare in base ai consensi ricevuti alle elezioni regionali Rocco Leone dovrebbe essere la prima scelta, in quanto primo assoluto in provincia di Matera e in percentuale in Basilicata, affermazione poi confermata poche settimane fa quando ha vinto in coalizione le Comunali a Policoro, tanto da fargli meritare il soprannome di “Re Leone”: lui questa cosa intenderebbe comunque farla pesare. In che modo? Staremo a vedere nel prossimo futuro cosa accadrà.

l’ex assessore Rocco Luigi Leone

Intanto pare che ci sia una sorta di “caccia grossa al Leone” da parte di esponenti dei partiti del centrodestra in pole position per una candidatura: non importa se sia Camera o Senato, purchè associata a quella dell’ex assessore alla Sanità che viene considerato un portatore di consensi capace di determinare in maniera forte gli esiti finali del voto e quindi di una elezione. L’augurio della base, leggendo post e commenti sui social, è che Fratelli d’Italia tenga presente le realtà del territorio e che cambiato lo scenario elettorale cambino anche i criteri di scelta delle rappresentanze, e che le stesse siano la vera espressione del territorio visto che FDI si pone come espressione del nuovo e il nuovo – dicono sostanzialmente i post dei simpatizzanti – passa attraverso il rispetto dei territori.

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