Riconferma per Vito De Filippo e un posto da capolista per Raffaele La Regina. Labollita, Locantore e Sileo dicono “no” al Segretario

di Angelomauro Calza

I nomi sono arrivati a un minuto dalla mezzanotte: rispettato l’impegno di darli entro il giorno di Ferragosto, Ma Letta in Basilicata ha forse contemporaneamente distrutto il Partito Democratico: gli scontenti sono molti, e di quelli che contano. Scontata la riconferma di Vito De Filippo, tutti aspettavano il nome della donna che sarebbe stata capolista a Camera o Senato in accoppiata. Invece ecco che a sorpresa viene letto in videocall il nome del Segretario regionale, Raffaele La regina, mentre al numero due delle liste del Senato e della Camera Letta ha indicato Maura Locantore e Lucia Sileo, con l’uninominale assegnato a Maddalena Labollita.

Il post di Marcello Pittella e il commento di Salvatore Margiotta

Ufficializzata quindi l’esclusione di Marcello Pittella che tuona sui social: “Un delitto perfetto! Calpestati diritti, principi, territorio, storia e democrazia! Nella vita ci vuole dignità! Buona fortuna!” Se non si capisce bene che è praticamente un addio, bisogna chiedere a Pittella di fare un disegnino! Pochi minuti e Salvatore Margiotta, senatore uscente, anche lui escluso da Letta, gli commenta: “Difficile darti torto”. E due. E le donne?

Maura Locantore

Maura Locantore

lucia sileo

lucia sileo

Onestamente, che se ne fanno Locantore e Sileo del posto numero due? E Maddalena Labollita che se ne fa dell’uninominale? Non hanno più l’età delle caramelle, e spesso esperienze e vita vissuta ti portano a odiarle, non foss’altro per non cariare la dentatura. Cosa accadrà ora? Rifiuteranno la candidatura! Del resto il comunicato che hanno diramato a prima mattina è più che esplicito: “: “Ieri sera, la Direzione Nazionale ha approvato le liste per le candidature in parlamento. Apprendiamo con stupore del non rispetto della rosa approvata dalla Direzione Regionale del PD Basilicata. Crediamo che il PD abbia necessità di essere rappresentato nella sua pluralità e per il rispetto che nutriamo nei confronti della nostra comunità, comunicheremo nelle prossime ore al Segretario Enrico Letta e al segretario candidato Raffaele La Regina, la nostra indisponibilità ad accettare candidature di servizio o surrogati delle stesse. Confidiamo che altre donne democratiche, si uniscano eticamente e politicamente a difesa del nostro diritto di rappresentanza che è stato leso ed è frutto del più becero opportunismo e machismo”. Il comunicato delle tre esponenti rosa è un duro e chiaro messaggio alle altre donne: “nessuna donna accetti di candidarsi visto il trattamento che ci è stato riservato”. E adesso che farà Letta? Lascia tutto com’è e manda in Basilicata qualche “donna di servizio” extraregionale pur di presentare le liste? Mah? L’esclusione di Pittella.  E’ eclatante, tanto che anche Mentana sul suo Openonline (https://www.open.online/2022/08/16/elezioni-politiche-pd-polemiche-esclusi-liste/) Arriva a parlare del caso-Pittella insieme a quello della Cirinnà che ha subito praticamente stessa sorte, avendo lei rifiutato collegi di mera rappresentanza di servizio che suonavano come una presa in giro. Intanto, dopo una notte tra messaggi e telefonate, si è arrivati persino a voci di fantapolitica che vedrebbero l’ex Presidente della Giunta regionale candidato capolista con Azione: fantasie. Bisogna restare con i piedi per terra: al momento quel che è realmente possibile è che Marcello Pittella possa far venir meno un suo impegno nella campagna elettorale, questo sì. Per il resto si vedrà. Di sicuro in questo momento interessa di più non convogliare consensi a quello che sembrerebbe essere ormai il suo ex partito, che non ottenere un posto ai nastri di partenza. Certo è che, facendo due conti, se al PD dovessero venir meno 9.000 voti di Pittella solo su Potenza, i 9.000 di Lacorazza che già nelle scorse settimane è entrato in rotta di collisione con il partito e i 2.700 di Maura Locantore si arriva a oltre 20.000 voti, ai quali bisognerà aggiungere quelli già persi rispetto alle scorse regionali di Polese (3.668) e Luca Braia (2.637) transitati a Italia Viva. In totale fanno 27.000, ma siamo realisti e contiamone 15.000 in virtù del diverso meccanismo di voto. Alle Politiche del 2018 il Partito Democratico ottenne 50.653 voti: in soldoni, si tratterebbe del 33 per cento in meno che equivarrebbe a meno del 15% totale e (per il gioco dei resti) al dire addio quasi certo a rappresentanze parlamentari per questa tornata, visto il fiato che già i Cinquestelle – non domi in Basilicata – alitano sul collo del PD, e soprattutto se buona parte di quei voti dovesse essere dirottata altrove nel centrosinistra. In conclusione: ma caro Letta, nel momento in cui hai deciso di non dare un posto da capolista a una donna, e di non rinnovare la candidatura di Salvatore Margiotta, tanto valeva darne uno a De Filippo e l’altro a Pittella, no? Non perchè La Regina non meriti, ma solo perché almeno avresti salvato l’unità di un partito che ora hai attaccato alla canna del gas, ma è troppo presto per approfittare del fatto che in Basilicata lo erogheranno gratis, ci vorrà ancora qualche tempo e qualche bolletta da pagare. E comunque le liste si presentano entro il 22 agosto, c’è tempo per ideare qualcosa che possa cambiare lo status attuale e recuperare uomini, donne e voti ad oggi persi per strada.

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