Caiata, Pepe, Casino, Moles, De Bonis, Margiotta e De Filippo le ricandidature. Merra e Pittella i nomi nuovi. Bardi tenterà il secondo mandato da Presidente della Regione?
di Angelomauro Calza

l’on. Salvatore Caiata
Beh, parafrasando Adriano Pappalardo: Ricominciamo! Essì, ricominciamo con le indiscrezioni, le voci, i pettegolezzi, i nomi e i cognomi e discettiamo tra il serio e il faceto su chi potrebbero essere i candidati lucani alle prossime elezioni politiche. Solo sui candidati, sia chiaro, che per avere non dico certezze, ma almeno percentuali di probabilità di azzeccare i nomi dei futuri eletti bisognerebbe essere davvero un Dio che già conosce il futuro: la Basilicata passa da 13 a soli 7 parlamentari e di questi i sondaggi danno per certi solo un posto ciascuno a Lega, Fratelli d’Italia e Partito Democratico, gli altri sono tutti da conquista!. La nuova legge elettorale che è andata a modificare la Costituzione alla fine il Parlamento l’ha votata, ma nessuno la voleva: addirittura, da indiscrezioni attendibili, si apprende che i Cinquestelle sono andati avanti per ottenere consensi dai cittadini, ma solo perchè certi che il Partito Democratico la modifica non l’avrebbe votata! Lungimiranza errata che gli si rivolta contro, almeno a leggere i sondaggi che danno il Movimento in discesa libera. Ma tant’è, le urne assolveranno, premieranno e condanneranno. Intanto in Basilicata le prime voci riguardano soprattutto gli uscenti, Come Salvatore Caiata, che dovrebbe essere ricandidato alla Camera con Fratelli d’Italia (a proposito, lui, qualche mese fa, si dimise – in ossequio al rigore che caratterizza il partito della Meloni – da Segretario regionale del partito perché destinatario di un avviso di garanzia. Qualche giorno fa anche l’attuale Segretario regionale, Piergiorgio Quarto, è risultato essere indagato, quindi la notizia è che, per coerenza, da un momento all’altro dovrebbe arrivarci notizia anche delle sue dimissioni).

Il senatore della Lega
Pasquale Pepe

il senatore Arnaldo Lomuti
Al Senato il nome che circola è quello di Gianni Rosa, sul quale nessuno troverebbe da ridire per storia, impegno e capacità. Capitolo Lega: un solo nome al momento parrebbe certo di ri-candidatura, ed è quello del Vice Presidente della Commissione Antimafia, il senatore Pasquale Pepe. Il resto è ancora allo stato di brodo primordiale, dalla candidatura dell’assessore Donatella Merra che libererebbe il posto in Giunta a Massimo Zullino, fino alla possibilità che Salvini decida di candidare in Basilicata uno o due esterni. Ancora tutto in alto mare. I CInquestelle: per ora gli unici che potrebbero candidarsi sono Arnaldo Lomuti e Agnese Gallicchio, dato che Mirella Liuzzi è al secondo mandato (gli altri sono stati espulsi o hanno cambiato casacca).

il senatore Saverio De Bonis
Per la composizione delle liste ci sarà il passaggio sulla piattaforma skyvote. E tra quelli che hanno cambiato casacca c’è Saverio De Bonis, senatore trasmigrato in Forza Italia. Il partito del Cavaliere ricandiderà sicuramente al Senato Giuseppe Moles e alla Camera Michele Casino, ma anche lo stesso De Bonis chiede la candidatura. Tutto è legittimo e non è escluso che in campo ci saranno tutti e tre, ma pensare che su sei parlamentari che toccano alla Basilicata se ne aggiudichi tre Forza Italia è davvero da scommettitori incalliti e perdenti amanti del folle rischio! E Franco Piro? Qualcuno se lo sta chiedendo, viste le notizie sui suoi rapporti con Luca Palamara che stanno riempiendo pagine di gossip politico locale. Proprio ad Angelomà dichiarò – all’epoca della notizia dei suoi contatti con l’ex giudice corredata da foto che pubblicammo in esclusiva per primi – che tra i due c’è grande amicizia, forte intesa, che si concretizzava però con l’adesione a una associazione di Palamara, non ad un partito. Non abbiamo motivo di credere che Piro pensi di lasciare Forza Italia per una candidatura azzardata con Palamara, vista anche la sua grande intesa con il coordinatore regionale, il senatore Moles.

il senatore Giuseppe Moles
E, sempre in casa forzista, qualche mese fa avevamo scritto che il Presidente della Regione Bardi, nonostante le indiscrezioni sempre in essere di una sua possibile candidatura parlamentare, era in realtà intenzionato a tentare un secondo mandato da Presidente: non possiamo che confermare, visto che da Roma fanno trapelare che questa soluzione abbia la benedizione di Tajani. Italia Viva: Pare che Mario Polese potrebbe candidarsi alla Camera. Il partito non può certo essere tra i non protagonisti della prossima campagna elettorale, visto anche il trend in crescita.

Il senatore Salvatore Margiotta
Infine il Partito Democratico. In molti, giorni fa (noi compresi), hanno parlato e scritto di Vito De Filippo ricandidato, sì, ma in Puglia, ad Andria Bat, e di una non ricandidatura al Senato di Filippo Margiotta che veniva dato per probabile futuro vertice di Trenitalia.
Ora però le cose sono cambiate: Draghi non c’è più e Trenitalia sembra essersi allontanata almeno per ora, visto che il Governo è in carica solo per gli affari correnti, per cui la sua ricandidatura torna prepotentemente attuale. E De Filippo? Beh, il congresso lo ha vinto lui, e ora l’unico posto dove è candidabile è la Basilicata, anche se alla fine per Statuto a decidere sarà la Direzione Nazionale del partito.

l’on. Vito De Filippo
Non dimenticavamo una variabile di non poco conto come Marcello Pittella: l’abbiamo solo lasciata per ultima non perché trascurabile, anzi: perché di fondamentale importanza, non tanto per lui, ma per comprendere l’essenza e la consistenza del Partito Democratico targato Laregina. Di sicuro Marcello Pittella è in lizza per essere candidato. Un partito degno di tale nome dovrebbe fare chiarezza rispetto alla sua storia. Era Presidente della Regione, doveva essere ricandidato, e una guerra anche

L’ex Governatore lucano Marcello Pittella
interna lo portò a rinunciare per la vicenda giudiziaria da cui è stato poi assolto. Cosa fa un partito rispetto a questo tema? In un altro tempo avrebbe messo in campo le priorità, ma la verità è che pare che non se ne discuta proprio, né di Marcello Pittella, né di altro. Insomma, una sorta di valutazioni etiche ed estetiche il PD avrebbe dovuto iniziare a farle da tempo, le elezioni non erano comunque lontane, ma pare proprio che bisognerà attendere per verificare la linea che sarà adottata.