La storia di un Pinocchio di oggi, possidente di preziosi zecchini rappresentati da idee e strategie politiche meditate. Pinocchio che si lascia però trasportare da maliziose compagnie cui lui fondamentalmente ingenuo, di buon cuore, ha dato fiducia.

di Citt’ Citt’

Collodi. Maestro della metafora prima ancora che della fantasia. Rileggendo Pinocchio come non ricollegare a fatti e persone dei nostri tempi personaggi e situazioni? Come non pensare a un Mastro Geppetto Di Pietro che dal nulla crea Pinocchio, che è sinonimo di bugia, promesse non mantenute, di parti del corpo che gli si allungano, che nell’immaginario collettivo dei nostri giorni coincide con il Cavaliere? E la Fata Turchina, prediletta di Pinocchio? Quante “Fate Turchine” sono state custodi negli anni del Cavaliere? E le tante vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto? E non uno, ma tanti Mangiafuoco burattinai? Lui tante volte è stato ridotto ciuco e schiavo da giudici, politici, giornali, e presidenti per poi ritornare sempre ad essere un Pinocchio sempre più forte. Un Pinocchio che sopravvive alla balena che l’ha inghiottito. Un pinocchio che si è già salvato da Lucignolo anni fa allontanandolo. Un Pinocchio possidente di preziosi zecchini rappresentati da rinnovate idee e strategie politiche. Pinocchio che si lascia però trasportare da maliziose compagnie cui lui fondamentalmente ingenuo, di buon cuore, ha dato fiducia. E così pure stavolta: ha trovato un Gatto e una Volpe che hanno tentato di sottrargli “zecchini” e ruolo principale nello spettacolo che Mangiafuoco rappresenta in questi giorni a Roma. Non resta che il finale della storia, quando sarà, per verificare se Collodi aveva visto giusto o no con Pinocchio che si salva dall’impiccagione da parte dei due cattivi compari e, non più di legno, ma in carne e ossa, diventa un bel bambino e con il Gatto e la Volpe ridotti in miseria, malandati e costretti a mendicare, ai margini delle attenzioni e della società, li guarda, li schernisce e tira dritto. Resterebbe solo da scoprire dove è ubicato il Campo dei Miracoli: vuoi vedere che è tra Pomigliano d’Arco e Milano, magari a Rignano? Lo sapremo, magari girando in un autobus “fiammante”, solo quando avverrà il miracolo della nascita di un Governo, perché vorrà dire che il Gatto e la Volpe hanno trovato gli zecchini di Pinocchio, anche se probabilmente se li godranno per pochissimo tempo.