A Potenza, in una abitazione di campagna messa a disposizione da amici, si sono raggiunti diversi accordi politico-elettorali. Sempre le stesse persone presenti. Nasce lì anche l’idea del “Quarto polo”?
di Angelomauro Calza
la posizione della casa degli incontri riservati a Potenza

la posizione della casa degli incontri riservati a Potenza

La casa in una contrada di Potenza (più o meno posizionata come nella mappa di Google di fianco)

dovrebbe essere sempre la stessa. Potrebbe. Perché no? Vuoi vedere che è la stessa che sin dalla vigilia della amministrative del 2014 ospita riunioni non segrete, ma riservate, dove si ipotizzano strategie, alleanze, programmi che riguardano presente e futuro della politica regionale? E che ci sarebbe di male? Con quel che si spende in ristoranti e salette riservate di alberghi meglio risparmiare: si sta più tranquilli in casa di amici. E poi è un posto isolato: vicino alla rimessa della ditta Trotta, quindi tranquillità assoluta… che non passano manco gli autobus! E’ qui che bene informati dicono – laddove dovessero rispondere a verità le voci messe in giro all’epoca – che il ristretto gotha del PD, in quel momento ancora unito, decise strategicamente che il sindaco di Potenza non dovesse più essere l’attuale Presidente del Consiglio comunale di Potenza Luigi Petrone, per esempio.

il Presidente del Consiglio Comunale di Potenza, Luigi Petrone

il Presidente del Consiglio Comunale di Potenza, Luigi Petrone

E potrebbe essere allora che proprio in questa stessa casa sia stato poi deciso che LeU avrebbe continuato ad appoggiare la Giunta De Luca al Comune di Potenza, scongiurandone la caduta e il ritorno al voto, sempre per esempio. Ed è sempre per esempio e sempre nella stessa stanza, stavolta con il camino acceso, che dovrebbe essere stata partorita qualche giorno fa la convinzione che il momento fosse arrivato e che fosse anche quello più giusto per “lanciare” l’idea di una coalizione che desse vita al cosiddetto “Quarto polo” e che si è manifestata ieri in pubblico. …che poi a ben vedere le cose definirla “Quarto polo” è improprio, visto il numero e i nomi delle forze in campo… vuoi vedere che è il vero Centrosinistra?… Mah? Intanto Carmen Lasorella era stata evidentemente in qualche modo investita in anticipo – come giusto che sia – dell’idea, e venerdì si è incontrata con alcune realtà “civiche”, per presentarsi al meglio, pronta all’appuntamento di ieri, e si comprende benissimo anche come il tentativo di “stare insieme” non sia velleitario, anzi: l’impressione è proprio quella di una entità che ha tutte le motivazioni e le caratteristiche per strutturarsi come soggetto politico qualificato e capace di incidere sulle scelte degli elettori.

Aldo Radice

Aldo Radice

La situazione al momento è la seguente: Marcello Pittella che avrebbe indicato (ma, come già scritto giorni fa, quasi sicuramente solo per testare gli umori) Piergiorgio Quarto eventuale candidato alla Presidenza, con una grossa fetta di PD che gli ha però risposto picche; Franco Adamo e Rocco Vita (sì, loro… ci sono ancora, che pensate? Perché mostrate meraviglia?) che dopo aver ottenuto Rocco Guarino Presidente della Provincia di Potenza sono più che mai schierati con Marcello Pittella insieme a Livio Valvano; Francesco Mollica, Paolo Galante e Aurelio Pace che titubano; Michele Radice che parla a nome di un gruppo di ex Consiglieri regionali “che vogliono il nuovo”.

Carmen Lasorella presenta "Luci Lucani Insieme"

Carmen Lasorella leader di “Luci Lucani Insieme”

E’ una coalizione non di chiusura, aperta, al momento con la certezza di Speranza uomo del centrosinistra, Carmen Lasorella rappresentante “civica”, Dario De Luca cattolico-moderato che ha riunito alcuni suoi amici e rappresentanti del mondo dell’imprenditoria potentina e della provincia e che porterebbe con sé quasi certamente i suoi fedelissimi assessori Gerardo Bellettieri e Rocco Coviello.

L’eterogenea e varia composizione di quelli che si sono accomodati al tavolo in Regione è tale da rappresentare davvero un’idea nuova di centrosinistra, senza PD e senza Socialisti, che potrebbero continuare ad appoggiare la candidatura di Marcello Pittella a Presidente della Regione in caso di pronunciamento della Cassazione a lui favorevole.

dario de luca

Il Sindaco di Potenza Dario De Luca

E la sensazione, più di una sensazione, è che Roberto Speranza sia riuscito a giocare d’anticipo là dove avrebbe invece dovuto farlo Pittella: proporre una coalizione nuova, che propugna una politica rigenerata, tonica, di forte impatto proprio per queste caratteristiche. Del resto una coalizione bloccata su politiche vetuste, ritrite, già proposte più volte non avrebbe senso alcuno.

Evvabbè… ma se la Cassazione invece dovesse dire “no”? Beh, a questo punto, a PD e Socialisti non resterebbe che aggregarsi, rinunciando però al ruolo guida della coalizione, che equivale a dire rinuncia del PD alla prerogativa di indicare il nome in campo per la Presidenza. Ma se per il PD potrebbe essere una scelta obbligata, per i socialisti non lo sarebbe: potrebbe essere messo in campo quel famoso “piano di riserva” che li vedrebbe alleati con il Centrodestra, insieme magari ad una seconda lista di sindaci di chiara fede pittelliana? Potrebbe.

marcello pittella

marcello pittella

Dopotutto Pittella è in certo qual modo isolato anche da Roma, con Martina che non lo riceve, Renzi che all’improvviso parrebbe essere stato colto da forte amnesia tanto da non ricordare più chi siano stati i suoi amici e i suoi nemici, qualche compagno di partito che forse briga perché non venga ricevuto… insomma, la sensazione è pure che all’interno del PD ci sia qualcuno che si adopera per un suo suicidio politico assistito e… insistito! E in questo Marcello Pittella ci mette però del suo, forte di quel suo carattere combattivo e poco avvezzo alla resa, che gli ha portato il soprannome di “Gladiatore”. Insomma, quand’anche fosse ricandidato avrebbe non pochi problemi anche per reinstaurare i necessari rapporti con Roma e con le altre Regioni. In questo scenario, si potrebbe parlare ancora di PD dato intorno al 17 per cento?

il leader di Articolo Uno, on. Roberto Speranza

il leader di Articolo Uno, on. Roberto Speranza

Ecco che allora si rende necessario ripartire dal basso, dai territori, e c’è chi intravede in Carmen Lasorella la rappresentante ideale sia per le interlocuzioni con la base, sia per quelle extraregionali. Questa potrebbe essere al momento la soluzione più accreditata in caso di ricompattamento del centrosinistra, non Dario De Luca, come in tanti hanno ipotizzato, né Roberto Speranza, come invece ipotizzato dagli strateghi del PD: “lui è il leader di Articolo Uno, è giovane, puntiamo su di lui”, ma se la cosa non dovesse funzionare? Che si fa? Si chiude Articolo Uno e si fonda “Carte Quarantotto”? In caso di risultato negativo si sarebbe depotenziato e non di poco anche Speranza, con una conseguente, possibile emersione quasi naturale di chi nel Partito Democratico si sta sino ad ora defilando, ma “accà nisciun’ è fess’!”… Insomma, per dirla con Guccini, “Ma s’io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni,credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni?