Nessuno pare abbia voglia di dare attuazione alla Legge-Zullino, approvata forse solo per non far cadere la maggioranza. Secondo voci Cicala potrebbe portare in aula la modifica: due figure, uno detenuti e difensore civico, l’altro infanzia e disabilità

di Angelomauro Calza

 

“Parole, parole parole. Parole, parole parole. Caramelle non ne voglio più…” Ah… salve. Stavo canticchiando. Scusate. Lo Statuto regionale della Basilicata “riconosce la persona come centro di valore, soggetto di diritti e doveri senza distinzione alcuna e considera l ‘identità personale di ogni individuo come una qualità assoluta unica e irripetibile. La Regione concorre alla tutela dei diritti della persona e opera per superare le discriminazioni legate ad ogni aspetto della condizione umana e sociale”. Azz! E mica so’ bazzecole! Ma chi ci pensa? Chi si fa carico di garantire il rispetto di queste che non sono semplici enunciazioni?

Il consigliere Massimo Zullino

Il consigliere Massimo Zullino

Beh, ci sta il Garante, no? il 15 gennaio 2021 il Consiglio regionale ha convertito in Legge (la numero 5/2021) la proposta già approvata il 22 dicembre 2020 del Consigliere Massimo Zullino, che  istituisce “il Garante dei diritti della persona come organo di tutela, operante in condizioni di piena autonomia ed indipendenza, quale interlocutore privilegiato con l’amministrazione e collocato all’interno di una vera e propria rete di difesa che si sviluppa dall’ambito locale-regionale a quello nazionale, europeo ed internazionale. Ha sede presso il Consiglio regionale e può svolgere le proprie funzioni anche presso le sedi decentrate della regione Basilicata. Il Garante svolge i compiti inerenti l’ufficio del Difensore civico, l’ufficio del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, l’ufficio del Garante dei diritti dei detenuti e vittime di reato e l ‘ufficio del Garante regionale del diritto alla salute e delle persone con disabilità”. Oh, una legge che ci voleva, che alla fine è anche foriera di risparmio, che unifica le figure dei Garanti in una sola entità. Evvabbè, ma i Garanti dovevano (e devono) essere nominati ad ogni cambio legislatura, o no? E se sì (perché la risposta è sì) perché già all’epoca della approvazione della Legge erano ancora in prorogatio quelli nominati dall’ex Presidente Piero Lacorazza?

piero Lacorazza

Piero Lacorazza

Qualcuno dirà: “perché si attendeva la nuova legge”. E la nuova legge è stata approvata, che si aspetta mò? Abbiamo vissuto addirittura con 3 anni di covid, nel silenzio più assoluto, ma sempre fiduciosi che qualcosa sarebbe accaduta. Invece niente! Tra voci, maldicenze, pettegolezzi e presunzioni di anticipazione dei fatti, apprendiamo tante versioni. Chi sostiene che la questione pur all’ordine del giorno di tante riunioni di Capigruppo non è mai stata affrontata, forse perché non si sa chi nominare: il nome del Garante non esce! C’è chi dice che la legge è poco attuabile perché accorpa quattro funzioni che rappresenterebbero un lavoro immane, una sostanziale legittimazione alla paralisi dell’attività della figura del Garante. C’è chi sostiene di aver saputo che il Presidente del Consiglio sia intenzionato a portare direttamente in Consiglio la questione visto che non riuscirebbe a discuterne nella Capigruppo.

Il Presidente Carmine Cicala e l'Assessore Leone

Il Presidente Carmine Cicala

E ci sta ancora chi sostiene che non si sia proceduto secondo la nuova legge perché non tutti sono convinti che sia una buona legge per quel che si diceva prima: accentrare il Garante dell’Infanzia, dei detenuti, della disabilità e il Difensore Civico in un’unica figura equivarrebbe a sancire il non funzionamento della istituzione. Evvabbè, ma allora perché è stata approvata? Per non sfaldare la maggioranza? Sì, ci sta, e quindi ci sta pure la voce che conferma che a questo punto, essendo Zullino uscito dalla maggioranza, si può discutere e approvare una modifica alla Legge, cosa che parrebbe intenzionato a fare Cicala. E che modifica, poi? Si sussurra di istituire due Garanti, uno come Difensore Civico e Garante dei detenuti, l’altro infanzia e disabilità. Insomma, per il nuovo Garante non ci sono… garanzie, tant’è che quelli “scaduti” stanno ancora là: chi li ha garantiti? Non sono quelli nominati dal centrosinistra? E ora non ci sta dal 2019 il centrodestra? La verità? Stà cosa secondo me non interessa a nessuno. O, almeno, così pare. E se ciò che pare è invece realtà, è cosa gravissima! Eggià perché, come riportavamo nell’incipit, lo Statuto regionale della Basilicata “riconosce la persona come centro di valore, soggetto di diritti e doveri senza distinzione alcuna e considera l ‘identità personale di ogni individuo come una qualità assoluta unica e irripetibile. La Regione concorre alla tutela dei diritti della persona e opera per superare le discriminazioni legate ad ogni aspetto della condizione umana e sociale”, sì, ma nei fatti, non procedendo al rinnovo della figura del Garante, non opererebbe in questo senso. Intanto le nomine, per l’aria che tira, slittano direttamente alla prossima maggioranza, quella che verrà nel 2024.

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