E’ la centralità politica, non il centro, che può fungere da ponte tra le diverse anime della Basilicata e che può contribuire a ricostruire la fiducia dei cittadini nella politica, riportarli alla volontà di recarsi al voto

 

di Angelomauro Calza

In un contesto politico sempre più polarizzato, la creazione di un soggetto politico “centrale” appare come una necessità per garantire equilibrio, dialogo e rappresentanza delle istanze moderate. E’ la centralità politica, non il centro, che può fungere da ponte tra le diverse anime della Basilicata, evitando estremismi e favorendo soluzioni pragmatiche ai problemi reali della società. Un soggetto centrale, ispirato a valori di responsabilità, riformismo e inclusione, può contribuire a ricostruire la fiducia dei cittadini nella politica, riportarli alla volontà di recarsi al voto: offrendo un’alternativa concreta a chi non si riconosce né nelle destre né nelle sinistre (o, meglio, “queste” destre e “queste” sinistre) potrebbe essere in primis la soluzione  per contrastare l’astensionismo, poi viene tutto il resto.

Roberto Cifarelli e Marcello Pittella: stretta di mano beneaugurante?

In Basilicata, in occasione delle elezioni comunali di Matera, abbiamo registrato nelle ultime settimane la discussione tra Basilicata Casa Comune e Azione. Senza entrare nel merito dei botta e risposta, è innegabile che presenta i sintomi di competizione tra chi prova ad occupare un luogo politico (che poi è il centro). Magari per quel che riguarda BCC con lo sguardo volto verso il Csx, ma quel luogo non lo possiamo considerare “centrale”. Un soggetto politico “centrale” può dialogare sia con la destra che con la sinistra, promuovendo compromessi costruttivi e riducendo la conflittualità politica a tutto favore di stabilità istituzionale e governabilità. Potremmo allora ipotizzare, allo stato delle cose, che con il movimentismo esercitato da Azione che ha sostenuto il centrodestra alle ultime Regionali, e la coalizione messa in piedi da Roberto Cifarelli in occasione delle Amministrative al Comune di Matera, alternativa al centrodestra, possa essere considerato quello di Marcello Pittella il “soggetto centrale” e non di centro o centrista? Non lo sappiamo, ma sia Azione che BCC e – a questo punto – anche Cifarelli rappresentino quel soggetto che non si limita a rappresentare gli interessi dei moderati, ma punta a coinvolgere competenze e sensibilità diverse, unendo progressisti riformisti, liberali, cattolici democratici, ambientalisti pragmatici? E, almeno per quel che riguarda l’essenza del soggetto politico, la coalizione costruita per governare la Città dei Sassi, può essere considerata una piattaforma larga e flessibile prodromo di futuro di governabilità anche della Regione Basilicata?

Angelo Chiorazzo

Di certo potenzialmente e se riuscisse a imporsi a Matera, soprattutto con i numeri della partecipazione al voto, questo che vorrebbe e vuole nascere come un soggetto centrale che ambisce e strutturarsi come architrave del sistema politico, contribuendo a rigenerarlo, può favorire una nuova cultura della responsabilità, dell’etica pubblica e del bene comune. All’elettorato, ai cittadini, non più costretti a scegliere tra due poli, davvero proporre e rispettare un’agenda autonoma e innovativa, superando schemi ideologici rigidi e interpretando meglio la complessità della società contemporanea? Questo vogliono Cifarelli, Pittella e Chiorazzo. Oppure sarebbe meglio porlo come interrogativo? Vale a dire: vogliono questo Cifarelli, Pittella e Chiorazzo? Di sicuro non è in discussione l’autonomia di Marcello Pittella per quanto accaduto negli ultimi dodici mesi, e il fatto di stare con il centrodestra alla Regione e con Cifarelli e Chiorazzo nella competizione per il Comune di Matera in opposizione allo schieramento di maggioranza a via Verrastro lo dimostrano. Di sicuro Roberto Cifarelli si è sganciato dal Partito Democratico e ha accolto tra i suoi sostenitori sia Pittella che Chiorazzo.

Il Comune di Matera

Ma nel futuro prossimo riuscirà Chiorazzo con Basilicata Casa Comune a tranciare quel filo sottile che lo tiene ancora unito a un pezzo del Partito Democratico per abbracciare e sostenere in maniera convinta il progetto della costituzione di un soggetto politico che sia centrale e non di centro? Centrale e non solo centrista? Riusciranno tutti insieme a mettere da parte screzi e incomprensioni, rivendicazioni e accuse reciproche per recuperare al voto decine di migliaia di lucani proponendo e attuando una politica avulsa da schemi e condizionamenti probabilmente imposti da chi opera dietro le quinte, forte di consensi passati, ma che hanno portato fatalmente alla disaffezione alla politica e al voto? Una prima risposta dei cittadini verrà proprio dal voto di Matera, banco di prova di un soggetto al momento propagandato e ipotizzato, ma che necessita di vera unità d’azione e di politiche condivise. Una entità che se si pone come superamento delle polarizzazioni e delle divisioni che hanno caratterizzato centrodestra e centrosinistra negli ultimi anni e sino ad oggi che hanno generato le ragioni della disaffezione al voto e alla partecipazione democratica. Deve superare le frizioni interne, tra i partiti e soprattutto tra i politici che mirano a una nuova stagione partecipativa e democratica fatta di consensi, critiche costruttive, ascolto e considerazione dell’elettorato lucano. Se son rose fioriranno, se son cachi…

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