Spazio autogestito

L’autointervista-redazionale: un candidato si racconta
Massimo Maria Molinari
Candidato al Consiglio regionale della Basilicata per
Lista del Presidente Trerotola

 

 

 

 

 

 

 

Massimo Maria Molinari decide di ritornare in politica. Dopo lunga esperienza nell’Amministrazione comunale di Potenza dal 1994 al 2011 come consigliere, e più volte assessore e vicesindaco, ha deciso di tentare la carta del Consiglio regionale della Basilicata.

 

Massimo Maria Molinari (ph. Luisa Calza)

Massimo Maria Molinari (ph. Luisa Calza)

Avrà riflettuto molto prima di decidere di rimettersi in gioco…

La consapevolezza di poter contribuire per quel che possibile alle azioni necessarie per poter rilanciare le politiche regionali che stanno attraversando un momento di stanca condizionate da molteplici fattori mi ha stimolato e soprattutto convinto di mettere umilmente a disposizione la mia lunga esperienza amministrativa, la mia professionalità e la mia voglia di fare.

 

Ci sono dei temi che le stanno più a cuore, delle questioni che ritiene prioritario affrontare rispetto ad
altre?

Quando si parla di priorità si parla di emergenze, e quando si parla di emergenze, nella nostra realtà ancor più che in altre, non si può non pensare al lavoro e all’ambiente. Inutile fare proclami ora, in campagna elettorale, su quel che potrà essere fatto, perché nemmeno un cartomante potrebbe leggere nel futuro, sapere in anticipo quel che accadrà, quel che sarà il futuro possibile. La cosa certa e che perciò sento di promettere perché dipende solo da me è il mio impegno quotidiano e costante, sia da attore protagonista che da vigilante e custode dei diritti dei cittadini.

In Basilicata spira forte il vento di destra, della Lega. Qual è il suo pensiero in proposito?

Voglio solo parafrasare un verso della canzone di pino Daniele “O’ Scarrafone”: “questa lega è una vergogna”.

E perché?

Perché ritengo che stiamo vivendo una emergenza demagogica, se pensiamo che la Lega a Roma penalizza
il Sud e qui invece dice “prima i lucani” vien fuori tutta la contraddizione della politica che di questi tempi viene propagandata. Bisogna invece che proprio i lucani comincino a fare dei distinguo tra i proclami e l’impegno sincero non finalizzato esclusivamente a raccogliere nelle piazze i consensi populisti delle masse deluse da alcuni aspetti delle politiche poste in essere per governare l’Italia e la Basilicata negli ultimi anni.
Bisogna saper cogliere i bisogni, sì, ma non basta elencare le cose che non vanno per chiedere un voto: è
necessario proporre progetti credibili, che si basino su ciò che è realisticamente possibile realizzare, e non
scrivere appendici al già corposo libro dei sogni.

Ma anche i Cinque Stelle sono considerati propagatori di politiche populiste…

…e anche i Cinque Stelle sono in emergenza, e causa la loro conclamata inesperienza e incapacità, per di
più, si vedono costretti a difendere l’estremismo salviniano di destra dal sapore di un triste ventennio che
fu, pur di mantenere la poltrona.