Se ne parlerà dopo il ballottaggio. Non regge l’ipotesi della vigilia delle Amministrative che indicava in Salvatore Cosma il possibile successore di Mancini. Intanto i due contendenti alla carica di primo cittadino annunciano di non volersi apparentare con nessuna lista

di Angelomauro Calza

 

All’indomani dei risultati del voto amministrativo a Matera qualche riflessione in più, riprendendo il ragionamento lasciato in sospeso due giorni fa, non può essere sottaciuta insieme a qualche domanda che legittimamente ci si pone. Togliamoci subito il dente sulla prima che già dal momento della ufficializzazione della candidatura di Roberto Cifarelli si affacciava nelle menti dei cittadini più curiosi: ma se Cifarelli diventa sindaco, chi gli subentra in Consiglio regionale?

Francesco Mancini Presidente Provincia di Matera

La risposta più ovvia era ed è Francesco Mancini, primo dei non eletti nella lista del PD, ovvio. Solo che ora Mancini è Presidente della Provincia di Matera, subentrato a Piero Marrese, che ad aprile dello scorso anno è stato eletto in Consiglio regionale. Ecco che si è quindi scatenata una sorta di caccia al tesoro: chi sarà il prossimo Presidente della Provincia in caso di vittoria di Cifarelli e conseguente passaggio alla Regione di Mancini? I più arditi indicavano in Salvatore Cosma, sindaco di Tursi e primo dei non eletti nella lista di Azione, il successore. Beh, l’ipotesi è stuzzicante soprattutto se rapportata al fatto che Cosma è vicino a Marcello Pittella, Presidente di quel Consiglio regionale che in Italia, con lui e Bardi Governatore, può vantare quasi quattro metri di Presidenti! Ma lasciamo da parte la geometria e torniamo a bomba.

Salvatore Cosma

Le voci che si rincorrevano su questa possibilità erano legati alle ragioni e o agli accordi che hanno portato Pittella ad entrare nella coalizione che ha appoggiato Roberto Cifarelli, il passaggio dal centrodestra maggioranza regionale al centrosinistra comunale della Città dei Sassi. In poche parole, la Presidenza della Provincia poteva rientrare nelle intese preelettorali. Da elementi raccolti si può senza dubbio smentire questa ipotesi per due motivi: la prima, più politica, è che non risultano essere mai stato discusso il futuro della Provincia di Matera, se ne parlerà eventualmente a tempo debito. La seconda è che nel frattempo, pochi giorni fa, Salvatore Cosma è stato nominato portavoce di Marcello Pittella, un incarico di prestigio cui si farebbe fatica a rinunciare. E il Partito Democratico cosa farebbe in questo caso? Rinuncerebbe a una importante Presidenza, quella della Provincia di Matera, lasciandola alla mercè di quel che sarà, senza certezza di poterla riottenere? Se così fosse quindi si potrebbe dar retta alle altre voci che circolano e che riguarderebbero la rinuncia di Mancini al seggio regionale in favore della seconda dei non eletti, Filomena Buccella?

Il Consigliere PD Roberto Cifarelli

Il Consigliere PD Roberto Cifarelli

Anche questa ipotesi va tenuta, sì, presente, ma come un vaticinio, una profezia dalle ridotte possibilità che si avveri, perché si baserebbe sulla sola accortezza del PD a non rischiare di perdere la Provincia. Conclusione: nel caso di vittoria di Cifarelli, Mancini andrà in Regione e alla Provincia si penserà a sindaco insediato, soprattutto visti i risultati anche delle altre liste che appoggiano Cifarelli che pure una qualche rivendicazione la sosterranno con forza. E qui la seconda domanda: ma vincerà davvero Cifarelli? I numeri al momento danno ragione a CIfarelli, ma danno ragione di più alle liste che l’hanno sostenuto perché dai numeri si evince che molti elettori della sua coalizione esercitando il voto disgiunto hanno votato la lista ma non il candidato sindaco e ciò riporta alla memoria molti precedenti pericolosi, in primis Potenza, quando un anno fa Francesco Fanelli era uscito vittorioso dal primo turno e poi ha dovuto soccombere al ballottaggio. Ora quindi CIfarelli e i suoi dovranno lavorare per raggiungere quel 50,1 per cento ossia quei 6,79 punti percentuali che lo consacrerebbero, e dovrà cercarli minuziosamente, soprattutto tra chi ha esercitato il voto disgiunto vista la dichiarazione di volontà di non apparentamento con nessuno (anche Nicoletti è sulla stessa lunghezza d’onda).

vincenzo santochirico

Questo perché il Movimento Cinquestelle ha già annunciato per bocca dell’ex sindaco Bennardi che lascerà liberi i propri elettori, mentre con quel 6,78 per cento di Vincenzo Santochirico l’elezione sarebbe pressochè certa. Ma Santochirico, l’ex Presidente del Consiglio regionale con la passione per la floricoltura, dopo giorni di titubanze si è davvero presentato da solo o invece lo hanno presentato per togliere consensi a CIfarelli, come sostengono le malelingue cui non vogliamo dar credito, ma che non possiamo ignorare? Se così fosse allora potrebbe aver interpretato il ruolo di chi voleva essere elemento di disturbo a Cifarelli più che a Nicoletti, impedendo di fatto l’elezione a sindaco già al primo turno? Se fosse davvero così diventa difficile pensare che possa in qualche modo sostenere Cifarelli al ballottaggio. Chi giocherà davvero un ruolo determinante, così come lo è stato in occasione dell’ottenimento delle primarie, saranno i giovani e il loro movimentismo avulso da giochetti politici, collaborativo e fattivo, e ancora di più quell’elettorato indeciso che magari si recherà alle urne il prossimo 8 giugno solo per votare ai referendum, ma giacchè ci si trova al seggio… Ovvio che proprio il voto referendario troverà giovamento in questa occasione: di sicuro a Matera e nei Comuni dove si sceglierà il sindaco le percentuali saliranno e ancor più certamente i soggetti politici che stanno predicando l’astensionismo non potranno invitare i materani a non andare a votare: cosa direbbe Nicoletti?

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