La ditta che fornisce il servizio sta già preparandosi da qualche settimana alla non facile sostituzione delle stoviglie. Il DG Spera, riguardo le altre nostre segnalazioni, è già intervenuto e fatto riparare le porte dei bagni e ordinare i cavetti per gli elettrocardiografi. il Quotidiano del SUd anche oggi riprende integralmente lintervista che ci è stata rilasciata

di Angelomauro Calza

Mi hanno chiamato al telefono martedì in tarda mattinata. Era Gerardo, uno dei compagni di stanza durante il mio breve soggiorno da degente al reparto Cardiologia del San Carlo, lui era ancora ricoverato: “Angelomà, qua ci sta subbuglio. Sono arrivati prima dei falegnami a vedere la porta del bagno, mò ci sta il Direttore generale, Spera. Sta facendo un giro, ci stanno i medici, e si è fatto dare pure lui un vassoio per assaggiare i pasti che ci danno”. “Tranquillo, Gerà, lo aveva promesso che avrebbe assaggiato di persona. Vediamo che succede”. Eggià. Vediamo che succede. Intanto non si può dire che il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Carlo non sia uomo di parola: ce lo aveva detto, e lo ha fatto. Il giorno stesso dell’uscita dell’intervista rilasciata ad Angeloma.it e ripresa integralmente dal Quotidiano del Sud, ad ora di pranzo, Giuseppe Spera si è recato presso il reparto di Cardiologia per verificare tutte le notizie che gli avevamo dato, dal vitto alle porte dei bagni agli elettrocardiografi malfunzionanti.

Direttore le avevo detto giusto o no?

Beh, sì. Comunque possi dirle che è già tutto a posto, che le sue segnalazioni sono state verificate e ora alcuni problemi sono stati già risolti, altri sono sulla via giusta per la risoluzione

Vogliamo essere più precisi? Partiamo dalle chiusure delle porte dei bagni?

Il Padiglione A, dove erano le cucine, ora in procinto di essere demolito e ricostruito

Sì. problema già risolto. I falegnami sono intervenuti e hanno risolto l’inconveniente

Quindi per liquidare con una battuta e sdrammatizzare possiamo dire che ora ciascun paziente potrà avere la giusta intimità nel momento del bisogno?

Certo

Questione elettrocardiografi

Sì. Ho fatto verificare e ho verificato io stesso in reparto con medici e addetti che il problema del malfunzionamento era reale, ma abbiamo potuto accertare che era riconducibile alla normale usura dei cavetti di collegamento agli elettrodi, materiale di consumo che abbiamo già provveduto ad ordinare e che saranno prontamente consegnati al reparto. Tutto a posto.

Abbiamo lasciato per ultima la cosa forse più importante, il vitto.

Ho raccolto il suo invito e ho mangiato quel che viene somministrato ai degenti, ho assaggiato come si rendeva doveroso e devo dirle che effettivamente utilizzare stoviglie di plastica, sia pure per alimenti, non è certo il massimo. Ho parlato con la ditta fornitrice e mi ha confermato che la data prevista per l’inizio del servizio di somministrazione dei pasti in ceramica è prevista per i primi di aprile. Sono cambiamenti che richiedono però una serie di adempimenti e di strumentazioni che non è possibile realizzare in tempi brevissimi. Loro già da qualche settimana hanno iniziato questo processo di cambiamento e mi hanno assicurato che se non ci sono imprevisti già dai primi di aprile i pasti non saranno più serviti in stoviglie di plastica.

E la cottura? Uno dei problemi è che i pasti vengono preparati a venti chilometri di distanza e poi trasportati, rendendo così poco appetibili le pietanze.

Anche in questo caso ho constatato di persona che mentre i secondi che ho avuto modo di assaggiare martedì non erano poi male, per la pastina il problema è reale. Posso però qui affermare senza timori che anche per questo si stanno studiano soluzioni risolutive, magari legate all’impiattamento, che avviene qui, in Ospedale. In tempi ragionevoli quasi certamente la pastina non sarà più servita scotta.

Direttore, mi consenta, ma c’era bisogno di segnalare questi inconvenienti sui giornali per ottenere risoluzione dei problemi?

No, guardi, spesso accade che si è portati a trascurare dettagli e problematiche perché presi da ben più importanti e urgenti casi da risolvere. Non è per mancanza di volontà, ma perché di sicuro un intervento su un paziente in cardiologia è per un medico o un infermiere cosa più importante da affrontare, ed è giusto che sia così. Certo che il problema della giusta comunicazione interna, che dia voce anche ai problemi minori va affrontato perché una Azienda deve agire al meglio, riuscendo a dare risposte giuste, tempestive e risolutive a 360 gradi e non solo dal punto di vista medico, cosa che di sicuro al momento non è assolutamente contestabile, vista la professionalità di tutti gli operatori. Riusciremo anche in questo in tempi brevi.

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