Michele e Antonio Cialdella hanno un esemplare della “Regina Vittoria”, originale e oggi molto rara, che a metà ‘800 era ricercatissima. Una leggenda tutta da verificare la vuole come quella che trasportò la monarca dell’epoca

 

di Angelomauro Calza

Non vi scervellate per la foto di copertina: è che non ci riesco proprio a immaginare che Carlo venga proclamato Re, domani, senza che la Regina Elisabetta sia presente! Ciò premesso, dovete sapere che nel Vulture non c’è solo Giovanni, il melfitano che all’epoca è stato il militare che ha suonato la tromba che accompagnò con i suoi squilli il primo ingresso al Quirinale del Presidente Sandro Pertini. Ennò, perché se dalla Repubblica passiamo alla monarchia ecco che proprio alla vigilia della incoronazione di Re Carlo Terzo vi raccontiamo una piccola storia legata soprattutto alla sua richiesta di modificare la carrozza che lo porterà in trionfo perché – dopo averla provata – l’ha trovata scomoda.

La Carrozza Regina Vittoria

Fatto sta che a Monticchio, chiusa e gelosamente custodita in un garage ci sta una carrozza di metà Ottocento, che viene tirata fuori dai proprietari solo quando ci sta da utilizzarla in una cerimonia, prevalentemente matrimoni, e che è stata utilizzata anche nel film Morte al re, viva Umberto, che narra delle vicende di Giovanni Passannante. In quella occasione era la carrozza che trasportava il Re Umberto, la moglie e Bettino Ricasoli quando all’altezza della Carriera Grande di Napoli il cuoco salviano tentò di accoltellare il re, in un gesto di ribellione solo dimostrativo, senza avere intenzione di ucciderlo.

Michele e Giovanni Cialdella

La carrozza è di proprietà di Antonio e Michele Cialdella, che la custodiscono con grande cura. Sulla carrozza si raccontano aneddoti, storie e leggende, come quella che parrebbe essere stata utilizzata dalla Regina Vittoria durante un suo viaggio in Italia: Se così fosse, allora, il giorno della incoronazione del tris-tris-nipote quale mezzo più adatto? “Ma no – ci dice Michele Cialdella – la carrozza non ha trasportato nessun sovrano della Casa reale inglese. L’equivoco nasce probabilmente dal fatto che il modello della carrozza si chiama Regina Vittoria in onore, questo sì, della Regina d’Inghilterra”.

La Carrozza Vittoria con destrieri e cocchiere

Ma è un modello originale? Certamente che lo è! Michele e suo padre Antonio la acquistarono nel 1982 a Roma, dove la videro esposta in un atelier di abiti da sposa. Da allora, rimessa a nuovo con estrema scrupolosità, adattandola solo ad essere trainata da due cavalli invece che uno, viene noleggiata per i matrimoni. “Noleggiata, sì, ma con cavalli e cocchieri” che poi sarebbero loro. In passato è stata utilizzata anche in diverse rievocazioni storiche. “La nostra carrozza – dice ancora Michele – è originalissima, non è assolutamente una riproduzione, un pezzo molto raro, soprattutto perché ha quattro posti a sedere: due molto comodi, quelli posizionati verso la direzione di marcia, e di fronte altri due, su una panchetta un po’ più piccola”. Verosimilmente erano i due posti dei servitori, o comunque riservati a persone di rango inferiore a quello dei proprietari. A noi piace immaginare però che sia talmente unica da essere davvero quella che trasportò la Regina Vittoria. E chissà se Carlo Terzo, anzi, Sua Maestà Re Carlo Terzo (non di Borbone, ma di Windsor) provando a sedersi non l’avrebbe trovata comoda e adatta a lui, scegliendo di utilizzarla per il corteo reale, magari con Michele e Antonio come cocchieri. Ma poi la domanda sorge spontanea: qual è il parametro della comodità o scomodità di una carrozza, posto che non è una Rolls Royce? Non è che sotto sotto… anche le emorroidi hanno voluto essere presenti all’incoronazione?

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