In corsa anche Pedicini (PTD), Incampo (M5S), Paterna (PD) e Rubino (SUE). Pittella, se eletto, tranquillizzerebbe la maggioranza alla Regione. Ci sperano anche Pace e Cosma
di Angelomauro Calza
Ma care Roberta Metsola e Ursula Von der Leyen, cosa volete di più dalla vita? Un lucano? E allora lucano sia! l’8 e 9 giugno parola d’ordine: “votate lucano! “Essì, che se da anni ci propinano l’assunto che la Basilicata è una regione del Sud d’Europa è pure giusto che in Europa, a Bruxelles, dopo i 20 anni di Gianni Pittella e i 10 di Piernicola Pedicini (che però “lucano-lucano” non è), ci vada un altro rappresentante della Basilicata. Di quale partito? Beh, candidati ne abbiamo, a cominciare dallo stesso Pedicini, che si presenta dopo due legislature con i Cinquestelle con Pace terra e dignità, Antonio Rubino per Stati Uniti d’Europa, Giuseppina Paterna per il Partito democratico, Vincenzo Incampo per il Movimento 5 stelle, Nicola Benedetto in lista con Fratelli d’Italia e Marcello Pittella con Azione.
E proprio questi ultimi due sembrerebbero essere catalizzatori delle attenzioni degli osservatori politici. Il primo, Nicola Benedetto, perché pare godere dell’appoggio del partito della Meloni nella Circoscrizione. Al di là delle voci, un segnale importante è quell’essere in lista subito dopo la Giorgia nazional-europea, al numero due: dopo di lui comincia l’ordine alfabetico: Amatruda, Ambrosio e “via via tutti gli altri”, per dirla alla De Zan. Ma davvero significherà qualcosa questo secondo posto? Sicuramente, se teniamo conto che in tutte le Circoscrizioni dopo la Meloni capolista ci sta un secondo nome che “svicola” dall’ordine alfabetico, che riprende subito dopo: al Nord-Ovest c’è l’uscente Carlo Fidanza, subito seguito da Amiche e Baffi; Nel Nord-Est Berlato e dopo di lui Ambrosi e Argenti; nelle Isole Deidda seguito poi da Amata e nella Circoscrizione Centro Procaccini seguito poi da Cappiello. Insomma in tutte le Circoscrizioni il posto subito dopo la Meloni è dato a quello che si presume essere il nominativo che dovrebbe essere il più votato dopo “Giorgia”, quello “portato” dal partito.
Ma il pericolo infiltrazioni territoriali ci sta sempre, e va scongiurato: essere il numero due non significa essere automaticamente eletto: bisogna guadagnarsele le preferenze, e in questo senso Benedetto è fiducioso che – nonostante i tentativi di candidati extraregionali di raccogliere consensi in Basilicata – l’elettorato lucano risponda con la sua buona quota di preferenze al candidato locale, per quel che può, il massimo che può, posto che il bacino della Circoscrizione Meridionale è di circa 13 milioni di votanti: 26 volte gli abitanti della Basilicata (non gli aventi diritti al voto!).
E pure Marcello Pittella dovrà guadagnarsela la sua quota. Il fratello Gianni, europarlamentare per tre legislature e vice Presidente del Parlamento Europeo, nel 2014, anno della sua ultima elezione, ottenne nella Circoscrizione Sud 234.254 preferenze. Di queste 55.531 in Basilicata: un quinto. Ma si presentava con il Partito Democratico, e il raggiungimento del quorum del 4 per cento non era certo da mettere in discussione. Ora Marcello si presenta con Azione, forte in Basilicata di 19.646 voti di partito e 7.174 preferenze personali ottenute alle Regionali di un mese fa, ma che non ha certezza di raggiungimento del quorum. “La mia è una candidatura di servizio – dichiarò Pittella all’indomani della presentazione delle liste – me lo ha chiesto Calenda e ho accettato di dare il mio contributo alla causa del partito”.
Bene, ma Pittella è stato eletto alla Regione Basilicata in coalizione con il centrodestra, difficile pensare che possa ottenere in suo aiuto consensi dal bacino elettorale del fratello, anche se tutto può accadere. Meno difficile pensare a un “aiutino” dal centrodestra di Basilicata. Oh, che lui rappresenti una fastidiosa pietruzza nella scarpa della maggioranza è universalmente risaputo. Vuoi vedere che il centrodestra, per assicurare quieto vivere alla seconda volta di Bardi, la pietruzza riesce a togliersela? Magari contribuendo al raggiungimento del 4 per cento del quorum necessario ad Azione per entrare nell’Europarlamento? E a quel punto anche ad eleggere a Bruxelles Marcello Pittella che si troverebbe così a dover lasciare il seggio in Regione ad una certamente “meno fastidiosa” Anna Laino? Sai che sollievo per la maggioranza non avere tra i piedi “chillu scassambrell’ di Marcello Pittella”? Ma il problema reale è di Calenda: lui non ha fatto come Renzi, non si è alleato con nessuno, i vari sondaggi mettono tutti in forse il raggiungimento del 4 per cento. Però Calenda (che fesso non è) ha sempre strizzato l’occhio a Forza Italia, e anche in Basilicata, alla fine, Pittella è con Bardi e FI che si è accordato, non con Fratelli d’Italia o Lega: vuoi vedere che a livello nazionale Forza Italia in tutte le Circoscrizioni un po’ di voti li cede a Calenda? Non assai, giusto il necessario che gli consenta di entrare in Europa? E in Basilicata ovviamente… pure? Ogni essere pot’essere! E ci sperano anche Aurelio Pace e Salvatore Cosma: uno dei due per un incastro particolare potrebbe entrare in Consiglio regionale.