Domani summit dei coordinatori regionali Moles, Gemmato e Marti con il Presidente: le poltrone da ripartire diventano sei: rientra nel calcolo la Presidenza del Consiglio regionale che potrebbe aprire le porte della maggioranza a Italia Viva

 

di Angelomauro Calza

 

Si rivedono. Domani. Bardi con Gemmato, Moles e Marti. L’indiscrezione avuta e rilanciata la settimana scorsa da questo sito pare essere rispondente a quel che dovrebbe accadere: i tre Coordinatori regionali dei partiti di maggioranza dovrebbero notificare a Bardi l’esito del loro confronto e dal pentolone in cui ribolle quella che dovrebbe essere la pozione salvifica della Giunta regionale dovrebbero distillare solo dei numeri: quelli della ripartizione dei posti in Giunta cui si aggiungerebbe però anche la Presidenza del Consiglio regionale: si ragionerà sulla ripartizione di sei postazioni. Sarà poi lo stesso Presidente a riempire le caselle copn i nomi che deciderà lui. Ma non subito (anche se qualcosa in mente ce l’ha già di sicuro, come vedremo più avanti). Quasi certamente contestualmente al cambio della guardia alla Presidenza del Consiglio regionale, in scadenza il prossimo 6 novembre. Ma davvero cambieranno tutti gli Assessori? Beh, questo è da verificare, di certo se dovessero cambiare tutti, nella delibera di affidamento delle deleghe dovrebbe esserci anche la riconferma degli incarichi ai Direttori Generali, che altrimenti decadrebbero dopo manco di un mese dalla nomina. Oppure una seconda delibera, contestuale, di riconferma. Se così non dovesse essere o non si volesse procedere, altra via non resta che quella di un rimpasto, una sorta di mosse sullo scacchiere delle deleghe, che preveda qualche uscita e qualche ingresso, ma non il cambio di tutti gli assessori con conseguenti ripercussioni sui DG. Si è parlato anche di possibile Giunta di tecnici, tutti esterni… Beh, tante sono le cose che potrebbero succedere, anche che – per esempio – restino al loro posto in Giunta (con il solo, possibile, cambio di deleghe) sia Gianni Rosa che Francesco Fanelli.

Mario Polese

Mario Polese

Chi entrerebbe, a questo punto, e perché, al posto di Merra, Leone e Cupparo? La situazione sembrerebbe intricata, ma alla fine… non lo sarebbe tanto se si avverasse l’ipotesi che segue. Primo punto, quello politicamente più significativo: l’allargamento della maggioranza a Italia Viva, cui sarebbe assegnata la Presidenza del Consiglio, verosimilmente a Mario Polese. Oh, il voto di Melfi ha aperto un’autostrada a Italia Viva e ai suoi accordi con Forza Italia (lo predichiamo da mesi, hanno sempre negato, finalmente… ci sono riusciti!). Ma perché la Presidenza del Consiglio e non un assessorato? Beh, perché è un ruolo più istituzionale e politico, di garanzia, e non avrebbe ripercussioni dirette sull’azione politica programmata e propagandata di competenza dell’Esecutivo (e così dovrebbero essere Polese e Braia a dare spiegazioni ai loro elettori). E’ importante per Bardi questa operazione, in quanto nel passato più volte, pur potendo la maggioranza contare su 11 voti, si è trovata in difficoltà anche per l’assenza di uno o due consiglieri: in questo modo il pericolo dovrebbe essere scongiurato. Leone e Cupparo? Uno è dimissionario sulla parola da settimane, ma l’altro ha chiaramente fatto intendere di voler continuare il suo lavoro.

Vincenzo Baldassarre

Privando entrambi della delega non si farebbe torto a nessuno dei due, in quanto subirebbero la stessa sorte. Certo, a questo punto sarebbe anche lecito pensare che la fuoriuscita dal partito e la costituzione di un Gruppo misto, evento da settimane sussurrato, si realizzasse, ma di sicuro non lascerebbero la maggioranza. E chi rappresenterebbe Forza Italia in Giunta? Se i conti sono giusti, il partito perderebbe un posto in favore di Fratelli d’Italia, che oltre a Rosa – a questo punto – vedrebbe Vincenzo Baldassarre andare alla Agricoltura, visto che il programma che lo vedeva fare staffetta con Carmine Cicala alla Presidenza del Consiglio sarebbe saltato con la nomina di Mario Polese. Ecco allora che Cicala potrebbe essere ricollocato alle Infrastrutture, con Rosa confermato all’Ambiente (non ha certo intenzione di mollare senza portare a termine le cose in sospeso) e Francesco Fanelli che andrebbe a gestire i flussi finanziari del Pnrr alle Attività Produttive. Restano però in sospeso due questioni importanti: la quota rosa e l’assessorato alle politiche della persona. Beh, sono coincidenti.

Ivana Enrica Pipponzi

Ivana Enrica Pipponzi

E Roma rappresenta quel sottile-ma-non-tanto filo rosso che lega le due cose al Presidente Bardi, che potrebbe – secondo insistenti voci anche del mondo dell’associazionismo politicamente trasversale, gradito da destra a sinistra per le sue posizioni super partes – portare già al tavolo della maggioranza la notifica di un nome, da cui non si prescinderebbe: quello di Ivana Enrica Pipponzi, avvocato, riconfermata Consigliera di Parità, stimata professionista e apprezzata per il lavoro che da anni sta svolgendo nel suo ruolo istituzionale. E sarebbero queste le sue credenziali più spendibili: “è donna che brilla di suo, e il curriculum parla per lei” dicono dal mondo della parità, “e non per i rapporti familiari con il coordinatore provinciale di Forza Italia, che sino ad oggi – peraltro – non pare aver dato segnali di interesse e interessamento verso questa vicenda politica”. Sì, probabilmente sarà così, ma può darsi anche che non lo sia: nulla è più certo dell’incerto, e se non ci sono certezze tra i rappresentanti politici… figuriamoci se possiamo averne noi giornalisti! Ma questo fatto delle riunioni che si devono sempre tenere a Roma tutti i martedì…

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