Nessun Sottosegretario nella squadra della Meloni, e se pensiamo che l’unico ministro, la Casellati, è veneta… La Magistratura non c’entra: è colpa della mancata unità dei partiti di centrodestra

 

di Angelomauro Calza

Il Governo Meloni

Era nell’aria, è accaduto: nessun lucano nella lista di sottosegretari e viceministri varata oggi da Giorgia Meloni. Come dire, parafarasando Levi, che dopo Cristo pure il Governo si è fermato a Eboli! Niente più Moles, quindi, né Pepe, né Mattia né De Bonis (come si ipotizzava) né altri: le situazioni pagano e, soprattutto, si pagano. Tralasciamo le implicanze che le vicende giudiziarie degli ultimi tempi potrebbero aver avuto: è cosa aleatoria, supponente, labile e soprattutto falsa come giustificazione. Non regge. Semplicemente perché “non è”. E nessuno si sogni di dire che la Basilicata ha già avuto, ponendo sul piatto il ministero dato alla Casellati: in primis, seppur eletta nel collegio lucano, non è lucana, dai: non stoniamoci, è veneta e basta! E come i lucani di sinistra si riempivano negli anni passati la bocca dell’ulteriore onorevole lucano eletto altrove prima con Felice Belisario in Sicilia, poi con Speranza in Toscana, e del senatore lucano eletto altrove, Gianni Pittella in Campania la volta scorsa, mentre oggi sempre la Campania ha eletto un altro lucano alla Camera, Roberto Speranza, così i veneti si vantano di aver eletto al Senato una loro conterranea in Basilicata, una che ora è anche ministro. Insomma, la volta scorsa ne avevamo due di ministri, Speranza e Lamorgese, ora manco uno: la legge della livella.

Giorgia Meloni

Ma come mai? Come può essere accaduto? Lo dicevamo prima, non certo per l’intervento della Magistratura sui fatti politici: è la politica stessa che ha mietuto ministeri e sottosegretariati, che ha fatto karakiri. Noi già come Basilicata contiamo poco o nulla per i numeri che esprimiamo, ma qualcuno indichi un partito lucano che sia uno compatto, unito, che parli una lingua sola, senza rivalità interne deleterie, che assuma impegni senza distinguo alcuno dopo una sacrosanta, benedetta, salutare e democratica discussione interna: non ce ne sono. Si entra nelle riunioni degli organismi dirigenti spaccati, se ne esce ancora più divisi: cosa possiamo pretendere?

Pasquale Pepe e Matteo Salvini

E’ qui da ricercare la causa della mancata nomina di ministri e sottosegretari lucani: ma come facevano a Roma a dare fiducia a qualcuno che non rappresenta l’intero suo partito a livello regionale? Al di là delle vicende giudiziarie che hanno visto coinvolti alcuni nomi papabili, hanno influito molto le spaccature interne a tutti e tre i partiti (a sinistra però nel PD non stanno molto meglio). Forza Italia è ormai in pezzi, ma lo era già prima dei provvedimenti dei giudici con le diatribe interne alimentate oltremodo tra quelli pro e quelli contro Moles, con le voci anche di una mini-competizione sull’assegnazione dei un Sottosegretariato tra lo stesso Coordinatore regionale e l’ex assessore Franco Cupparo, pronto all’epoca a smentire la voce raccolta e riportata da Angeloma.it, ma che sotto sotto una qualche speranza la nutriva: oggi chi avrebbero dovuto nominare? Certo, un rappresentante come Mattia o come Caiata Fratelli d’Italia avrebbe potuto esprimerlo nella squadra di Governo, ma poteva accadere se – per esempio – il partito non avesse vissuto la sparata del segretario regionale Piergiorgio Quarto contro la dichiarazione di appoggio alla lista Fd’I di Carmine Cicala a pochi giorni dalle elezioni. E soprattutto la Lega, con le animosità estreme che in Regione vive da mesi e che hanno portato alla fuoriuscita della Sileo, all’autosospensione di Zullino e Vizziello, alla riunione di Scanzano Jonico preludio di accordo elettorale con Marcello Pittella anche di semplici iscritti un tempo vicini al consigliere Pasquale Cariello.

Il Ministro Casellati con l’on. Caiata e il sen. Gianni Rosa

Ecco, il centrodestra probabilmente non uno, ma anche un paio di Sottosegretari della Basilicata li avrebbe portati a casa, visto che Moles all’Editoria non ha fatto male e Pepe ha vissuto esperienze che fanno curriculum come la Vicepresidenza della Commissione Antimafia e Caiata e Mattia avevano giuste aspirazioni. Invece… niente! Ora, al di là di tutto, resta la considerazione che la Basilicata è senza rappresentanti nel Governo per colpa proprio di chi questo Governo ha provveduto ad eleggerlo, formarlo e sostenerlo. Ah, già, la Casellati… Beh, lo abbiamo detto, è veneta, ma continuiamo a considerarla lucana per comodità nostra. Finchè non si stancherà di ritornare ogni tanto in qualche occasione ufficiale la vedremo per qualche ora ogni tanto al fianco delle Autorità regionali. Farà bene, ci mancherebbe, ma… “nunn’è paesana”! Io già lo so domani al mercato cosa si diranno massaie e venditori parlando di questa cosa: “loro se la danno e noi paghiamo le pene!”, ma chi invece guarda un po’ più in là di certo si chiederà: “ma cosa accadrà ora in regione?”.

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