La suggestione di Francesco Lollobrigida che sollecita la sorella di sua moglie a chiudere un accordo con la Coldiretti. Poi la caduta di Draghi ha anticipato i tempi.

di Angelomauro Calza

Chi l’ha detto che la polenta con sugo di cinghiale è un piatto invernale? Io, con l’aggiunta di un bel po’ di peperoncino piccante di Chiaromonte, l’ho mangiata ieri e “mi sono arricreato”, come si suol dire. Onestamente, con uno strappo alla regola, ne ho mangiate due porzioni… con conseguente doppio bicchiere di vino rigorosamente rosso del mio amico Tonino detto “P’trella”, che mi ha fatto gentilmente omaggio di un paio di bottiglie del prezioso nettare estratto dalla sua uva lo scorso anno, curato nelle botti da lui personalmente.

Gina Lollobrigida (ph.Wondernet magazine)

Oh, io non so perché, ma subito dopo, sedutomi sul divano per guardare un notiziario, mi è comparsa Gina Lollobrigida che mi guarda e mi dice: “ahò! Guarda che io so’ candidata con Marco Rizzo a Latina e Frosinone. Io co’ Fratelli d’Italia nun ciò niente da spartì! E’ er parente mio, Francesco, cò su’ moglie Arianna, sorella di “io sono Giorgia” che bazzica a destra!”.

francesco lollobrigida

E ad agosto mi ritrovo in mezzo a tanta confusione, a Piazza Risorgimento a Roma, con indosso maglione e piumino, ad Atreju, in mezzo alle casette dei mercatini natalizi…

Francesco sta là. Con sua cognata. Oh… la Meloni è uguale a come la vedo in tv… lo sento distintamente il Lollobrigida: “A’ Giorgia, qua l’accordo co’ la Coldiretti lo dovemo da fa. Lo devi da fa! Mò è er momento giusto: o mò o mai più!” “Ahò! A’ Francè! io so’ Giorgia! L’accordse deve da fa, ma lo faccio io!” E canta a squarciagola “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana e so’ pure quella che decide, nun te lo scordà, cognato e buono!”. Si gira, mi dà le spalle e portata la mano sinistra alla bocca, a mò di megafono, urla: “A’ Prandì, viè un po’ qua che te devo da dì na cosa!” Il Presidente di Coldiretti, figlio del ministro dell’era d’oro democristiana, si avvicina. “Senti un po’, me devi da fa ‘na cosa. In Basilicata stò Aldo Mattia nun ce po’ ata ancora assai. Mica po’ restà tutta la vita lontano da Frosinone, porello.

Giorgia Meloni

Lo dovemo da sistemà, me lo vojo portà a Roma, alla Camera. Cinquanta chilometri li po’ fa pure tutti i giorni. Così se tranquillizza stò poro fijo, che sta troppo lontano da casa. Lo famo sta là fino alle prossime elezioni, nel dumilaventitre, e poi lo candido io nel mio partito.

l’On. Marcello Gemmato

E te sistemo pure Piergiorgio Quarto, porello pure lui, che già per passà prima da PD a lista Bardi, poi da Bardi con noi mica è stato facile. Mò te lo nomino segretario, gne’ damo più potere, che Gemmato tra cinque o sei giorni se dimette da Commissario e Quarto gli sta pure bene… Come Quarto chi? Era er Presidente tuo in Basilicata, du anni che sta alla Regione, e già t’o sei scordato?” E il calendario gira, foglio dopo foglio, questi “cinque o sei giorni”: è il 17 dicembre, scritto in rosso su fondo bianco e con sotto la scritta nera “San Modesto” e le agenzie battono “si è dimesso il commissario regionale di FdI della Basilicata, Marcello Gemmato.

Piergiorgio Quarto

La Meloni nomina Piergiorgio Quarto Coordinatore regionale”. Cambia la scena, vedo Draghi prima inciampare e poi cadere, e invece che in ospedale mi ritrovo in tribunale con tanta gente che parla mille dialetti a presentare le liste con i propri nomi: Di Maio, Casellati, Salvini, Amendola e una voce stentore che si alza dalla stanza della cancelleria chiama: “Mattia. Ci sta Mattia?”. Urka come urla! Sento un dolore alla schiena… apro gli occhi e me li stropiccio. Certo che a dormire anche solo per pochi minuti in una posizione innaturale sul divano a una certa età qualche problemino di artrosi e di circolazione lo crea. La gamba destra si è addormentata e faccio esercizi per riattivare la circolazione. Poi mi rendo conto: cazzarola, ma ho sognato? Realizzo che il tg è ancora in onda e annuncia le candidature di Fratelli d’Italia in Basilicata. Mi soffermo un attimo… dice anche il nome di Aldo Mattia capolista alla Camera. Cazzarola, ma allora i sogni sono premonitori? Oh!… che se così è, col mestiere che faccio, ha voglia mia moglie a riprendermi per la dieta che non seguo: io il cinghiale lo mangio tutti i giorni! E pure a pranzo e a cena! Sai quanti scoop!

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