Decreto Superbonius: La Meloni mi rassicura, chiede a Bardi chi lo ha consigliato e si incazza con “Tommasì”. Poi il risveglio

 

di Angelomauro Calza

Carnevale, cena con chiacchiere e vinsanto al termine di una porzione generosa di ferretti con sugo di salsiccia e maiale alla calabrese, in padella a tocchetti con peperoni sottaceto e piccante… tanto piccante… e il divano, come d’incanto, da suppellettile indispensabile per guardare la tv diventa supporto ideale per poggiarsi e sognare senza volerlo. “Pancia mia, fatti capanna!” mi dico da solo in sogno rivedendo la tavola imbandita.

Il Presidente del Consiglio Giorgia meloni

“Ennò, semmai pancia mia fatti condominio, vorrai dì”. “Uè Giorgia, ciao” “Ciao. da oggi poi magnà quanto te pare, che poi buona parte lo espelli tranquillamente, che avemo bloccato la cessione dei crediti e i condomini non si ristrutturano più: gnente cappotti, gnente infissi novi… insomma quello che te magni senn’esce tranquillamente, come er caldo dei termosifnoi da n’appartamento: nessun isolamento”. “Ma come? Avete bloccato?” “no, avemo eliminato la possibilità de speculà, è diverso. Era diventato un mercato, me pareva de stà ar Trionfale: tu te metti ‘na finestra? io me pijo lo sconto, tu me cedi er credito? io te rifaccio er tetto al patio… giravano sordi a morì tra i ricchi e a patì erano i più poveri. Nunn’hai visto pure ar paese tuo c’hanno fatto? E’ ville de’ li ricchi e de li parenti e compari de l’imprese! tutto er resto e gli artri alla malora. Avemo deciso de dì basta!” “Ma Giorgia, amica mia, già mi avevano detto che io me li potevo comprare i crediti, così le piccole imprese incassavano i soldi e l’economia si rimetteva a girare” Era la voce del Presidente Bardi.

Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, in conferenza stampa

“A’ Vitù, ma chi t’aveva detto che se poteva fa stà cosa? Noi so’ settimane che stamo a studià come tojerla, ‘o sapevano pure i cinghiali!” “Ma i miei consiglieri mi avevano assicurato che si poteva fare” “Ma chi? Consiglieri chi?” “Io tengo persone fidate, il trio B.I.P., così li chiamano, un acronimo, per fare prima, ma sono professionisti qualificati che mi stanno dando una grossa mano. Questa era una cosa che mi avrebbe fatto pure rivincere le elezioni a mani basse!” “E alora pe’ sta cosa se so’ sbajati, nun t’hanno fatto fa manco un passo che subito è annata alla malora. O’ conosci quer cartone animato ‘ndo’ ce sta quell’ucello che core velocissimo? Pure quelo se chiama BIP. Er BIP tuo t’ha fatto core troppo veloce, s’è sbajato”. “ Ma per la …BIP… che mi hanno fatto combinare? …BIP…BIP…BIP… forse vi siete sbagliati?” “E nun balbettà, Vituzzo mio, che me parino i BIP come quando se dicano ‘e parolacce in tivvù… pensa a me che ho saputo che quarcuno ha fatto trapelà che in Regione già ‘o sapeveno che fermavamo tutto e così t’hanno fatto fa bella figura, t’hanno blindato lo stesso la rielezione, che mò tu passi pe’ quelo che voleva aiutà le imprese e i cittadini e io e il mio Governo quelli che jè tarpano le ali…BIP…BIP…BIP…! (stavorta so’ maleparole, come in tivvù)”. “A proposito, Tommà…viè un po’ qua, Tommasì… mo’ me devi dì tu con chi …BIP (parolaccia) stai: stai con me o co’ Bardi?” “Ma sto con te, Giorgè, con chi devo sta?” “E meno male che stai con me! Stai con me e che me presenti 24 ore prima del decreto? Na proposta de legge sulla Circolazione dei crediti fiscali per efficientamento energetico del patrimonio edilizio? E si nu stavi con me che me facevi? Po’ esse che solo tu nun sapevi che stavamo a fa? Ma alora nun ce stai proprio..BIP..BIP…BIP (sempre male parole so’)! Ma alora me voi fa der male! Ma alora mò ‘o devo dì a Salvatore, a Aldo, a Gianni che devono da intervenì o te dai na calmata e te rimangi tutto?” “Scusate – mi intrometto – ma qua voi parlate di imprese, di politici, ma ai cittadini che si sono affidati alle imprese e che ora si trovano con i lavori fermi, o mai iniziati, che hanno veramente bisogno di aggiustarsi la casa, che gli dite? “A’ Carza tu nun te devi preoccupà de gnente, devono da sta tranquilli, perché…” “Angelo, ma metti il pigiama e vai a letto, che fai sul divano, a dormire tutto storto… che poi ti viene mal di schiena. Vattene a letto che è meglio”. “Ma sei matta? E proprio mò mi svegli?” “E perché – mi dice mia moglie – che stavi facendo di così importante?” “Io niente, ma la Meloni mi stava spiegando certe cose importanti…” vabbè, meno male che era solo un sogno, che non ci sta niente di vero. Per sapere se si avvera aspetto Porta a porta”.

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