L’assessore dimissionaria spiega le ragioni del suo disimpegno e smentisce qualunque voci riguardo una presunta sua strategia politica in vista delle prossime elezioni regionali. Non approvati miei atti chiari e legittimi

di Angelomauro Calza

 

 

Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi

“Episodi gravi” questa l’estrema sintesi delle motivazioni che hanno portato alle dimissioni dell’assessore regionale Donatella Merra. E li spiega in un duro comunicato di risposta al Presidente Vito Bardi, dove scrive tra l’altro che riscontra “con estremo rammarico che l’unico esponente femminile del Governo regionale continui a subire atteggiamenti ed azioni discriminatorie”. E poi: “Venute meno le condizioni ho chiesto di aprire opportuna e necessaria riflessione politica nel governo, per salvaguardare la democrazia interna e gli spazi di confronto. L’autonomia di giudizio e di pensiero, l’esigenza legittima di uscire da uno stallo indotto non possono essere scambiati per insubordinazione e indisciplina. In quanto donna libera e indipendente – dice ancora Donatella Merra – riscontro comportamenti inaccettabili per il ruolo istituzionale che svolgo e per la mia stessa dignità individuale e professionale: ho già elencato i provvedimenti urgenti e necessari, attesi dai lucani, che sono stati ostacolati per mesi con pretesti irragionevoli e argomenti illogici, e questo certamente non è stata volontà esclusiva del Presidente.

L’Assessore Donatella merra

Si è consentito, non si comprende a quale titolo, a un Dirigente di intervenire e contestare, durante una seduta di Giunta, decisioni di esclusiva pertinenza dell’organo politico, con toni irriverenti e irriguardosi nei miei confronti. Episodi purtroppo affatto isolati”. E infine giudica “intollerabile che la comunicazione istituzionale di un assessore venga a più riprese censurata dal canale informativo ufficiale della Regione quando sgradita a qualcuno. Si tratta di episodi gravi impossibili da ignorare per la mia rispettabilità e credibilità istituzionale e politica”. La conclusione: “Purtroppo è arrivato il momento di sciogliere i nodi ma con attenzione, garbo e buon senso, anzitutto per raggiungere obiettivi che i lucani attendono e superare le emergenze diffuse, ma anche per rispetto nei confronti di chi ha onestamente e ininterrottamente lavorato a questo solo scopo. È evidente che il mio messaggio non è stato accolto così come la mia azione in Giunta degli ultimi mesi”. Vabbè, mò queste sono le parole che scriveranno tutti, anzi, per chi fosse interessato invitiamo a leggerlo per intero il comunicato, sicuramente già pubblicato dai colleghi della stampa quotidiana online e domani sui giornali. Noi invece abbiamo voluto sentircele dire le cose, direttamente dall’assessore Donatella Merra. E la prima cosa che le abbiamo chiesto e se anche la Lega ha remato contro di lei. Risponde pacata: “prendo solo atto che l’appoggio forte che mi sarei aspettata non l’ho riscontrato” Assessore (la chiamiamo così perché ancora lo è) il suo futuro quale sarà? In molti ipotizzano suoi passaggi dalla Lega ad altri partiti, dicono che la sua sia solo una strategia ben studiata. “Falso – ci dice – il mio interesse per quasi cinque anni l’ho speso a fare l’assessore del mio partito e del centrodestra, della mia maggioranza. La fiducia di cui Bardi parla è venuta meno nei miei confronti, e per questo parlano i comportamenti in Giunta. Non ho altri motivi, non ho mai avuto altri interessi pur subendo torti dalla mia maggioranza e non ho fatto leve per collocazioni politiche diverse. Quindi nessuna strategia né pregressa né in chiave elettorale futura”. E quindi le ragioni dove le troviamo? Dove le trovano i cittadini per dare un senso credibile alle sue dimissioni?

“Viviamo in una fase in cui si dovevano chiudere grandi provvedimenti. Ora, per esempio, sono alla cerimonia di presentazione del Quinto Lotto dell’Oraziana, i cui lavori verranno affidati a fine mese: ci sono tante altre cose importanti da portare a termine per fine anno e quasi in coincidenza con la fine della legislatura, ho un filo diretto con il Ministero per finalizzare determinati atti straordinari, e allora dico solo e chiedo “perché” avrei dovuto dimettermi se non per quel che ho detto? Pare si sia scaduti nell’offesa e nella vessazione”. E i riferimenti agli atti? Senza entrare nel merito, come può meglio spiegare? “Si è trattato di mancanza di fiducia in atti che venivano da procedimenti amministrativi chiari e legittimi. E’ successo tante volte, ma venerdì scorso si è arrivati al culmine, non approvando provvedimenti dotati di risorse già vincolate, è stato bloccato un atto sulla viabilità, con risorse a suo tempo destinate e finalizzate. Ma possono le frane aspettare?” Ma perché allora ce l’hanno con lei? Da quanto tempo accadono queste cose in Giunta senza che “fuori” se ne sappia niente? “Guardi, torni indietro di qualche mese, a maggio. Lo sa cosa è successo a maggio a Lavello? E’ successo che la mia lista civica ha vinto le elezioni comunali. Evidentemente la cosa non ha fatto piacere a tutti. Questo probabilmente ha incrinato alcuni equilibri”.

Questo è quanto, ma chi trarrà potenziali vantaggi dalle dimissioni di Donatella Merra? E chi invece potrebbe esserne seriamente danneggiato in chiave elettorale? Potremmo “frassicamente” dire  “AI POST” l’ardua sentenza, ma lasciamo da parte le commistioni tra detti famosi e social, restiamo “boomer” e rimandiamo a domani, su questo maledetto (per qualcuno) giornale online, l’argomento.

 

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