Infondate le notizie circa una riunione nazionale ad hoc con i coordinatori regionali. Esiste solo un tavolo permanente che, tra tante questioni nazionali e internazionali, affronta quando è il momento anche quelle regionali e quindi della Basilicata

di Angelomauro Calza

Ma chi avrà mai avuto interesse a mettere in giro che oggi a Roma ci sarebbe stato un tavolo del centrodestra allargato ai coordinatori regionali per decidere delle sorti della Basilicata? Praticamente un tavolo da cui sarebbe dovuto uscire il nome del candidato Presidente? Certo la notizia è stata sparata l’altro giorno a ora di pranzo in Tivvù, nel TG delle 14: onore al merito, ogni giornalista ha le sue fonti, ottimo lavoro! Tanto più che è rimbalzata da Viale del Basento fin sulle pagine dei quotidiani!

Vincenzo Taddei

E allora, citata correttamente la fonte (sì, noi lo facciamo sempre, qualcuno si meraviglia?), altrettanto correttamente cerchiamo di saperne di più: invano! Non riusciamo a sapere niente. meno male che alla fine ci risponde il coordinatore di Forza Italia, Vincenzo Taddei: “Salve, come va il viaggio? Già a Roma?” “A Roma? Io sono a Potenza, che ci devo fare a Roma?” “Al tavolo del centrodestra” “Ma non ci sta nessun tavolo del centrodestra convocato per discutere della Basilicata”. Ci spiega meglio che il tavolo in realtà ci sta, ma è permanente, ed è lì che si discute del premierato, dell’autonomia differenziata, di quel che sta accadendo in Ungheria e, quando è il caso, anche della Basilicata, ma di sicuro nessuno ha mai convocato per oggi un tavolo ad hoc. Ringraziamo, salutiamo e riflettiamo. Insomma, scopriamo che non c’è notizia. Vabbè, comunque sia la questione è sul tavolo, insieme a tante altre cose, ma c’è. Diciamo che la TV ha peccato solo di enfasi. In realtà la questione Basilicata si presta ormai da settimane a interpretazioni e ipotesi di soluzione senza che mai niente assuma crisma definitivo. A vedere oggi le cose, la ricandidatura di Bardi sembrerebbe essere una partita a due tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, e si gioca su due campi, quasi come una andata e un ritorno. Il primo campo è a Roma, dove l’assegnazione della postazione a Forza Italia e a Bardi rientra in un disegno nazionale che metterebbe in difficoltà Salvini, visto che ha sempre difeso la ricandidatura degli uscenti, vedasi la Sardegna.

il sen. Gianni Rosa

Ma questo disegno nasconde un inghippo: Fratelli d’Italia deve dire di sì a Bardi e notificargli che il sì è condizionato da una serie di regole di ingaggio sostanzialmente consistenti nella esclusione dai piani futuri della “pieni poteri” e di tutto l’apparato “parte-nopeo e parte-lucano” a cui sino ad ora si è affidato: in soldoni, fuori Iorio, Busciolano, Perri e “via via tutti gli altri…” parafrasando Adriano De Zan che commentava un arrivo in volata al Giro d’Italia. E questa situazione sostanzia un secondo tavolo, quello locale, animato dagli attori che a Fratelli d’Italia non sono graditi. Gli attriti creatisi mesi fa quando si incrinarono i rapporti tra Gianni Rosa e Vito Bardi sono ancora vivi e i rapporti a dir poco arrugginiti, bisogna trovare quindi la sintesi che consenta di guardare avanti con maggiore tranquillità.

Il candidato sindaco di Potenza per il Centrodestra Mario Guarente

Il sindaco di Potenza, MArio Guarente

Evvabbè, ma, laddove si trovasse un accordo, che ne sarebbe di Salvini e della Lega che, a quanto pare, ha già perso la ricandidatura a sindaco di Potenza del suo Guarente con la probabile ascesa del meloniano Galella? Accetterebbe supinamente e senza colpo ferire una soluzione che gli viene offerta già bella e pronta su un piatto? Senza che lui abbia potuto avere voce in capitolo? Non é che a questo punto, pur riconoscendone la debolezza, si incaponisca per ricandidare almeno Guarente a Primo Cittadino del capoluogo? Ecco che gli alleati tornano a invocare la difesa di Salvini dei Presidente uscenti. In poche parole, si sostiene che nessuno ha mai messo in dubbio la ricandidatura della Tesei in Umbria, e soprattutto che il leader della Lega deve scegliere se difendere a oltranza la Basilicata come avamposto della Lega al Sud o se invece deve impegnare le sue forze nella difesa della proposta del terzo mandato: non c’è solo il veneto Zaia tra i possibili beneficiari, ma anche Fedriga in Friuli e Fontana in Lombardia. E poi ci sono le Europee che sicuramente, a destra come a sinistra, sono l’occasione del redde rationem tra partiti che si amano, ma che non vedono l’ora di separarsi per godersi gli alimenti che il coniuge dovrà versargli.

 

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