Vivace la Direzione di ieri sera, con esito forse atteso, ma comunque eclatante: voto unanime. L’ex sottosegretario risorsa da recuperare. Speranza arriva da Roma. De Filippo: “aiutare il cambio di fase”. Si attende ora che Lettieri inizi a lavorare per il compattamento della coalizione

di Angelomauro Calza

 

LA prima cosa che balza agli occhi è che Piero Lacorazza è stato in silenzio, dall’inizio alla fine, senza intervenire, e poi ha votato come e con tutti gli altri. Lui che è sempre battagliero?

Il Segretario regionale PD Giovanni Lettieri

A tratti polemico, a tratti propositivo, ma che non tace mai? Gatta ci cova. Oh, che la Direzione del Partito Democratico lucano si presentasse divisa alla riunione di ieri sera era cosa scontata. Le posizioni si erano acclarate nelle ultime settimane, ma niente veniva né poteva essere dato per scontato. Tutti aspettavano Salvatore Margiotta, da sempre fautore – tra le altre ragioni – della necessità di tenere le primarie per individuare con metodo democratico e partecipativo ampio il nome da proporre a candidato Presidente della Regione. Non è cambiata la sua posizione e, appoggiato anche da Roberto Falotico, a discussione praticamente consumata, andata in senso contrario alle sue tesi, ha deciso di lasciare la riunione prima della votazione finale, favorendo così l’unanimità.

Salvatore Margiotta

E gli altri non ancora in linea con il Segretario regionale? Beh, Vito De Filippo ha sostanzialmente sostenuto che la generazione dei politici che ormai sono fuori dal campo deve aiutare il cambio di fase. E Roberto Speranza, come Amendola sceso apposta apposta da Roma, ha ricordato come già accaduto nel 1995, se e quando si presentano fasi di transizione si deve andare oltre i partiti. Al voto finale nessun contrario ad un PD schierato con un campo largo, tutti per un campo aperto ai movimenti civici e alle forze sociali ed economiche. Al tirar delle somme in un dibattito lungo, intenso e a tratti appassionato è stata sottolineata la posizione favorevole al civismo di Italia Viva, con tanta voglia di discontinuità rispetto agli ultimi dieci anni. I Verdi è stato detto che appaiono

collaborativi con una posizione specifica di un miglior equilibrio dei partiti rispetto ai civici e con una relazione positiva con Azione, che rimane un punto interrogativo.

piero lacorazza

A un certo punto in molti hanno notato che Piero Lacorazza e Roberto Speranza si sono appartati uscendo dalla sala per rientrare dopo qualche minuto: che si saranno detti? Mannaggia le microspie che non abbiamo posizionato! Quella loro interlocuzione sarebbe stata di certo il pezzo forte di questa breve nota. Però immaginiamo, per esempio, (e qui cova la gatta di cui nell’incipit) che i buoni rapporti di Lacorazza con i Cinquestelle ne facciano un pontiere prezioso con il Movimento. E che lui stesso riesca pure a muoversi senza spezzare il filo di dialogo con Azione, aiutando così non poco il segretario Lettieri, condividendo con lui il lavoro di mediazione. Un lavoro forse già iniziato anche all’interno del PD.

Roberto Speranza (ph. Luisa Calza)

Roberto Speranza (ph. Luisa Calza)

Oh, io sono maligno e appena saputo che Margiotta ha abbandonato la riunione prima del voto, conoscendolo, mi chiedo come mai lo abbia fatto. Perchè non è rimasto a votare contro, a sostegno delle sue tesi? Secondo me, magari sarà lo stesso interessato a smentirmi, il rapporto è amicale, franco e sereno e mi attendo un contatto: che Margiotta sia uscito e non abbia votato contro potrebbe essere il frutto di un inizio del suo lavoro di mediazione già da prima della Direzione che non spezza il dialogo con l’ex Sottosegretario, ma tiene viva la fiammella del riavvicinamento. Intanto il Partito Democratico la sua via l’ha tracciata. Per ora.

 

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