Ai CUP di fuori regione con la carta carburanti? A fine mese scade il termine per comprovare che il bilancio della Sanità lucana non è da “piano di rientro”. I dubbi si alimentano, le incertezze per il futuro si nutrono di fantasie.

di Angelomauro Calza

Evvabbè, il commissariamento vero e proprio della Sanità, con tanto di piano di rientro, che porterebbe lacrime e sangue (per il dolore e le emorragie) provocate dai tagli, per ora, è stato scongiurato utilizzando una anticipazione dei soldi del petrolio che avremmo dovuto ricevere il 2025: grazie, petrolieri! Almeno così pare, non è che si sappia con certezza. Insomma, so’ soldi che le compagnie ci dovevano dare l’anno prossimo e invece ce li danno ora. Ma mò… l’anno prossimo che facciamo? Ci facciamo dare quelli dell’anno appresso?

Ennò, il dubbio va sciolto a noi cittadini, che sennò pare, gira gira, che la Sanità la paghiamo con la tessera dei buoni benzina che ci davano perché soldi delle royalty.

la vecchia carta bonus idrocarburi

Non è che – figurativamente – agli sportelli del CUP (ma di altre regioni, vista la preoccupante migrazione sanitaria causa principe del deficit) ci presentiamo a pagare con la carta carburanti? Però… massì… Pensamm’ a mò, poi si vede. Sicuramente c’è chi ha pensato e pensa perché le cose vadano nel miglior modo possibile. Non è possibile, per esempio ipotizzabile e mai per affermazione, che in questa vicenda del deficit, della diffida, delle delibere risolutive del problema e del commissariamento, c’è chi ha fatto le cose in maniera fin troppo intelligente? Oh, che se dovesse essere così… tanto di cappello! Chapeau! Si sente e si legge da qualche tempo che le ormai famose delibere che assegnano i fondi per risanare un poco poco il deficit potrebbero essere non proprio legittime, con qualche anomalia, qualche difformità.

Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi

E allora ci chiediamo: ma un commissario ad acta può superare le tre delibere, per esempio, scongiurando una impugnazione, un ricorso, una osservazione della Corte dei Conti? Che equivale a dire: può o potrebbe avvalersi dei poteri commissariali per produrre un atto che vada nella stessa direzione evitando obiezioni di qualunque tipo? Oh, che un commissario è sempre un commissario, sennò a che serve se non ha pieni poteri o quasi? E allora, se così fosse, uno può avere il dubbio – attenzione: sempre e solo per ipotesi fantasiose e mai per accuse – se tra Roma e Potenza sia stato strategicamente pianificato un percorso concordato o meno? Tipo ti muoviamo rilievi, tu fai delibere, noi le riteniamo non sufficienti, ti nominiamo commissario ad acta e tu reiteri la soluzione, ma con l’autorità e i poteri di un commissario? Dopotutto la procedura di utilizzo dei fondi delle compagnie è lasco e quindi il commissario ad acta lo ridefinisce in maniera più adeguata, supera le possibili falle delle delibere e tutto si sistema nello stesso modo, fatto salvo l’elemento principe che è l’accordo con i petrolieri, (ma su questo Roma docet). Sarebbe però davvero sconvolgente se queste fantasiose ipotesi fossero state davvero praticate, ci troveremmo di fronte a strateghi di alto livello! Ma tutto ciò è fantasia. Ora dobbiamo solo affidarci al commissario Bardi e augurarci che riesca a trovare quei soldi che mancano per raggiungere il limite inferiore al 5 per cento di sbilancio. Pare che già agendo sulle spese di esercizio qualcosa si stia riuscendo a recuperare, ma basterà per sanare la situazione entro il 30 maggio tanto da convincere il MEF? In caso contrario ci sarà il piano di rientro. E comunque per gli anni a seguire vanno corrette molte cose. A iniziare dalla prossima scadenza, quel 30 giugno data della prima verifica semestrale 2024: i segnali di ripresa non sono incoraggianti, anzi, a dirla tutta, pare che nessuno ne veda. Vuoi vedere che la Sanità lucana è malata, ma, fatta la diagnosi, la perdurante carenza di medici non consente ancora di formulare prognosi e piano terapeutico per guarire, sì, ma anche e soprattutto per scongiurare ricadute?

 

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