Il Vice Presidente del Consiglio convoca provocatoriamente l’Ufficio di Presidenza (che non produrrà effetti), poi si schiera con Moles e apre ufficialmente la crisi. Bardi, paziente, non raccoglie e risponde (attaccando) solo al Coordinatore regionale

di Angelomauro Calza

Sta succedendo tutto in Forza Italia. Tra Piro che sembra aver riscoperto l’etimologia greca del suo cognome e d’un tratto accende il fuoco delle polemiche all’interno dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e Bardi che sembra reincarnare Giobbe per la pazienza che sta dimostrando di possedere e praticare, l’attuale momento della vita politica dell’Ente Regione Basilicata altro non fa che evidenziare come e quanto, sin dall’insediamento della legislatura ci sta chi, tra gli eletti nel centrodestra (prima Fd’I, poi la Lega, ora Forza Italia), a tutto pensa tranne che ad esercitare il ruolo a cui è stato delegato dai cittadini. Nessuno ricorda giorni sereni, con i Consiglieri e gli assessori al lavoro, diligenti, e la parola “crisi” è la più pronunciata, seguita subito dopo da “rimpasto” e “dimissioni”.

7 maggio: Bardi e Piro si stringono la mano: intesa ritrovata?… ma sì! 4 luglio: addio intesa?…ma sì!

Sì, crisi, rimpasto e dimissioni che tornano – a distanza di poche ore, sia chiaro, non di mesi – prepotenti ad occupare la scena del dibattito politico grazie a due episodi. Il primo, la convocazione di Piro, in qualità di Vice Presidente, dell’Ufficio di Presidenza con all’ordine del giorno “Atteggiamento e comportamento del Presidente Carmine Cicala nei confronti dei dipendenti e funzionari del Consiglio regionale; audizione dei dipendenti offesi e minacciati; Provvedimenti; Impegni di spesa per viaggi istituzionali Presidenza del Consiglio. Provvedimenti; Dipartimento Segreteria del Consiglio, nomina Direttore Generale; Addetto stampa e Portavoce; Varie ed eventuali”. Tutto “In considerazione dell’assenza prolungata per motivi istituzionali, fuori dai confini nazionali, del Presidente Carmine Cicala e la necessità di procedere con le attività istituzionali dell’Ufficio di Presidenza, ai sensi dell’art 10 del Regolamento interno del Consiglio regionale”. E’ evidente la provocazione della convocazione, per il giorno 5 luglio, lo stesso giorno del termine del viaggio di Cicala, tant’è che tutti sono pronti a scommettere sul fatto che la riunione non produrrà esiti: Baldassarre, Leggieri e Polese magari si presenteranno pure, ma non voteranno alcuno dei punti all’ordine del giorno, perché lo sgarbo sarebbe davvero imperdonabile e fuori da ogni bon ton istituzionale. Intanto il Coordinatore regionale di Forza Italia, il sottosegretario Giuseppe Moles, muove critiche e suscita reazioni dopo una intervista al Quotidiano del Sud perché dice la sua su una serie di questioni, tra cui il suo non essere d’accordo su come Bardi pensa di gestire i fondi Pnrr.

Giuseppe Moles e Vito Bardi

Giuseppe Moles e Vito Bardi

L’intervista offre un secondo assist a Piro per alimentare il fuoco: su Facebook il capogruppo di Forza Italia in Regione dichiara “Aperta ufficialmente la crisi in Regione” e auspica il ritorno al voto. Si associa alle dichiarazioni di Moles e dichiara che “Il Bardi-ter, nato sotto pressioni, non funziona. Indicazioni assessorili cadute dall’alto e non condivise nel coordinamento regionale non hanno dato i frutti sperati. O si cambia velocemente rotta o per me l’esperienza con questa Amministrazione e‘ da ritenersi conclusa. Forza Italia (consigliere eletto) non sosterrà più questo esecutivo. La parola ai Cittadini Lucani. Come me , la pensano un terzo della maggioranza” conclude Piro. Ma come? Proprio il partito che lo ha candidato ora lo scarica per bocca del suo Coordinatore regionale e del suo Capogruppo in Consiglio? Bardi non ci sta e dopo tanto silenzio – finalmente – “sbotta” con una nota consegnata alla stampa: “Sorprende, nel merito e nella forma, l’intervista del Sottosegretario Giuseppe Moles. Nel merito, perché tutte le decisioni sono state sempre prese nell’ottica di una totale condivisione. Evidentemente, un eccesso di condivisione che conduce a un’eterogenesi dei fini.  Quanto alla forma, la sua analisi sul generale-presidente è di difficile comprensione: sono davvero rammaricato da queste valutazioni così poco istituzionali”. Ma non finisce qui, pur sempre nel perimetro del bon ton e senza una parola sbagliata che possa in qualche modo dare adito ad ulteriori polemiche: “Quanto al Pnrr – fa notare Bardi – sorprende la valutazione di un esponente del Governo, che invece dovrebbe ben sapere qual è il ruolo della Regione, di certo marginale, come hanno detto anche tantissimi miei colleghi presidenti di Regione (ndr: ma noi non possiamo certo pensare che Moles non abbia studiato come funzioni il Pnrr, sarebbe gravissimo!). A riprova di ciò, cito la linea B del bando Borghi, che ha avuto un’ispirazione top down con un rapporto diretto governo-Comuni che ha escluso del tutto la Regione, che in quanto ente non ha alcun ruolo nelle decisioni inerenti la destinazione dei fondi e la governance del Pnrr, la cui gestione è in capo al governo nazionale, di cui Moles fa parte, in rappresentanza del mio partito, Forza Italia, che tra l’altro in Regione ha sempre visto la soddisfazione delle proprie numerose richieste. Ogni presidente di Regione sceglie i collaboratori che ritiene più validi, anche sbagliando, ma i “tecnici” sono semplicemente funzionali a scelte politiche, che prende chi è stato eletto direttamente dal popolo e risponde – come nel mio caso – al popolo lucano. È curioso – conclude Bardi – come questo intervento dell’amico Moles avvenga in un momento in cui stiamo avviando a risoluzione due questioni storiche per la Basilicata come il gas e l’acqua, su cui mi sarei aspettato una riflessione approfondita. A tal fine, mi auguro che il coordinatore regionale di Forza Italia favorisca in futuro percorsi di maggiore condivisione e partecipazione all’interno del nostro partito e di tutta la coalizione”. Insomma, Bardi sembra parafrasare il celebre film di 007 girato a Matera: No time to die, non c’è tempo per morire, ovviamente riferito alla sua esperienza da Presidente della Basilicata. La notizia delle ultime ore è che parrebbe che a fronte della nota piccata e piccante di Bardi, Moles abbia ammorbidito le sue dichiarazioni ritenendo di chiarire che le sue dichiarazioni erano rivolte ai partiti del centro dx , ma pare anche che Bardi non gli abbia creduto consinunado a sostenere che ce l’avesse con lui: sarà vero? E’ più probabile che Bardi abbia frainteso o che Moles abbia utilizzato una formula che gli consentisse di rifugiarsi in calcio d’angolo? Ormai tutto può essere, noi crediamo a tutti concedendo ugualmente a tutti il beneficio della bugia a fin di bene. Mala tempora currunt… anzi, cucurrunt (meglio il rafforzativo), et peiora premunt!

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