di Ghino di Punta

“Marenariè! Marenariè vieni qua!” Niente, o’ Marenariello non risponde. “Marenarièééé!” Uscito sulla tolda o’ cumandante cerca disperatamente o’ Marenariello e continua a chiamarlo, ma non lo vede. Sceso sul molo prova a chiedere in giro. “Cumandà, se n’è jut’” gli dice un pescatore “E come sarebbe?” “se ne è andato a Roma, dice che l’aria qua non gli piaceva più” “Oggesùggesù… cos’e’ pazz’!” E  il comadante, sconvolto, torna sulla nave e avvisa il resto della ciurma: “Uagliù, o’ Marenariello se n’è jut’! Mò aggia truvà chi me scrive tutt’ cos’!” Angelica, eterea, apparve come in un incantesimo una donna con in mano una mela e nell’altra un I-pad “Eccomi, pronta per scrivere, al vostro servizio, Comandante”. “Ma chi sì? Da dove arrivi tu?” “Come chi sono? Non la vede la mela?” “Azz! Scusami! sei la figlia di Steve Jobs!!! Mannaggia u’ pataturc! La mela me lo doveva far capire subito. E poi pure l’I-Pad tieni… scusami!” “Comandà, ma quale Steve Jobs! Io sono Eva, quella di un’altra mela, non lo vedete che è naturale?” “E certo che la vedo, ma vdo pure quell’altra bianca disegnata… che per quello dicevo…” “Sono venuta apposta apposta appena ho saputo che o’ Marenariello vi ha abbandonato. La mela è un simbolismo forse audace, ma non pensi a male, nessun peccato. Offro solo le mie prestazioni professionali. Lo faccio per humanitas, misericordia e bònitas. Se ci accordiamo scrivo io per voi, continuo a farlo, che mica faceva tutto lui, o’ Marenariello, e penso che voi lo sapete pure che spesso si rivolgeva a me: “se mi serve qualcosa da scrivere ti bus” mi diceva. Però mi dovete retribuire. A contratto di categoria”. Parla, Eva, un italiano potentin-fiorentino, con termini appropriati, sembra quasi danzare sulle parole: gene di famiglia. O’ Cumandante non si lascia però impressionare e utilizza il suo slang: “Evvabbuò, facimm’ stu’ cuntratt’… ma famm’ nu piacere: leva sta mela a’ tuorn’, che si no ci caccian’ pure da stu’ Paravis’ ‘e via Verrastro. E miett’ nu poc’ è scotch pure a chella che sta ‘ncopp’all’I-Pad, sai cumm’è? Accà dint’ ci stann’ assai serpenti!”. E così Eva lanciò lontano la mela, io cercai di prenderla al volo, ma… ecchecacchio! Ogni volta sul più bello mi sveglio. Vabbuò, sbucciamoci un mandarino, va’ tanto è bonus uguale.

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