La scommessa di Antonio Coronato, ristoratore titese che dopo sei anni, alla esperienza milanese affianca quella potentina: apre l’Osteria della via Appia sfidando la crisi post-emergenza virus.

di Carlo Calza

Non è cosa di tutti i giorni avere un imprenditore di ritorno che possa contribuire allo sviluppo della sua Terra. Abbiamo intervistato Antonio Coronato per approfondire i motivi del suo “rientro” a Potenza. Un rientro che non è un semplice ritorno in famiglia, con tanto di tampone da effettuare e rispetto di quarantena fino alla notifica dell’esito. No. Un rientro che vuole essere un esempio-invito ad altri a fare altrettanto: rientrare in Basilicata per investire, rischiando, sì, ma con ragionata consapevolezza che il gioco vale la candela: per se stessi e per rimettere in piedi una economia territoriale che sta vivendo un momento di forte crisi ed ha bisogno di somministrazione di ossigeno e forze nuove.

Ciao Antonio, quanti anni hai?

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Osteria della via Appia

Osteria della via Appia

La tua esperienza da ristoratore è iniziata a Tito?

Si abbiamo avuto dei locali a Tito, ora siamo a Milano da 6 anni e da 4 anni con il mio locale in centro, vicino Porta Venezia.

Il personale a Milano è lucano?

Si, io sono di Tito, mia moglie di Pignola e abbiamo comunque altri lucani nella nostra squadra.

 

Che cosa proponi nel tuo ristorante?

Noi abbiamo creato questo brand, lo abbiamo registrato perchè vogliamo aprire in tutta Italia.
Il nome “L’Osteria della via Appia” nasce da quello dell’antica via Consolare che da Roma arriva fino a Brindisi passando per Lazio, Campania, Basilicata e Puglia.
Siamo partiti da questa idea e abbiamo raccolto ricette antiche tramite ricettari, conoscenze, consigli dei nostri nonni. Il risultato è una proposta di piatti unici e semplici, con gusti tradizionali. Per esempio facciamo la cacio e pepe, la carbonara, strascinati coi peperoni cruschi, orecchiette con le cime di rapa…

Osteria della via Appia

Osteria della via Appia

Quindi dopo 6 anni di esperienza milanese state organizzando nuove aperture?

Si, abbiamo iniziato quest’avventura per aprire un po’ in tutta Italia. La prima apertura fuori Milano sarà proprio quella di Potenza perché è la nostra Terra.
Neanche a farlo apposta apriremo proprio in via Appia e prenderemo anche un locale storico di Potenza, quello dell’ex Filo d’Oro.
Nonostante il nostro brand non preveda la pizza però in questo caso abbiamo fatto un’eccezione. Il locale storicamente faceva anche pizze, quindi continueremo a proporle.

Di fatto voi siete degli imprenditori di ritorno…

Osteria della via Appia

Osteria della via Appia

Potenza è da sempre stato un nostro obiettivo, però non era sicuramente la città in cui credevamo di fare la prima esperienza dopo Milano per poi sviluppare il franchising in tutta Italia. Alla luce degli avvenimenti legati al Coronavirus però abbiamo pensato che bisognava dare una mano al nostro territorio in termini di lavoro ed economia.

Infatti anche il periodo di apertura non è certamente dei più semplici, no?

Io penso che quando ci sono questi problemi, queste crisi, non serva soltanto il coraggio. Io credo che quando c’è un’idea bisogna portarla in fondo, in questi momenti esce fuori la vera passione e si reagisce. La ristorazione secondo me è uno dei settori portanti dell’economia in Italia.

Che target di clienti pensate di poter accogliere?

Noi ci posizioniamo su quasi tutti i livelli. Per esempio a Milano vengono a mangiare da noi persone che non tornano da tanto tempo in Puglia o in Basilicata e Campania, ma sono persone di tutti i tipi.
La nostra non è cucina gourmet, da noi bisogna togliersi la cravatta e mangiare.

Diamo un appuntamento per l’apertura

L’apertura è per il 22 maggio sera, poi saremo aperti a pranzo e cena. Siamo riusciti fra l’altro a mettere in piedi un bello staff prendendo ragazzi che normalmente sarebbero partiti per fare la stagione lontano da casa, ma che la situazione attuale ha costretto a rimanere a Potenza, in tutto siamo in 10.

Osteria della via Appia

Osteria della via Appia

In un panorama fatto di ristoranti in cui il cliente resta contento, o magari meno contento del conto, voi come vi siete organizzati sui prezzi?

La nostra è un’osteria, quindi la gente mangia veramente bene, tanto e senza spendere cifre eccessive. Credo che il conto medio sarà inferiore ai 30€ a persona. A Milano per esempio, a parità di qualità e di menù, il costo sale a 40€, però a Potenza possiamo attestarci su prezzi più bassi.
Ciò che però è la cosa più importante e che non voglio snaturare sono i prodotti. A Milano come a Potenza saranno loro a essere protagonisti. Prodotti di ogni regione che arriveranno realmente dai loro territori di appartenenza. Prodotti di alta qualità.

 

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