In occasione dell’evento “Pensare con i piedi – Tito capitale per un giorno, anzi due” dedicato al calcio e alla letteratura, pubblichiamo un capitolo del romanzo “La muta del serpente”, Edizioni La Vita Felice, Milano 2018, dello scrittore e Docente di Storia del Cinema presso l’Accademia di Comunicazione di Milano Giuseppe Colangelo.
Trilogia Materano

Trilogia Materano

Amico e collaboratore del sito Angelomà l’autore lucano nato in Argentina ha pubblicato una serie di saggi sulla settima arte e i romanzi “La Freccia di Mezzanotte”, “Creta Rossa”(Premio Letterario Nazionale Carlo Levi 2015)  e “La muta del serpente” che compongono la “Trilogia dell’Alto Materano”. Essendo un oriundo non poteva trascurare nelle sue opere il football che è il pane quotidiano dei due Paesi di cui è originario. Ma lo fa senza enfasi o scelte di campo. Raccontando semplicemente un fenomeno sociale che fin dagli inizi del Novecento accompagna gioie e dolori della società moderna. In questo caso gli eventi calcistici ammantano la violenza della dittatura e la disumana  storia dei desaparecidos.

di Giuseppe Colangelo

Vamos vamos Argentina

Vamos vamos a ganar… *

Lo stadio Monumental ribolle come una pentola sul fuoco nell’adrenalinico pomeriggio di Buenos Aires. All’ingresso in campo, i giocatori chiamati a contendersi la finale del Mundial sono sommersi dal lancio copioso di papelitos* che, simili a petali colorati, vanno a ricoprire il verde rettangolo di gioco. Dietro alla terna arbitrale, i ventidue calciatori si dirigono verso il centro del terreno. Domingo procede agitato alle spalle del capitano Daniel Passarella, seguito dal suo amico Horacio Miguel Aranda e dal resto della squadra. Giusto il tempo di gettare un’occhiata agli avversari, che ai suoi occhi appaiono guerrieri enormi, ed è già battaglia. Nella concitazione rabbiosa della partita, ha come l’impressione di essere accompagnato dal commento entusiastico di José Maria Muñoz: … Aranda, quidado, pelota para Ardiles, quidado, quidado, Ardiles, Luque, Luque para Calcatierra, gancio de Calcatierra, entra Calcatierra, peligro final… gol, gol, gol, goooooooooolllllllllllllllllllllll…. Argentina 1 Holanda 0… se jeuga el último minuto del primer tiempo suplementar… Recibe da Aranda a la izquierda Daniel Bertoni, Bertoni acaricia la pelota y toca hacia dentro para Calcatierra, insiste Calcatierra, sale el arquero, recupera Clacatierra gol, gol, gol, gol, goooooooooolllllllllllllllllllllll….

La muta del serpente

La muta del serpente

Argentina 2 Holanda 1. Increible remate del delantero que pone en rodillas el equipo europeo…*  All’improvviso Domingo si ritrova sotto la doccia nel ventre deserto dello stadio, scosso fino alle fondamenta dai salti sfrenati de los aficionados* sulle gradinate. Nella quiete irreale, claustrofobica, pregna dell’odore della canfora, degli unguenti e del sudore, dove i compagni di squadra sembrano scomparsi, infila l’accappatoio prima di andare all’armadietto. Apre lo sportello su cui è appeso un piccolo specchio. Afferra il pettine per ordinare la folta capigliatura. Gira leggermente il collo prima a sinistra e poi a destra e, nel cercare con gli occhi la sua espressione fiera per quanto ha appena fatto in campo, trova riflesso il volto beffardo di Mario il Lungo. «Hai visto?» gli parla dalla lastra di vetro. «Tu scherzavi quando mi chiamavi Marito Kempes, invece oggi ho messo al tappetto i formidabili Tulipani.» Domingo ritorna con la mente in area di rigore. Si difende di gomito. Ignora il dolore procuratogli dai calcioni degli avversari. Poi, a tu per tu con Jongbloed, mulina imperioso una rasoiata con il mancino per buttare ancora la palla in rete, colpendo con il dorso del piede la delicata coscia di Radka, che da un pezzo lo sta osservando agitarsi in quel sogno inquieto di campione mancato.

Note*

  • Andiamo andiamo Argentina…

Andiamo andiamo a vincere

  • Pezzetti di carta.
  • Frammento immaginario della cronaca radiofonica della partita.
  • Tifosi