Il “musciarulo” è un fungo primaverile. E’ probabile che il nome  “musciarulo” derivi dall’inglese mushroom che significa  fungo, per l’appunto. Il “musciarulo” dialettale  è il prugnolo  italiano,  mentre il nome botanico è  Tricholoma Georgii chiamato anche  fungo di San Giorgio,  proprio in riferimento alla sua comparsa attorno al 23 Aprile, giorno di S. Giorgio.

Federico Valicenti

Federico Valicenti

Da molti ritenuto uno dei miceli più prelibati della nostra zona, spunta nei prati e nei campi adiacenti i boschi, quasi sempre associato al biancospino, al pruno selvatico, alla rosa canina e molto spesso si presenta disposto in un  caratteristico cerchio. E’ un fungo molto apprezzato dai gastronomi, anche se ancora non ha ricevuto il riconoscimento che merita. Una ragione, probabilmente, potrebbe essere ricondotta al suo periodo di crescita primaverile, suscitando meno interesse alimentare  rispetto all’autunno che è una vera e propria esplosione di sapori e profumi del sottobosco. Questo ha portato ad identificare la stagione autunnale come quella tipica dei funghi, trascurando così tutti quelli che nascono in altri periodi dell’anno, come i “musciaruli” che spuntano in luoghi erbosi, nelle radure ed ai margini dei boschi soleggiati e luminosi. L’erba primaverile favorisce l’identificazione del fungo attraverso stranissimi cerchi e semicerchi di vegetazione che si formano in mezzo a campi e prati, alternando fasci di erba più verde di quella circostante. I  cercatori sostengono che queste  fungaie naturali, che formano i cosiddetti cerchi, si spostano nel tempo. Vedere un cerchio di funghi lascia un po’ interdette le persone non avvezze a questo tipo di fenomeni  naturali, così nell’immaginario collettivo cerca di spiegare l’inspiegabile attribuendogli  riti magici o frutto di stregonerie. Naturalmente, nei tempi che furono, la credenza veniva favorita e rinforzata dagli stregoni e dagli sciamani. Molte sono le leggende nate in relazione a queste particolari manifestazioni della natura, in passato si raccontava che l’erba, distribuita regolarmente in cerchi concentrici, fosse calpestata da streghe e magiari e per questo motivo non veniva toccata dagli animali, oppure che avesse potere allucinogeni. Nella sua opera la “ Tempesta” William Shakespeare (1564 – 1616) cita i cerchi delle streghe attribuendo il fenomeno a passaggi e danze notturne di folletti ed elfi. Naturalmente a rafforzare questa ipotesi “soprannaturale” spunta il fungo, già in odore di diavoleria, così da evento inspiegabile diventa ragionevolmente perimetro di danze delle streghe e di racconti per i posteri. Secondo la scienza micologica, il fenomeno è invece dovuto al micelio dei funghi che, una volta formato, tende a propagarsi attraverso terminazioni periferiche che vanno verso l’esterno. Al centro la terra rimane arida perché svuotata dalle sostanze nutritive mentre all’esterno viene liberata ammoniaca che, trasformata dai batteri nitrificanti in ione nitrico, agisce da concime formando un cerchio di erba verde e rigogliosa. Il cerchio si allarga col tempo, fino a che non ci mette piede l’uomo, con la lavorazione della terra o con il semplice calpestio, ed interrompe il propagarsi o allungarsi dell’evento naturale. Il “musciarulo” è il soggetto protagonista di questo fenomeno, anche se parecchi intenditori e micologi sostengono che anche altri funghi, più specificamente boschivi, sono in grado di propagarsi e di comportarsi nella stessa maniera, tuttavia, non essendo presente un tappeto vegetativo uniforme, non è possibile visualizzare il fenomeno in maniera così evidente come nei prati. Addirittura alcuni sostengono di essere in  grado di riconoscere la specie, di fungo, solo osservando il cerchio d’erba e la sua composizione. Il “musciarulo”, prugnolo, è inconfondibile con il suo odore di farina fresca, è bello da vedere ed ha un sapore unico ed  eccellente, caratteristiche non sempre facili da trovare in un fungo, quindi non resta che assaggiarlo.

 

 

… ed ora le ricette

Coniglio con “musciaruli” e  peperoni

 

Ingredienti:
1 coniglio di un kg e mezzo circa
500 g di musciaruli, prugnoli
3 peperoni
1 peperoncino piccante
1 cipolla
1 cucchiaio da caffè di origano
300 g di pomodorini
2 spicchi d’aglio
olio extravergine d’oliva
sale e pepe

procedimento:

Lavate il coniglio in acqua fredda corrente, tagliate a piccoli pezzi, asciugatelo e adagiate in una padella alta con olio, cipolla, aglio, origano, pomodorini e i funghi puliti e tagliati grossolanamente, coprite d’’acqua e asciate cuocere per circa 40 minuti, quindi aggiungete i peperoni mandati e tagliati a listarelle e  il peperoncino piccante. Fate cuocere per almeno altri 40 minuti, allungando con un poco d’acqua se necessario.

 

Frittata di “musciaruli”  

Frittata di “musciaruli”

Frittata di “musciaruli”

Ingredienti:

250 gr di funghi
100 gr di pancetta stesa
3 uova
un ciuffo di prezzemolo tritato
olio, sale, ,.

procedimento:

Mondare e pulire con un coltellino i funghi “musciaruli”,  tagliare a tocchi piccoli la pancetta.
In una larga padella ben oleata far soffriggere i funghi con la pancetta per circa 5 minuti.
Nel frattempo sbattere le uova con un po’ di sale e il prezzemolo tagliato finemente. Sbattere fino ad ottenere  una bella spuma di uova. Con una schiumarola togliere dalla padella i funghi e il soffritto di pancetta. Aggiungere il soffritto al composto di uova e rimettere il tutto nella padella precedentemente usata ,  far rapprendere il composto.. Una volta composta la frittata che si stacca dalla