Michele la Luce nasce vignaiolo, nel Comune di Ginestra, uno dei paesi Arbereshe della Basilicata, per intenderci i centri Albanesi sparsi qua e la in tutta Italia. Con le sue mani grandi si prende cura delle vigne di cui è proprietario. Lui come altri per valorizzare il lavoro e l’impegno investito nelle sue vigne e per vedere una marginalità più alta della semplice vendita dell’uva, ha pensato nel 2001 di investire e creare la sua azienda di trasformazione dell’uva prodotta con le sue mani.
Nasce cosi L’azienda Agicola Michele la Luce .
Azienda a conduzione familiare, oggi lo affianca in cantina la figlia Maddalena, futura enologa, anche se il grosso del lavoro lo continua a fare Michele.
5 le etichette che produce, Le Drude DOCG, Le Drude DOC, Lo Zimberno, Il S’addat, Il Morbino.
Questa volta abbiamo assaggiato Le Drude DOC 2007, il nome deriva dall’appellativo dispregiativo dato dai soldati piemontesi alle brigantesse lucane, questo vino nasce in onore al loro coraggio; un vino che insieme all’annata 2006 non mi hanno mai lasciato indifferente in tutti gli assaggi fatti negli anni.
Un vino che ricorda molto i miei amati Aglianici Campani dell’alta Irpinia , affinamento in botte grande di almeno due anni, sosta in bottiglia un altro anno prima di essere immesso in commercio.
All’esame visivo si presenta color rubino scuro con riflessi aranciati, stiamo parlando di un vino che tra poco compie 11 anni.
Al naso si presenta , dopo averlo fatto bene respirare , con un sequenza di profumi che vanno dai canonici frutti rossi in questo caso maturi, passando per note leggermente balsamiche , spezie di cui in primis il pepe.
All’esame gustativo si nota la fluidità , sostenuta da una freschezza legata all’acidità, risolta ma ancora presente, il tannino a supporto sempre presente come giusto che sia, un vino di una bella franchezza, che bada più alla sostanza che alla forma.
Vengono riconfermati in bocca tutti i sentori già avvertiti al naso, in più si alternano sentori di rosa e compare qualche nota di cuoio e tabacco.
Anche in questo caso un vino dinamico e non statico, che ti sorprende ad ogni sorso.
Il vino è stato consumato su una cena molto veloce, uovo fritto con salsiccia e peperoni cruschi accompagnato da caciocavallo podolico stagionato.